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Nella settimana di Ferragosto abbiamo assistito al dibattito sull’attività a tempo pieno o parziale della Sindaca di Nonantola nell'esercizio delle sue funzioni, dopo che la stessa Sindaca, con un'intervista rilasciata alla Gazzetta e poi sulla sua pagina Facebook, informava i cittadini che avrebbe ripreso la sua funzione di dipendente dell’Amministrazione provinciale. Preannunciava inoltre novità in Giunta ed elencava una serie di problemi che affliggono il nostro paese da almeno 7-8 anni. Mentre rimaniamo in trepidante attesa che con le annunciate novità si trovino soluzioni agli ormai annosi problemi che ci accompagnano da troppo tempo, proviamo ad analizzare a mente fredda le questioni più rilevanti affrontate nell'intervista.

La Sindaca lamentava la strumentalizzazione della sua decisione, trattandosi, a suo dire, di una scelta privata. Ci permettiamo di sottolineare tre aspetti su cui la Sindaca pare sorvolare:

  1. indipendentemente dalle motivazioni, sommare un’ulteriore attività lavorativa, seppur a tempo parziale, alle impegnative funzioni di un sindaco non può non avere conseguenze sul buon funzionamento dell’amministrazione comunale;
  2. una scelta di questa importanza avrebbe dovuto essere comunicata, in prima istanza, al Consiglio comunale (o almeno ai capigruppo) ed eventualmente solo dopo alla stampa; saremo forse “vecchi”, ma noi prendiamo molto seriamente il rispetto delle istituzioni e il ruolo delle assemblee elettive;
  3. se la soluzione dei tanti problemi che abbiamo a Nonantola fosse inversamente proporzionale al tempo che la Sindaca dedica all’amministrazione, forse la Sindaca stessa, la Giunta e la maggioranza PD dovrebbero aprire una seria riflessione su ciò che è accaduto in questi anni.

Nell’intervista poi la Sindaca elenca una serie di problemi irrisolti: il polo logistico delle Gazzate, il grande insediamento commerciale-produttivo del Fondo Consolata, il Piano Urbanistico Generale, la chiusura della stazione dei Carabinieri, i ritardi nei rimborsi per l'alluvione. Si potrebbe continuare elencando ulteriori questioni che la Sindaca sembra aver dimenticato: la ricostruzione del municipio e del polo culturale (una situazione statica da un decennio che trascina nell’impasse tutto il centro storico), una macchina comunale in grande difficoltà, l'assenza di un piano per la mobilità sostenibile, il nodo Navicello, la qualità e il decoro urbano, il Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima, la sanità territoriale, i difficili rapporti fra l’Amministrazione e il mondo del volontariato e dello sport, la qualità del sistema educativo, le difficoltà nell’impostare un qualsiasi percorso partecipativo degno di questo nome, ecc… Questo elenco incompleto, da tempo sul tavolo, evidenzia la difficoltà/incapacità di chi ci ha amministrato in questi anni nell'elaborare un disegno chiaro di sviluppo qualitativo del nostro territorio all’interno di una strategia di sistema che consenta di individuare soluzioni adeguate.

Meritano attenzione anche le affermazioni inerenti al tessuto produttivo (“scarso” secondo la Sindaca) e alla qualità dell’occupazione che, a detta della Sindaca, determinerebbe pendolarismo fra Nonantola ed i luoghi di lavoro. Poiché riteniamo che la quantità e la qualità del lavoro e del tessuto produttivo del nostro territorio (non solo comunale) siano temi da affrontare in modo serio ed approfondito e non debbano essere usati in modo strumentale per giustificare scelte urbanistiche sbagliate (polo logistico delle Gazzate), proponiamo che le istituzioni pubbliche si attivino per fare il punto della situazione reale dell’occupazione nell’Unione del Sorbara, organizzando un convegno e un tavolo con le associazioni di categoria e sindacali che si concluda con una relazione al Consiglio comunale.

