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A proposito del ricorso al TAR promosso dalle società NIM e O&N per l’annullamento della decisione del Consiglio comunale di Nonantola di respingere l’insediamento di un polo logistico presso il quartiere Gazzate, ribadiamo con fermezza che il Consiglio Comunale ha dimostrato con grande responsabilità la propria autonomia, sancita dalle regole democratiche e dai principi costituzionali, respingendo una variante urbanistica dalle apparenti opportunità di sviluppo, ma che associava al contempo forti rischi e pregiudizi al ridisegno urbanistico di Nonantola.

Ai consiglieri di Forza Italia Platis e Casano (unici favorevoli al progetto promosso dalla Giunta comunale insieme a tre consiglieri PD ed al Sindaco) diciamo che sono assolutamente legittime le aspettative e le azioni di una società privata che chiede spazi per ristrutturare la propria attività, ma ricordiamo loro che nella gestione della cosa pubblica non deve prevalere la legge del più forte e che l’espansione industriale non è sempre e comunque portatrice di sviluppo, ma essa deve essere ponderata con i criteri della sostenibilità ambientale e sociale, oltre che economica. Cosa significa “il no al PIP Gazzate costerà caro” e perché si fa del terrorismo nei confronti di chi democraticamente ha espresso la sua scelta? Noi non abbiamo ancora conoscenza del ricorso al TAR e delle motivazioni addotte dall’azienda, ma che si dia quasi per scontato l’esito del ricorso – sfavorevole all’Amministrazione – fa sorgere qualche dubbio sulle posizioni di Forza Italia. Ricordiamo loro che la legge affida ai Consigli comunali e non alle Conferenze dei servizi (organismi che esprimono un parere di fattibilità tecnica) il compito di assumere, democraticamente, senza vincolo di mandato e con piena libertà di opinione, le decisioni in tema di urbanistica.

Al centro della riflessione che ha portato una maggioranza trasversale in Consiglio comunale a respingere il progetto (11 fra contrari e astenuti, 6 favorevoli) sta proprio la volontà di intervenire sullo sviluppo territoriale abbandonando criteri puramente quantitativi. Il benessere di una comunità è l’insieme armonico di diversi fattori, che includono lavoro stabile, ben retribuito, garantito, servizi di qualità alla cittadinanza (scuola, sanità, trasporti), servizi ecosistemici efficienti (aria, acqua, verde). Per ottenere tutto questo serve un cambio di paradigma, che ponga la sostenibilità e la qualità della vita a fondamento della comunità. Sono motivazioni forti, concrete, evidenti e coerenti con l’idea che abbiamo di sviluppo sostenibile, che prevede il contenimento del consumo di suolo, il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano e del territorio rurale, la riduzione del traffico automobilistico, l’aumento della resilienza e della capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione e prevenzione dei rischi ambientali. Il Consiglio comunale di Nonantola, cioè l’organo di rappresentanza e controllo dei cittadini, piaccia o non piaccia, si è liberamente espresso su una questione di sua esclusiva competenza, ben consapevole delle conseguenze delle sue scelte.

Confidiamo nell’azione della magistratura amministrativa nel riaffermare il valore del confronto civile e democratico nella gestione amministrativa e nel governo dei processi territoriali, convinti che il TAR confermerà la legittimità della decisione assunta dal Consiglio comunale.

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