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Il prossimo giovedì 25 giugno al Consiglio Comunale di Nonantola sarà chiesto di decidere se adottare o respingere una variante urbanistica al Piano Regolatore Generale relativa al “Fondo Consolata”, chiesta dai proprietari dei terreni a inizio dicembre 2019 ed elaborata successivamente dall’Amministrazione comunale. La variante interessa quell’area verde esterna alla tangenziale che, provenendo da Navicello, si incontra alle porte di Nonantola subito prima della rotonda di ingresso alla tangenziale, sulla sinistra, alle spalle del distributore di carburanti. Un’area a ridosso del fiume Panaro di grande pregio ambientale, attualmente agricola, che ha visto con gli anni l’estendersi di un piccolo bosco rurale spontaneo.

Si tratta di una proposta di urbanizzazione che nasce negli anni ’80, con previsioni volumetriche enormi che nel tempo si sono – per fortuna! – ridotte, fino alla penultima variante dell’aprile 2009 che, data la sua valenza sovracomunale, inseriva il progetto Consolata all’interno del Piano Provinciale degli Insediamenti Commerciali (POIC). Il progetto prevedeva il consumo di quasi 95 mila mq di terreno per la realizzazione di insediamenti commerciali (inclusi 3 mila mq di alimentare), ricettivi (un hotel a sei piani) e residenziali (questi ultimi spostati in via Rebecchi con una ulteriore variante del 2010) per un totale di oltre 41 mila mq di superficie utile edificata. Un progetto ridotto rispetto alle previsioni iniziali, ma pur sempre mastodontico, pesantissimo dal punto di vista del consumo di suolo, che la crisi economica iniziata nel 2008 ha reso irrealizzabile dal punto di vista finanziario.

Proprio l’improponibilità economica del progetto, a fronte dell’esaurimento delle spinte espansive  degli anni ‘80 e ‘90 e alcune condizioni urbanistiche introdotte dalla Provincia di Modena (per esempio il rispetto dell’area boschiva naturale e il limite alla superficie di vendita di generi alimentari), hanno indotto i proprietari (due società immobiliari, di cui una in cattive acque finanziarie), anche su pressione del Comune di Nonantola, a ridurre la dimensione edificabile (e quindi dei capitali da investire) per poter recuperare almeno una parte delle spese fin qui sostenute prima della scadenza dei diritti edificatori che avverrebbe nel 2024. La nuova variante prevede infatti un diverso perimetro del comparto (che si sposta poco più a nord-est rispetto all’originale), una superficie territoriale leggermente inferiore (87 mila mq) ed una consistente riduzione degli indici di urbanizzazione che porta quasi al dimezzamento delle previsioni edificatorie del 2009. Cambiano anche le destinazioni d’uso delle aree dove, oltre alle funzioni commerciali e ricettive già previste, si introduce anche la possibilità di edificare aree produttive fino al 50% della superficie utile.

Alla luce dei cambiamenti intervenuti nel tessuto economico, sia locale che provinciale, e della maggiore sensibilità alla limitazione del consumo di suolo, il Gruppo Consigliare Nonantola Progetto 2030, pur valutando positivamente la riduzione delle previsioni edificatorie sul Fondo Consolata, giudica incongruo il persistere della previsione di funzioni commerciali, specialmente quelle alimentari, su un’area così lontana dal paese, anche perché si trova a ridosso di un nodo viario (Navicello) estremamente problematico e piuttosto lontano da una possibile soluzione. Riteniamo infatti quantomeno schizofrenico teorizzare sull’esigenza di una mobilità alternativa all’automobile e allo stesso tempo sostenere operazioni che accentuano il traffico in una zona già ora congestionata.

Ma la vera – e sconcertante – novità proposta dalla variante del prossimo 25 giugno, sulla quale non ci può essere il nostro accordo, è il trasferimento sull’area Fondo Consolata di funzioni produttive, al di fuori del perimetro previsto dall’attuale Piano Regolatore per gli insediamenti di tale natura. Perché si decide di intaccare terreno agricolo di qualità per funzioni che potrebbero più razionalmente essere ospitate su aree meno pregiate dal punto di vista ambientale, per esempio nel quartiere artigianale delle Gazzate, dove il Piano per gli Insediamenti Produttivi (PIP) riserva oltre 140 mila mq di aree pubbliche per l’espansione produttiva, con possibilità di interventi ecologicamente avanzati (area APEA)? Oppure su quella porzione di terreno di oltre 14 mila mq, di proprietà comunale, compreso fra la tangenziale e via Gazzate originariamente destinato a funzioni produttive speciali e inspiegabilmente trasformato in un “bosco urbano” con una variante urbanistica approvata alla fine dello scorso febbraio? Perché non scambiare l’area di quell’incongruo bosco urbano (di fatto un’area di risulta dalla realizzazione della tangenziale) con le aree a destinazione produttiva del Fondo Consolata?

