Vai al contenuto

Nonantola riconosce lo Stato di Palestina. Nel corso del Consiglio Comunale di Nonantola del 29 settembre, infatti, sono stati discussi e approvati due importanti atti politici: un ordine del giorno di solidarietà a Francesca Albanese, Relatrice Speciale ONU sui Territori palestinesi, e una mozione per il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e Sovrano. Le notizie che arrivano da Gaza parlano da sole: non c’è nulla da interpretare, sono tragicamente evidenti. A dividere non è la realtà dei fatti, ma la viltà di chi sceglie di non prendere posizione, di non assumersi la responsabilità di dire da che parte sta.
Non possiamo che prendere fermamente le distanze rispetto alle esternazioni della destra nonantolana, rappresentata in Consiglio dalle Consigliere Contursi e Marotta e dal Consigliere Grella, i quali si sono dichiarati “disgustati” dal dibattito e, al momento del voto, approfittando della visibilità del momento, hanno abbandonato l’aula in maniera tanto plateale quanto imbarazzante. Un gesto puerile, spacciato come protesta contro una presunta “strumentalizzazione” da parte del Centro Sinistra, ma in realtà nient’altro che un goffo tentativo di screditare un’istituzione che ha il dovere di esprimersi anche sui grandi temi umanitari e universali. Un comportamento che non solo riteniamo inaccettabile, ma che offende la dignità stessa del ruolo istituzionale ricoperto da chi lo ha compiuto. Ancora una volta, ci siamo trovati di fronte all’ennesima e clamorosa contraddizione di questa destra. Solo pochi giorni fa, infatti, lo stesso Consigliere Grella aveva depositato un ordine del giorno dal contenuto praticamente analogo a quello che il Consiglio ha poi approvato. Eppure, davanti all’occasione di affrontare democraticamente il dibattito, lui e le Consigliere hanno preferito voltare le spalle all’aula e fuggire platealmente. Dov’è la coerenza? Con quale faccia si permettono di parlare di “strumentalizzazione” quando la questione l’avevano sollevata anche loro stessi? Questo non è stato un atto politico, ma un teatrino patetico: una fuga dal confronto che tradisce i cittadini e ridicolizza il ruolo che dovrebbero, al contrario, onorare.
I gruppi consiliari Futuro 2030, Partito Democratico, Nonantola attiva hanno scelto, però, di esserci e di parlare con chiarezza: non contro qualcuno, ma per la pace, per la giustizia e per la libertà. Valori che non hanno colore politico, ma che evidentemente mettono in difficoltà una certa destra, pronta a sbandierare slogan vuoti ed evidentemente incapace di riconoscersi in principi democratici ed elementari di umanità e convivenza civile alla base della nostra Costituzione.
La nostra comunità, come ha ben ricordato la Sindaca, ha radici profonde nell’accoglienza, nella solidarietà e nella pace: dalla vicenda dei ragazzi di Villa Emma all’accoglienza annuale dei bambini Sahrawi, Nonantola ha sempre saputo dimostrare di essere dalla parte giusta della storia. Ed è proprio questa storia e questa identità, che smaschera l’ipocrisia di chi oggi tenta di liquidare la difesa dei diritti come “strumentalizzazione”. Qui non si tratta di ideologia, ma di dignità: e se c’è chi non riesce a capirlo, forse è perché quei valori non li ha mai realmente fatti propri.
Con questo voto, Nonantola ribadisce di non voler restare indifferente di fronte a tragedie che colpiscono popolazioni inermi e riafferma che il compito delle istituzioni non si limita alla gestione dell’ordinario. La pace non è un’astrazione, ma una scelta coraggiosa che richiede voce, presenza e responsabilità. Ed è qui che cade la destra: pronta a sventolare bandiere e a parlare di “patria”, ma assente quando si tratta di difendere davvero pace, giustizia e libertà. Voltarsi dall’altra parte significa tradire la storia di Nonantola e rivelare una grande povertà politica e morale. La pace è coraggio.

