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Nel corso del Consiglio Comunale dello scorso 17 aprile, la Sindaca Baccolini ha informato l'assemblea che la Procura di Modena ha chiesto l’archiviazione della querela presentata nel 2022 dall'allora Sindaca Nannetti e dalla sua Giunta nei confronti di 27 cittadini. La Sindaca ha altresì comunicato che l'attuale Amministrazione non intende presentare opposizione a tale richiesta. "Bene", ci siamo detti, prendendo atto che la questione si chiude con un epilogo che, a nostro avviso, è corretto.

Dobbiamo però confessare che il comunicato del PD di Nonantola a commento dell’archiviazione ci ha stupito e anche un po’ deluso. Che la querela del 2022 abbia partorito un topolino – archiviata perché sui social si usano espressioni discorsive – dev’essere stato indubbiamente un boccone amaro da mandar giù. I toni da rimprovero verso le motivazioni del PM ricordano chi critica la magistratura per sentenze sgradite. L'esito di archiviazione rende infine illogica la pretesa di scuse dai cittadini ingiustamente querelati. Sono piuttosto loro che dovrebbero ricevere scuse dalla Giunta per un'azione legale temeraria e dal sapore intimidatorio. Per il futuro, suggeriamo di indirizzare risorse pubbliche verso iniziative maggiormente fondate sul piano giuridico.

Questa vicenda, va ricordato, fu l'emblema di un rapporto difficile tra Giunta e cittadini, sfociato nel voto contrario del Consiglio, grazie anche all’astensione di una parte del PD, su un tema cruciale come il polo logistico delle Gazzate. L'archiviazione della querela conferma che la critica, legittima, verteva su scelte politiche contestate – conflitto istituzionale, visione urbanistica, mancanza di partecipazione – non su mera scortesia.

Ma come eravamo sereni nel 2022 sostenendo che quella querela era un atto sproporzionato e infondato, lo siamo ancora di più oggi che la magistratura ha confermato la nostra visione, decretando che quelle espressioni erano semplicemente critica politica. È ora di superare questa vicenda nata male e gestita peggio. Serva da riflessione sull'importanza del rispetto dei ruoli istituzionali per evitare in futuro iniziative politicamente dannose. L'attuale Amministrazione non ripeta gli errori del passato: faccia della partecipazione e della trasparenza gli assi portanti dell’azione di governo.

I motivi per ripudiare e condannare il fascismo sono tanti. E a guardarli con onestà, non servono ideologie per capirli: basta conoscere la storia, quella vera.

Quando si parla di fascismo c’è chi ricorda – giustamente – la fine della libertà: la soppressione dei partiti, la censura dei giornali, la polizia politica, l’esilio, il confino, gli omicidi. L’Italia ridotta al silenzio, e chi parlava troppo finiva nei fascicoli dell’OVRA o nelle isole sperdute, a meditare sul concetto di ordine.

Altri non dimenticano l’attacco ai lavoratori: le camere del lavoro incendiate, i sindacati liberi soppressi, le cooperative schiacciate. Il lavoro ridotto a strumento passivo del regime, mentre i grandi industriali e i gerarchi si spartivano il potere.

E poi ci sono le colpe più profonde, che scavano come ferite nella coscienza civile del Paese. La clericalizzazione dello Stato, che ribaltò secoli di laicità per piegarsi ai voleri del Vaticano. La misoginia, che relegò le donne a fattrici per la patria, escludendole dalla vita pubblica. L’omofobia, che perseguitò chi non rientrava nel canone della virilità fascista, trasformando vite private in casi da reprimere.

E come non ricordare la guerra. Mussolini decise di trascinare l’Italia in un conflitto mondiale senza una reale preparazione militare, spinto dall’ambizione di sedere al tavolo dei vincitori accanto alla Germania nazista. Scelse la guerra, non la subì. E quella scelta portò lutti, distruzioni, fame, occupazione, rappresaglie. Intere città italiane furono rase al suolo, centinaia di migliaia di vite spezzate. Di tutto questo il fascismo porta una responsabilità piena e diretta, che non si può ignorare né minimizzare.

Ma il punto più basso arriva con le leggi razziali del 1938. Pensate, scritte e firmate da italiani contro altri italiani, solo perché ebrei. E poi le deportazioni, le consegne agli aguzzini tedeschi. Senza pietà, senza onore.

E come se tutto questo non bastasse, c’è un gesto che da solo basterebbe a definirli per sempre traditori della patria.

Il 30 novembre 1943, Mussolini acconsentì a consegnare alla Germania nazista una parte dell’Italia. Bolzano, Trento, Belluno, Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, Lubiana – tutte annesse agli “Operationszonen” tedesche. Non protestò. Non difese nulla. Scelse il silenzio e l’obbedienza. E così svendette territori che la retorica fascista aveva per anni esaltato come sacri, conquistati col sangue degli italiani durante la Grande Guerra.

