
Arrivando a Nonantola da Modena, dal Ponte di Navicello alla rotonda Gazzate, si nota un'intensa attività di trasformazione del paesaggio rurale. A chi si chiede cosa ne sarà di quel territorio agricolo tipico della pianura emiliana rispondiamo che sono il risultato di due grandi progetti approvati dalla precedente Amministrazione: il nuovo Centro Sportivo del Modena Calcio e il piano urbanistico "Fondo Consolata". Dove prima c'erano campi e alberi, sorgeranno insediamenti commerciali, artigianali, produttivi e una nuova rotonda. E mentre il baricentro urbanistico di Nonantola si sposta progressivamente dal centro storico verso Modena, assistiamo non solo alla cancellazione di aree rurali, ma anche all'aumento dell'impermeabilizzazione del suolo, del traffico automobilistico, dell'inquinamento dell'aria e del consumo di combustibili fossili.
Certo, lo sviluppo economico è importante, e l'ente pubblico potrebbe bilanciare interessi privati e collettivi. Tuttavia, ci si chiede: come vengono autorizzate queste trasformazioni? con quali logiche di sistema? come si relazionano con le linee strategiche del Piano Urbanistico Generale adottato alcuni mesi fa (contenere il consumo di suolo; favorire la rigenerazione urbana; tutelare e valorizzare il territorio urbano e agricolo)?
Siamo fermamente convinti che la programmazione urbanistica debba garantire uno sviluppo del territorio ordinato e sostenibile, tutelando gli interessi collettivi. A nostro avviso, un elemento chiave è la partecipazione attiva dei cittadini e della società civile ai processi decisionali. Con ciò non intendiamo né una delega totale né una rinuncia alla responsabilità di programmazione, ma un'integrazione fondamentale al controllo pubblico. La partecipazione rende i processi decisionali più trasparenti, inclusivi e rispondenti alle reali esigenze del territorio.
Per questo sosteniamo la creazione di un Urban Center a Nonantola. Lo immaginiamo come un punto di riferimento per la partecipazione, e non solo in ambito urbanistico: una vera e propria "casa di vetro" per le politiche urbane, un luogo di incontro e dialogo tra amministrazione, esperti, cittadini e operatori. Non un semplice "contenitore", ma un vero e proprio "motore". Attraverso informazione, facilitazione, formazione e monitoraggio, l'Urban Center trasformerà la partecipazione da mero adempimento burocratico in un processo vivo, capace di influenzare realmente le decisioni. Siamo convinti che ciò porterà a una Nonantola più inclusiva e sostenibile.
Sappiamo che investire in un Urban Center è un impegno per l'Amministrazione comunale, ma i benefici saranno notevoli: maggiore legittimità delle decisioni, progetti urbani di qualità superiore, rafforzamento della coesione sociale e spinta all'innovazione. L'inserimento di questa proposta nel Documento Unico di Programmazione dimostrerebbe un impegno serio e a lungo termine nella promozione della partecipazione e nella costruzione di una città più vivibile e condivisa.