I gruppi Consiliari Futuro 2030, Partito Democratico, Nonantola Attiva

Comunicato stampa del Gruppo Consigliare “Futuro 2030” – Nonantola

TELECAMERE E PAURA NON BASTANO: SERVONO RESPONSABILITÀ E COMUNITÀ

Nella seduta del 29 settembre il Consiglio comunale di Nonantola ha discusso un ordine del giorno, presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Grella, sul tema della sicurezza urbana e della videosorveglianza. Il gruppo consiliare F2030 ha scelto di non partecipare al voto: una decisione ponderata e motivata, che riteniamo doveroso spiegare in modo chiaro alle cittadine e ai cittadini.
Il documento presentato da Fratelli d’Italia si è rivelato poco chiaro e impreciso: non era definito se si trattasse di un ordine del giorno o di un’interrogazione, né quali decisioni concrete venissero richieste al Consiglio. Un’impostazione di questo tipo rischia soltanto di generare confusione, senza produrre risultati utili. Inoltre, va precisato che l’aggressione citata all’interno del testo non è avvenuta “qualche giorno fa”, come riportato, ma il 18 maggio scorso. Già allora i capigruppo decisero all’unanimità di intervenire con una linea formalizzata dal Consiglio nella mozione approvata all’unanimità il 30 luglio, con misure su vigilanza nei parchi, videosorveglianza e responsabilità civica.
Domanda: dov’era il consigliere Grella a luglio, quando abbiamo votato un documento identico? Forse oggi presenta un nuovo ordine del giorno solo per distinguersi?
Ma il punto non è solo questo. Ancora una volta la destra usa il tema della sicurezza come leva propagandistica, trasformando episodi isolati in emergenze generalizzate, con l’unico obiettivo di alimentare paura e raccogliere consenso.
Per F2030 la sicurezza non si esaurisce con qualche telecamera in più. Significa cure tempestive in ospedale, lavorare senza rischiare la vita, offrire ai giovani un futuro non precario. È poter camminare per strada senza sentirsi soli, non abbandonare gli anziani e vivere in una comunità fondata su pace e coesione sociale.
La sicurezza e l’ordine pubblico sono competenza del Ministero degli Interni, guidato da un alleato di Fratelli d’Italia. Se i reati aumentano, le responsabilità vanno cercate a Roma, non a Nonantola. E invece cosa vediamo? L’abrogazione di reati come l’abuso d’ufficio, che tutela i politici disonesti, e un Decreto Sicurezza che colpisce non i criminali, ma chi manifesta pacificamente. In sostanza: meno giustizia per chi sbaglia davvero, più repressione per chi critica.
Però F2030 non si limita a dire “no”. Vogliamo agire con concretezza, dichiarando fin da subito la piena disponibilità a richiedere la convocazione di una commissione consiliare specificamente dedicata al tema della sicurezza cittadina aperta a chi la sicurezza la garantisce professionalmente ogni giorno — Carabinieri, Polizia, Questura — insieme alle associazioni del volontariato e agli operatori sociali del territorio. Solo con il loro contributo sarà possibile individuare le aree davvero critiche, scegliere strumenti adeguati (telecamere? illuminazione? presidio sociale?), stabilire priorità, costi e tempi realistici e basare le scelte su dati oggettivi, monitorando l’andamento reale dei reati e verificando l’efficacia delle misure adottate.
Questa è la nostra idea di politica: non decisioni calate dall’alto, ma un lavoro partecipativo, costruito con la comunità, fondato su trasparenza e serietà.
Se Antonio Grella ha davvero a cuore la sicurezza dei cittadini di Nonantola, aderisca alla nostra proposta e dimostri con i fatti di voler affrontare il problema. Se invece continuerà con testi confusi e propaganda basata sulla paura, sarà evidente la sua continua ricerca di visibilità elettorale.


30 Settembre 2025 FUTURO 2030 – gruppo consiliare Nonantola

ODG in Consiglio Comunale: denunciamo la tragedia di Gaza

Negli ultimi giorni la situazione a Gaza ha raggiunto livelli drammatici. L’offensiva israeliana ha devastato quartieri già piegati da settimane di bombardamenti, con immagini di fiamme, crolli e colonne di fumo: la popolazione civile, intrappolata senza vie di fuga, paga il prezzo più alto. Uomini, donne, bambini, anziani continuano a cadere sotto le bombe e i carri armati; ospedali, scuole, abitazioni non sono risparmiati. La fame viene sistematicamente usata come arma nei confronti della popolazione. Simili atrocità non possono trovare alcuna scusante o giustificazione: sono interamente da ascrivere ad un profondo razzismo e fanatismo religioso.

Il silenzio e la lentezza delle istituzioni internazionali e dei governi europei e nazionali, che si limitano a balbettare qualche lieve protesta, pesano come una complicità. Se chi pretende di esercitare un ruolo morale di difesa della democrazia e della libertà poi applica due pesi e due misure, perde di credibilità ed autorevolezza.

