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Il piano urbanistico

RIGENERAZIONE URBANA E RIQUALIFICAZIONE DELL’ESISTENTE

Il Piano Regolatore vigente prevede nuove zone di costruzione, con conseguente aumento della popolazione e consumo di suolo. Ereditiamo problemi non risolti, progetti incompiuti e diritti acquisiti. È ora di cambiare paradigma per dare un futuro sostenibile al nostro territorio.

Il nuovo Piano Urbanistico Generale va impostato sulla RIGENERAZIONE URBANA e sulla RIQUALIFICAZIONE DELL’ESISTENTE attraverso:

  1. un’attenta revisione al ribasso delle previsioni edificatorie del Piano Regolatore vigente: meno cemento, più verde.
  2. la riconsiderazione delle previsioni demografiche espansive e delle capacità dei servizi sociali e scolastici;
  3. pensare e progettare il sistema città Nonantola come parte di una rete di infrastrutture, reti urbane, mobilità, insediamenti produttivi di “area vasta”, con particolare attenzione al territorio rurale e alle criticità idrogeologiche e sismiche;
  4. il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio pubblico (per esempio le “case popolari”) che abbatta i consumi e risponda alle esigenze di una popolazione che invecchia. L’area di via Walter Tabacchi – via 25 Aprile – Parco della Resistenza – ex-stazione delle corriere è un asse connessione fra il centro storico e la zona commerciale dell’ex-Cantina che merita un attento progetto di rigenerazione e riqualificazione;
  5. rifunzionalizzazione del centro storico recuperandolo integralmente alla mobilità ciclo-pedonale, riducendo e modificando le zone di sosta, incentivandone la residenzialità;
  6. riconnessione del territorio rurale e delle frazioni al capoluogo attraverso un sistema di viabilità – anche dolce – e di accessibilità ai servizi;
  7. ricucire dal punto di vista urbanistico il centro e le sue zone adiacenti: parco della Pace, polo socio-sanitario, Partecipanza, Area ex-COOP, Santa Filomena, Abbazia;
  8. tutelare il paesaggio e i beni comuni, con particolare attenzione al sistema fiume Panaro e ai canali, con le relative connessioni ecologiche con l’oasi del Torrazzuolo.

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