Abbiamo già posto queste domande in sede di Commissione per la Programmazione del territorio, senza ricevere risposte convincenti e le riproporremo al Consiglio Comunale, perché siamo convinti che lo stato della programmazione urbanistica a Nonantola sia ai più sconosciuto, mentre necessiti di un ragionamento organico, sulle sue prospettive e sulle sue criticità, che coinvolga i cittadini e porti al più presto alla stesura del nuovo Piano Urbanistico Generale. Procedere per varianti e piccoli interventi, a volte anche contraddittori, senza una visione generale non fa bene al nostro territorio. A nostro avviso, è giunto il momento di dichiarare fuori contesto storico, economico e culturale le espansioni urbanistiche di queste dimensioni e in questi luoghi e affermare la necessità di continuare nell’azione già intrapresa di ridurre fino ad annullare tali previsioni.

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Ieri sera è stata inaugurata la nuova illuminazione dell'Abbazia di Nonantola, un progetto realizzato con il finanziamento del bando "Giubileo della luce" promosso dal Ministero dell'Ambiente e dall'ANCI e riservato all'illuminazione di monumenti o testimonianze storico-religiose nei comuni con meno di 30 mila abitanti. Rispetto alla precedente illuminazione "gialla" con lampade al sodio, il nuovo impianto a led dà al complesso abbaziale una luce più naturale, che mette in maggior risalto i diversi colori e cambia la "percezione" di questo nostro splendido monumento, mentre la luce strutturata ne sottolinea i dettagli architettonici. L'effetto è certamente suggestivo e la città nel suo complesso ne trae un indubbio beneficio.

Apprezziamo questo ulteriore elemento di valorizzazione dell'Abbazia e la capacità di operare dimostrata nell'occasione. Auspichiamo che questo significativo momento sia di stimolo per tutti — in particolare per chi ha il compito di farlo — affinché si operi per il recupero di tutta l'area che completa il comparto, dando finalmente corso sia al recupero di palazzo Salimbeni (sede del Municipio), della Sala delle Colonne e della Sala degli Affreschi dell'ex refettorio dell'abbazia, sia alla realizzazione del "nuovo polo culturale" con annessa biblioteca da collocare nell'ex-nido Perla Verde, senza dimenticare tutti quegli edifici in centro storico che, seppur privati, costituiscono parte fondamentale dell'architettura storica di Nonantola.

Lo scorso 11 maggio abbiamo presentato un’interrogazione consiliare per capire quali progetti e quali strategie la nostra Amministrazione avesse in cantiere per affrontare la difficile situazione prodotta dall’emergenza sanitaria sul sistema educativo e come essa intendesse muoversi per supportarne la ripartenza sul nostro territorio.

Con le nostre domande intendevamo portare informazioni in Consiglio Comunale per aprire un dibattito sui problemi sollevati dal covid-19, sia quelli che riguardano gli aspetti didattici in senso stretto, sia quelli quelli legati all’adeguatezza delle strutture scolastiche, per poi cercare la risposta strategica adeguata che il nostro Comune dovrebbe mettere in campo. A nostro modo di vedere, l’Amministrazione Comunale dovrebbe infatti essere il soggetto proponente di una risposta, condivisa con le istituzioni educative, all’altezza della sfida che ci siamo trovati ad affrontare.

Sulle risposte ricevute non riusciamo ad esprimere né consenso né dissenso, ma semplicemente sconcerto per il disarmante vuoto di idee e di progetti e per la rinuncia dell’Amministrazione a giocare un ruolo attivo per il governo dei problemi aperti dalla pandemia.

Entrando nel merito, scopriamo infatti con rammarico che a Nonantola non c’è un rapporto positivo fra Istituto Comprensivo (scuola) e Amministrazione. Tanto è vero che mentre a Bomporto e Ravarino, con un diverso approccio, le istituzioni scolastiche e l’Amministrazione costruiscono insieme ipotesi percorribili, a Nonantola per non “ledere l’autonomia decisionale delle scuole” restiamo in attesa (di cosa?) e ci proponiamo casomai di “copiare” le soluzioni dai nostri vicini. Portiamo il massimo rispetto per la reciproca autonomia delle istituzioni, ma l’assoluta separatezza rappresenta, a nostro avviso, un danno per la collettività. La proposta di costituire un "comitato tecnico" può essere interessante per superare velocemente questo stato di cose negativo, anche se ne andrebbero definite le funzioni.