Il nostro territorio ha una storia di difesa dei più deboli: a Villa Emma, durante la guerra, decine di ragazzi ebrei furono protetti e nascosti dalla furia nazista grazie al coraggio di cittadini comuni. Vogliamo oggi noi essere da meno? Il male non accade solo per la malvagità di pochi, ma soprattutto per l’indifferenza dei tanti buoni. Verrà il tempo in cui figli e nipoti ci chiederanno: “Dove eravate mentre tutto questo accadeva?”

C’è chi pensa che ordini del giorno come quello che presenteremo abbiano valore solo simbolico. Noi ricordiamo invece il precedente storico dell’apartheid sudafricano: la pressione dell’opinione pubblica internazionale e i boicottaggi sociali ed economici portarono un regime razzista a cambiare politica. Anche oggi, la pressione civile e politica può fare la differenza.

Per questo, insieme alle altre forze del centrosinistra, presenteremo in Consiglio Comunale un ordine del giorno per denunciare questa tragedia e chiedere misure concrete a sostegno della popolazione civile di Gaza. Invitiamo tutte le persone di buona volontà e con coscienza civile ad appoggiare questa iniziativa, confidando in un sostegno il più ampio possibile all’interno del Consiglio Comunale.

Nonantola 16/09/2025

Scarica PDF

Arrivando a Nonantola da Modena, dal Ponte di Navicello alla rotonda Gazzate, si nota un'intensa attività di trasformazione del paesaggio rurale. A chi si chiede cosa ne sarà di quel territorio agricolo tipico della pianura emiliana rispondiamo che sono il risultato di due grandi progetti approvati dalla precedente Amministrazione: il nuovo Centro Sportivo del Modena Calcio e il piano urbanistico "Fondo Consolata". Dove prima c'erano campi e alberi, sorgeranno insediamenti commerciali, artigianali, produttivi e una nuova rotonda. E mentre il baricentro urbanistico di Nonantola si sposta progressivamente dal centro storico verso Modena, assistiamo non solo alla cancellazione di aree rurali, ma anche all'aumento dell'impermeabilizzazione del suolo, del traffico automobilistico, dell'inquinamento dell'aria e del consumo di combustibili fossili.

Certo, lo sviluppo economico è importante, e l'ente pubblico potrebbe bilanciare interessi privati e collettivi. Tuttavia, ci si chiede: come vengono autorizzate queste trasformazioni? con quali logiche di sistema? come si relazionano con le linee strategiche del Piano Urbanistico Generale adottato alcuni mesi fa (contenere il consumo di suolo; favorire la rigenerazione urbana; tutelare e valorizzare il territorio urbano e agricolo)?

Siamo fermamente convinti che la programmazione urbanistica debba garantire uno sviluppo del territorio ordinato e sostenibile, tutelando gli interessi collettivi. A nostro avviso, un elemento chiave è la partecipazione attiva dei cittadini e della società civile ai processi decisionali. Con ciò non intendiamo né una delega totale né una rinuncia alla responsabilità di programmazione, ma un'integrazione fondamentale al controllo pubblico. La partecipazione rende i processi decisionali più trasparenti, inclusivi e rispondenti alle reali esigenze del territorio.

Per questo sosteniamo la creazione di un Urban Center a Nonantola. Lo immaginiamo come un punto di riferimento per la partecipazione, e non solo in ambito urbanistico: una vera e propria "casa di vetro" per le politiche urbane, un luogo di incontro e dialogo tra amministrazione, esperti, cittadini e operatori. Non un semplice "contenitore", ma un vero e proprio "motore". Attraverso informazione, facilitazione, formazione e monitoraggio, l'Urban Center trasformerà la partecipazione da mero adempimento burocratico in un processo vivo, capace di influenzare realmente le decisioni. Siamo convinti che ciò porterà a una Nonantola più inclusiva e sostenibile.

Sappiamo che investire in un Urban Center è un impegno per l'Amministrazione comunale, ma i benefici saranno notevoli: maggiore legittimità delle decisioni, progetti urbani di qualità superiore, rafforzamento della coesione sociale e spinta all'innovazione. L'inserimento di questa proposta nel Documento Unico di Programmazione dimostrerebbe un impegno serio e a lungo termine nella promozione della partecipazione e nella costruzione di una città più vivibile e condivisa.

I motivi per ripudiare e condannare il fascismo sono tanti. E a guardarli con onestà, non servono ideologie per capirli: basta conoscere la storia, quella vera.