Ci lascia infine perplessi il via libera, concesso dalla Sindaca ai consiglieri di maggioranza, di esprimere un voto “personale” e “in linea con la propria coscienza”, sulla variante urbanistica necessaria per insediare il polo logistico delle Gazzate. Se ciò significa libertà di esprimere un voto favorevole o contrario al progetto ci pare un’ovvietà: essa dovrebbe valere sempre, visto che è costituzionalmente garantita. Se invece si vuole ridurre a fatto personale e non politico l’eventuale dissenso su una proposta controversa, ma fortemente sostenuta dalla Sindaca, allora il “voto personale” appare più come un escamotage per coprire l'ennesimo sfaldamento della propria maggioranza, finalizzato al mantenimento del “potere” anche in condizioni di minoranza numerica.

Sulle altre questioni sollevate dalla Sindaca nell’intervista, le nostre posizioni sono oramai note: ribadiamo la nostra ferma contrarietà al polo logistico delle Gazzate e al grande insediamento commerciale/produttivo del Fondo Consolata, così come a tutte le trasformazioni urbanistiche contrarie agli obiettivi dello sviluppo sostenibile, della riduzione dell'inquinamento atmosferico, della riduzione del consumo di suolo, della tutela dell'ambiente e della mitigazione del cambiamento climatico. Occorre recuperare, sull'area produttiva pubblica dell'ex PIP Gazzate, una visione d’insieme innovativa, che tenga conto dell’alluvione, della qualità urbana e ambientale e della tutela del territorio, ridisegnando quell’area e considerando la possibilità di concentrare ed eventualmente spostare su di essa, rinnovandole, vecchie previsioni urbanistiche divenute oggi inadeguate.

Per questi motivi abbiamo sempre sostenuto l’urgenza di mettere finalmente in campo il nuovo strumento urbanistico (PUG) prima di avviare trasformazioni che, seppure già previste, risultano oggi incoerenti con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di riduzione del consumo di suolo e con le fragilità che il territorio di Nonantola ha evidenziato in questi ultimi anni (dal 2012 si sono succeduti terremoto, trombe d’aria e alluvione). L’ostinazione della Sindaca (che detiene anche la delega all’Urbanistica) ad escludere dal PUG il PIP Gazzate e il Fondo Consolata è per lo meno sconcertante, soprattutto considerando che il nostro territorio vive tuttora gli effetti di un’alluvione “improvvisa” e “inaspettata” che, per molti cittadini, ha costituito un prima e un dopo, creando insicurezza e precarietà economica.

Per quanto riguarda la situazione dei rimborsi post-alluvione, tutti ricordiamo le affermazioni, fatte all’indomani dell’evento dalla Sindaca (e dal Presidente Bonaccini), che i cittadini colpiti avrebbero avuto subito rimborsi al 100%. Dopo un anno e mezzo la situazione reale è ben diversa: oggi solo poche centinaia delle oltre 1.800 domande sono state evase da uno Sportello Alluvione appositamente costituito… con personale precario e inesperto, somministrato da agenzie interinali, caratterizzato da frequente turnover, che ovviamente non aiuta ad accelerare le procedure. Una precarietà come precisa scelta politica, perché pur avendo la possibilità d'assumere personale stabile per oltre 300 mila euro all'anno (magari proprio per potenziare gli uffici che si occupano delle pratiche relative ai rimborsi), la Giunta ha deliberato di dare all’Unione del Sorbara… parte di queste assunzioni!

Precarietà e improvvisazione che sembrano contraddistinguere la capacità decisionale di un’amministrazione, che anche sulla stazione dei Carabinieri non riesce ad elaborare una proposta risolutiva. Su questo tema abbiamo proposto di avviare un ragionamento sulla “Casa dei tre Comuni” di via Provinciale est, un edificio di proprietà pubblica attualmente inutilizzato, per il suo recupero a nuove funzioni, coinvolgendo l’Arma, la Prefettura, i Comuni proprietari e i cittadini per affrontare in maniera efficace e duratura sia il suo recupero a questo fine, sia il tema della ripartizione degli oneri fra i diversi soggetti.

Il nuovo assetto della Giunta, con un Sindaco che rientra parzialmente al lavoro e un neo-assessore che acquisisce nuove deleghe, saranno sufficienti a recuperare l’arretrato accumulato in questi anni e ad uscire dalla precarietà amministrativa e politica che sta impoverendo Nonantola?

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