Per la fascia di età 3-6 anni, nell'attesa di protocolli operativi, nulla è stato fatto in merito alla ricognizione e alla riorganizzazione degli spazi e utilizzo di spazi verdi appositamente adeguati per le attività educative.

Sulla possibilità di ragionare a livello di Unione del Sorbara su sperimentazioni e progetti per i centri estivi ci viene ricordato che siccome “i servizi educativi non sono ancora stati trasferiti in Unione”, allora non si può fare nulla. Non viene presa in considerazione neanche l’ipotesi di un confronto fra i Comuni vicini, né la possibilità di un loro intervento diretto.

Sul tema dei trasporti scolastici apprendiamo che non è stata avviata una riflessione nemmeno sui possibili scenari per la riapertura a settembre, in attesa di “indicazioni operative” da parte di non meglio specificati soggetti. A nostro avviso tale riflessione avrebbe dovuto essere già stata fatta e pensiamo inoltre che vada avviato fin da subito un confronto serrato con la Regione per rendere gratuito il trasporto scolastico, così come promesso in campagna elettorale dall’attuale maggioranza che governa la Regione.

Infine, il rapporto con le società sportive per la ripresa delle attività viene burocraticamente liquidato con il rinvio ai protocolli emanati dal Governo e dalla Regione. Il mondo dello sport a Nonantola meriterebbe certamente una maggiore attenzione e considerazione.

Non nascondiamo la nostra preoccupazione per il quadro che emerge dalle non-risposte che ci sono state date e assicuriamo che non c'è volontà polemica nelle nostre osservazioni, ma solo il desiderio di sollecitare risposte e dare un contributo positivo alla soluzione di problemi veri. Siamo dispiaciuti per i toni, a volte arroganti, a volte indispettiti, che vengono usati nella risposta all’interrogazione presentata dal gruppo consigliare Nonantola Progetto 2030. Nel merito delle questioni che abbiamo posto avvertiamo, nelle (pseudo) risposte ai problemi che abbiamo sollevato, elementi di burocratizzazione che ingessano e non aiutano la ricerca di soluzioni, anzi tendono al rinvio, all'attesa, ad un temibile immobilismo.

Saremmo contenti di essere smentiti dai fatti e poter rivedere il nostro Comune, come lo è stato negli anni passati, positivamente coprotagonista con altre istituzioni dell’organizzazione del territorio, dei servizi e dei processi educativi. Per questi obiettivi noi ci siamo, pronti a dare il nostro contributo.

Vogliamo condividere con i cittadini la registrazione della seduta della Commissione Programmazione e uso del territorio, ambiente, sviluppo economico e sostenibile, lavori pubblici, patrimonio, mobilità e sostenibilità. I punti discussi sono molti, tutti di grande interesse per il territorio di Nonantola, la maggior parte inseriti in discussione dietro nostra sollecitazione e finalmente portati in discussione in Commissione dopo insistenti richieste. Per l'importanza degli argomenti trattati, abbiamo chiesto che questa seduta fosse aperta al pubblico, ma abbiamo ottenuto il fermo diniego da parte del Presidente della Commissione. Purtroppo, la prima parte della registrazione e gli ultimi quattro minuti non sono stati resi disponibili.

Questi i punti all'ordine del giorno:

  1. Proposta di variante al Piano particolareggiato Fondo Consolata (0:00:00);
  2. Attraversamenti pedonali e segnaletica orizzontale e verticale integrativa (0:48:00);
  3. Piano Urbanistico Generale (1:04:55);
  4. Scuola Don Beccari (1:29:40);
  5. Scuola di musica (2:02:59);
  6. Piazza Liberazione (2:23:08);
  7. Palazzo sede della municipalità (2:28:47);
  8. Palestra scuole medie Dante Alighieri (2:46:25);
  9. Varie ed eventuali.

Due parole per spiegare l'inizio della registrazione video: causa un problema tecnico i primi quaranta minuti della discussione non sono stati registrati. Quando il Presidente si è accorto del problema, ha proposto ai relatori di ripetere gli interventi. Da qui la proposta di alcuni consiglieri, poi accolta, di ripetere solo una breve introduzione all'argomento e di procedere con la discussione.