Quando si parla di fascismo c’è chi ricorda – giustamente – la fine della libertà: la soppressione dei partiti, la censura dei giornali, la polizia politica, l’esilio, il confino, gli omicidi. L’Italia ridotta al silenzio, e chi parlava troppo finiva nei fascicoli dell’OVRA o nelle isole sperdute, a meditare sul concetto di ordine.

Altri non dimenticano l’attacco ai lavoratori: le camere del lavoro incendiate, i sindacati liberi soppressi, le cooperative schiacciate. Il lavoro ridotto a strumento passivo del regime, mentre i grandi industriali e i gerarchi si spartivano il potere.

E poi ci sono le colpe più profonde, che scavano come ferite nella coscienza civile del Paese. La clericalizzazione dello Stato, che ribaltò secoli di laicità per piegarsi ai voleri del Vaticano. La misoginia, che relegò le donne a fattrici per la patria, escludendole dalla vita pubblica. L’omofobia, che perseguitò chi non rientrava nel canone della virilità fascista, trasformando vite private in casi da reprimere.

E come non ricordare la guerra. Mussolini decise di trascinare l’Italia in un conflitto mondiale senza una reale preparazione militare, spinto dall’ambizione di sedere al tavolo dei vincitori accanto alla Germania nazista. Scelse la guerra, non la subì. E quella scelta portò lutti, distruzioni, fame, occupazione, rappresaglie. Intere città italiane furono rase al suolo, centinaia di migliaia di vite spezzate. Di tutto questo il fascismo porta una responsabilità piena e diretta, che non si può ignorare né minimizzare.

Ma il punto più basso arriva con le leggi razziali del 1938. Pensate, scritte e firmate da italiani contro altri italiani, solo perché ebrei. E poi le deportazioni, le consegne agli aguzzini tedeschi. Senza pietà, senza onore.

E come se tutto questo non bastasse, c’è un gesto che da solo basterebbe a definirli per sempre traditori della patria.

Il 30 novembre 1943, Mussolini acconsentì a consegnare alla Germania nazista una parte dell’Italia. Bolzano, Trento, Belluno, Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, Lubiana – tutte annesse agli “Operationszonen” tedesche. Non protestò. Non difese nulla. Scelse il silenzio e l’obbedienza. E così svendette territori che la retorica fascista aveva per anni esaltato come sacri, conquistati col sangue degli italiani durante la Grande Guerra.

E qui bisogna fare una riflessione.

Perché quelle città – Trieste, Trento, il Carso – erano diventate simboli nazionali. Era lì che erano morti a migliaia i nostri nonni e bisnonni, mandati all’assalto di trincee austro-ungariche in condizioni disumane. Era lì che si era combattuta l’“inutile strage”, che poi il fascismo aveva trasformato in mito patriottico. E proprio quelle terre, che il popolo italiano aveva pagato col dolore e col sangue, Mussolini le regalava agli invasori, cancellando con un tratto di penna tutto quel sacrificio.

E mentre il Duce voltava le spalle alla storia e al Paese, gli italiani veri, i patrioti, sceglievano un’altra strada.

Erano i partigiani, i ragazzi di vent’anni, gli ex militari sbandati, i professori, le staffette, i contadini. Italiani che dissero no. Che salirono in montagna per combattere l’invasore tedesco e i suoi servi fascisti, traditori in divisa che parlavano ancora di patria mentre la vendevano al nemico.

Perché di questo si trattò: non una guerra civile tra due visioni del mondo, tra diverse ideologie, ma una guerra tra chi stava con l’Italia e chi l’aveva tradita. Da una parte c’era l’occupante, aiutato da connazionali che facevano da carcerieri e da delatori. Dall’altra c’erano gli italiani che combattevano per un’idea di nazione libera, democratica, indipendente.

Per questo oggi celebriamo la Liberazione, non genericamente la libertà. Perché fu una scelta precisa: quella di liberare il Paese dai traditori e dagli invasori.
E per questo, ancora oggi, chi non si dichiara antifascista non può dirsi davvero italiano. Non dopo tutto questo. Non dopo aver saputo da che parte stavano, davvero, l’onore e la patria.

