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Difficoltà insuperabili”, “venuto a mancare rapporto di fiducia e di comunicazione diretta e aperta”, “diversità di vedute e posizioni”, “divergenze nel metodo di lavoro e disaccordi nella definizione delle priorità per attuare il programma politico concordato dalla coalizione”, “dialogo diventato via via meno fluido, trasparente e costruttivo”. Le parole del vice sindaco e dell'assessora dimissionari arrivano come stilettate nella testa e nel corpo dei nonantolani.

Possiamo affermare senza presunzione che questo finale non ci arriva inatteso. Quando, alla luce di possibili alleanze elettorali, 18 mesi fa abbiamo chiesto chiarezza sul metodo di lavoro e sui programmi prima di parlare di candidature, siamo stati accusati da PD, Una mano per Nonantola e altri di porre pregiudiziali personali e di essere i soliti estremisti che non sopportano la Sindaca. Ma il tempo è galantuomo. Non si sono voluti affrontare i problemi al momento giusto e ora riesplodono, lasciando un paese “spaesato” e un danno enorme per la nostra collettività. Evidentemente la sordità manifestata a suo tempo dalla candidata Sindaca sia sul fronte programmatico, sia sulle modalità di gestione della coalizione plurale, celavano una mancanza di condivisione di un progetto di rinnovamento forte capace di prefigurare la Nonantola del futuro che sono sfociate nel pasticcio in cui, nostro malgrado, ci troviamo.

Il PD si dice dispiaciuto, ma afferma che tutto va bene e addossa la responsabilità ai due assessori. Una mano per Nonantola attacca la Sindaca e ripropone il programma, riconoscendo così che si è perso un anno e mezzo e preannuncia una scelta da separati in casa. L'ex segretario del PD Antonucci, eletto nelle liste del PD poi uscito per formare il gruppo consigliare Nonantola Libera, chiede le dimissioni della Sindaca e quindi nuove elezioni. Come se tutto questo non bastasse, la Sindaca afferma che non ci sono problemi e che va tutto bene, preannunciando in modo freddo e burocratico la sostituzione dei due assessori e, con la benedizione del PD, tutto ricomincerà come prima.

È evidente che le cose non stanno così come vorrebbero farci intendere ed è altrettanto evidente che oggi tutto è più difficile sia politicamente che programmaticamente. A Nonantola permangono, si accumulano e si accentuano i problemi proprio in una fase già estremamente complicata a causa della pandemia che non ci dà tregua. Un piccolo esempio? La Commissione Urbanistica di lunedì 19 ottobre che doveva affrontare importanti e indifferibili questioni territoriali (progetto Conad, Piano Urbanistico Generale, edilizia scolastica, ricostruzione del municipio) è stata rinviata a data da destinarsi.

Per noi i cambiamenti sociali e culturali di una comunità coesa come Nonantola non possono essere governati con “il pensiero unico” e con il decisionismo gerarchico, ma attraverso un confronto continuo fra diverse intelligenze e sensibilità che trovano la sintesi nella impostazione programmatica e progettuale sulla quale si è costruita la coalizione.

A Nonantola non si è voluto dare corpo a un tessuto politico unitario 18 mesi fa. Oggi come allora si trattava di scegliere insieme tessuto, forma, stile e sarto per confezionare un abito nuovo e condiviso per il nostro Comune. Per questo Nonantola Progetto 2030, collocata a sinistra nel centro-sinistra, è all'opposizione e, come sosteniamo da sempre, non fa e non farà un’opposizione pregiudiziale, ma valutando nel merito e votando di conseguenza i provvedimenti assunti in Consiglio Comunale.

Riconfermiamo la nostra disponibilità – mai venuta meno – al confronto politico programmatico dentro e fuori le istituzioni con tutti coloro – cittadini, associazioni, soggetti politici – si dimostrino interessati a dare un contributo per risolvere i problemi del nostro territorio e per il rilancio progettuale di Nonantola.

Chiediamo a chi ci governa il rispetto delle istituzioni democratiche, per cui si convochi subito il Consiglio Comunale per chiarire, spiegare, e se si hanno, fare proposte su come proseguirà questa legislatura, sia dal punto di vista politico, che programmatico.

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