Comunicato del gruppo consigliare “Futuro 2030” 3 Novembre 20204
Il giorno 1/11/2024, a seguito della pubblicazione di un comunicato firmato dal gruppo consigliare “Futuro 2030”, si è diffusa una polemica in merito a quanto riportato in un passaggio dello stesso, ossia:
“[…] A questo proposito, il gruppo consigliare “Futuro 2030”, dopo un diniego da parte delle forze di Centro Destra presenti in Consiglio Comunale a Nonantola, in occasione del Consiglio Comunale del 31 Ottobre 2024, ha presentato un Ordine del Giorno, rinviato al prossimo consiglio comunale a causa della contrarietà espressa dai gruppi di centrodestra […], per esprimere non solo una condanna per le violenze subite dai due infermieri dell’Ospedale di Baggiovara e per ogni forma di aggressione ai danni del personale sanitario, ma anche solidarietà e vicinanza agli infermieri coinvolti e a tutto il personale dell’Ospedale di Baggiovara, riconoscendo l’impegno e il valore del loro lavoro quotidiano.”
Ci sentiamo, quindi, in dovere di fare chiarezza e spiegare le dinamiche precise.
In seguito all’episodio del 28/10/2024 nell’ospedale di Baggiovara, il gruppo consigliare “Futuro 2030” aveva ritenuto opportuno presentare, in occasione del consiglio comunale del 31/10/2024, un ordine del giorno di solidarietà. Tuttavia, la presentazione degli ODG deve essere avanzata, nei termini previsti, al Presidente del Consiglio, così come sancito dal regolamento e così da poter agevolare la consultazione e la preparazione da parte dei gruppi consigliari.
A questo proposito, il capogruppo di “Fratelli d’Italia” e la capogruppo di “Nonantola al Centro” (ossia gli unici due gruppi consigliari da noi menzionati nel comunicato) in quel particolare contesto e in quella determinata situazione di scarso preavviso mancato da parte nostra, hanno declinato la proposta. Questo è il diniego di cui si parla nel comunicato, certamente non la mancata solidarietà che, siamo certi, sia espressa anche dai colleghi e dalle colleghe del Centro Destra. I consiglieri di “Futuro 2030”, in data 31/10/2024, non avendo ottenuto l’unanime consenso per procedere alla presentazione dell’Ordine del Giorno, non hanno proceduto a depositarlo ufficialmente.
Il nostro gruppo consigliare ha preso, inoltre, atto della comunicazione della Sindaca, in occasione del Consiglio Comunale del 31/10/2024, di rispettare le tempistiche di presentazione degli Ordini del Giorno per agevolare tutti i gruppi consigliari.
Riteniamo, pertanto, opportuno porgere pubblicamente le nostre scuse a Monica Contursi, Antonio Grella e Marzia Marotta per la poca chiarezza risultata da parte nostra e gli equivoci che ne sono derivati. A tutti coloro che leggono questo comunicato, riteniamo doveroso rettificare quanto di involuto comunicato precedentemente.
Nonantola, 3/11/2024
Gruppo Consigliare “Futuro 2030”
Cinzia Vaccari
Giacomo Zavatti


Il 28 ottobre 2024, due infermieri sono stati vittime di una brutale aggressione nel reparto di terapia intensiva cardiologica dell’Ospedale di Baggiovara mentre svolgevano un’attività di routine. L’episodio, che ha sconvolto profondamente tutto il personale, ha riportato l’attenzione sul problema sempre più grave della sicurezza per gli operatori sanitari, dimostrandosi un fenomeno non più circoscritto solo al Pronto Soccorso.

L'aggressione di Baggiovara è l’ultimo di ben 133 episodi recenti di violenza contro il personale sanitario locale. Questi eventi non solo mettono a rischio la sicurezza degli operatori, ma compromettono anche la qualità dell’assistenza fornita ai pazienti, poiché chi è costretto a lavorare in un clima di costante insicurezza fatica a mantenere la serenità necessaria per garantire cure adeguate.

In risposta all’aggressione, le organizzazioni sindacali, il personale e le istituzioni locali hanno espresso solidarietà agli infermieri aggrediti, richiedendo misure urgenti come un rafforzamento delle misure di sicurezza, la presenza di personale di vigilanza e il miglioramento delle condizioni di lavoro in ogni reparto ospedaliero. Questo episodio evidenzia il fatto che i professionisti della salute, impegnati quotidianamente nella cura delle persone, affrontano non solo sfide mediche ma anche situazioni di violenza che minacciano la loro stessa incolumità.

Oltre a rappresentare un problema di sicurezza immediato, la ripetizione di tali episodi evidenzia un problema più ampio e strutturale: il progressivo impoverimento della sanità pubblica, causato dai tagli alle risorse, che limita la possibilità di rinnovare le strutture, aggiornare le attrezzature e garantire adeguate condizioni di lavoro. Questo deterioramento del sistema genera insoddisfazione e frustrazione anche tra i pazienti, aumentando le tensioni verso il personale sanitario.

La recente adozione della legge 113 del 2020, volta a proteggere gli operatori sanitari, rappresenta un primo passo, ma non è sufficiente. Le istituzioni devono impegnarsi in maniera coordinata per fornire risorse adeguate, personale e strumenti per garantire ai professionisti un ambiente di lavoro sicuro e sereno. Sono necessari interventi mirati, come una formazione specifica per la gestione dei conflitti, sistemi di allarme rapido e un potenziamento del supporto psicologico.

Ringraziamo la Sindaca di Nonantola, Tiziana Baccolini, che, durante il Consiglio Comunale del 31 ottobre, ha espresso solidarietà ai due infermieri vittime delle violenze.

A questo proposito, il gruppo consigliare “Futuro 2030”, dopo un diniego da parte delle forze di Centro Destra presenti in Consiglio Comunale a Nonantola, in occasione del Consiglio Comunale del 31 Ottobre 2024, ha presentato un Ordine del Giorno, rinviato al prossimo consiglio comunale a causa della contrarietà espressa dai gruppi di centrodestra, firmato dai gruppi consiglieri dell’area progressista, per esprimere non solo una condanna per le violenze subite dai due infermieri dell’Ospedale di Baggiovara e per ogni forma di aggressione ai danni del personale sanitario, ma anche solidarietà e vicinanza agli infermieri coinvolti e a tutto il personale dell’Ospedale di Baggiovara, riconoscendo l’impegno e il valore del loro lavoro quotidiano. Sarà, poi, necessario promuovere momenti di dialogo e confronto tra studenti, operatori sanitari e medici per discutere temi legati alla sicurezza e al rapporto con i pazienti. Questo dialogo interprofessionale potrebbe non solo migliorare la gestione delle situazioni di conflitto, ma anche rafforzare la consapevolezza e le competenze nella relazione con i pazienti, contribuendo a creare una cultura sanitaria più sicura e collaborativa.

La solidarietà espressa dalla comunità verso gli infermieri aggrediti è significativa e rappresenta una richiesta collettiva di sicurezza e rispetto per chi lavora in prima linea nella sanità pubblica. Tuttavia, affinché questa solidarietà non rimanga un atto isolato, ma si traduca in un reale cambiamento, è fondamentale che le istituzioni intervengano su problemi strutturali e organizzativi, ripristinando un sistema sanitario capace di offrire servizi equi e di qualità. Aumentare i finanziamenti per la sanità pubblica, adeguare gli stipendi del personale sanitario ai livelli degli standard europei, rafforzare la formazione per la gestione dei conflitti e garantire vigilanza e supporto psicologico agli operatori sono passi ormai indispensabili per garantire un futuro più sicuro per tutti, sia per chi offre assistenza sia per chi la riceve.

Nonantola, 1 Novembre 2024
Gruppo Consigliare "Futuro 2030"
Cinzia Vaccari
Giacomo Zavatti

Per scoprire che ci troviamo di fronte a una destra-destra nostalgica e pericolosa non è necessario esumare dalla melma social le deliranti performances di qualche sconosciuto candidato nonantolano di FdI che si esibisce nel saluto romano. Basta vedere quello che succede in Parlamento, dove riforme innaturali per la democrazia parlamentare vengono portate avanti a suon di calci e pugni, non solo in senso figurato, o nelle piazze dove il libero dissenso viene represso a manganellate sulla testa di giovanissimi e pacifici studenti.

Una preoccupazione espressa già prima che il caso di FdI Nonantola venisse alla luce in un comunicato congiunto delle liste Nonantola Progetto 2030 e il Futuro Adesso: a tutti i livelli e in ogni contesto dobbiamo fermare le destre che “mettono in discussione le basi costituzionali e antifasciste della nostra Repubblica”.

Cinzia Vaccari

Il 20 aprile 2024 un'affollata platea di cittadini ha seguito la presentazione della candidata sindaca Cinzia Vaccari sostenuta dalle liste Nonantola Progetto 2030 e Il Futuro Adesso. Dopo la presentazione delle due liste, la sindaca ha presentato la sua "giunta in pectore", ossia la sua squadra di lavoro.

Un sincero ringraziamento va ai numerosissimi cittadini che hanno partecipato all'evento, che danno a tutti noi la forza e le energie per iniziare questo percorso.