E qui bisogna fare una riflessione.

Perché quelle città – Trieste, Trento, il Carso – erano diventate simboli nazionali. Era lì che erano morti a migliaia i nostri nonni e bisnonni, mandati all’assalto di trincee austro-ungariche in condizioni disumane. Era lì che si era combattuta l’“inutile strage”, che poi il fascismo aveva trasformato in mito patriottico. E proprio quelle terre, che il popolo italiano aveva pagato col dolore e col sangue, Mussolini le regalava agli invasori, cancellando con un tratto di penna tutto quel sacrificio.

E mentre il Duce voltava le spalle alla storia e al Paese, gli italiani veri, i patrioti, sceglievano un’altra strada.

Erano i partigiani, i ragazzi di vent’anni, gli ex militari sbandati, i professori, le staffette, i contadini. Italiani che dissero no. Che salirono in montagna per combattere l’invasore tedesco e i suoi servi fascisti, traditori in divisa che parlavano ancora di patria mentre la vendevano al nemico.

Perché di questo si trattò: non una guerra civile tra due visioni del mondo, tra diverse ideologie, ma una guerra tra chi stava con l’Italia e chi l’aveva tradita. Da una parte c’era l’occupante, aiutato da connazionali che facevano da carcerieri e da delatori. Dall’altra c’erano gli italiani che combattevano per un’idea di nazione libera, democratica, indipendente.

Per questo oggi celebriamo la Liberazione, non genericamente la libertà. Perché fu una scelta precisa: quella di liberare il Paese dai traditori e dagli invasori.
E per questo, ancora oggi, chi non si dichiara antifascista non può dirsi davvero italiano. Non dopo tutto questo. Non dopo aver saputo da che parte stavano, davvero, l’onore e la patria.

Sostegno alle forze dell’ordine: un tema che merita serietà, non strumentalizzazioni

Durante la seduta del Consiglio Comunale del 27 febbraio, il dibattito sulla mozione presentata dal consigliere Antonio Grella (Fd’I) a sostegno delle forze dell’ordine ha evidenziato la necessità di un approccio equilibrato e responsabile. A tal proposito, i gruppi consiliari Partito Democratico, Futuro 2030 e Nonantola Attiva hanno proposto diversi emendamenti volti a chiarire e rafforzare diversi aspetti della mozione e a riferirlo al contesto locale. Le modifiche riguardavano l’adozione di una terminologia più precisa, il rafforzamento dei principi di legalità e sicurezza pubblica, nonché la valorizzazione delle condizioni di lavoro degli operatori della sicurezza. In particolare, sono state evidenziate criticità quali la carenza di personale e la sproporzione tra gli adeguamenti salariali e il tasso di inflazione. Inoltre, gli emendamenti hanno espresso perplessità su alcune misure governative, come lo “scudo penale”, ritenuto poco efficace nel contrastare la violenza urbana e potenzialmente lesivo dei principi di uguaglianza e legalità. Parallelamente, è stata sottolineata l’importanza della prevenzione dei reati e del ruolo educativo delle forze dell’ordine, con particolare attenzione alle attività di sensibilizzazione nelle scuole e nelle comunità.

Il dibattito ha subìto una chiusura pregiudiziale da parte del consigliere Grella, con il respingimento degli emendamenti per ragioni partitiche anteposte all'interesse della comunità, dichiarando che “su questi temi che vengono portati avanti a livello nazionale, c'è una linea politica che io devo seguire alla lettera”. È grave che un rappresentante istituzionale dichiari apertamente di non poter valutare nel merito le proposte presentate, poiché vincolato da direttive nazionali. Questo significa rinunciare a qualsiasi autonomia di giudizio e ridurre il ruolo del Consiglio Comunale a una mera cassa di risonanza per decisioni prese altrove, senza alcun confronto con le esigenze specifiche del territorio. Riteniamo che la politica debba essere, prima di tutto, ascolto, analisi e capacità di rispondere concretamente alle necessità della comunità. Grella, al contrario, ha impostato il dibattito in chiave ideologica, considerando le proposte “non valutabili” e affermando che Fratelli d’Italia sosterrà sempre le forze dell’ordine “in ogni campo, sempre e comunque”. Sostenere le istituzioni deputate alla sicurezza è un dovere di ogni forza politica, ma farlo acriticamente rischia di legittimare scelte potenzialmente discutibili o, addirittura, contrarie ai principi democratici.

Ancora più grave la dichiarazione secondo cui “se da parte della sinistra di Nonantola c’è il no, noi ne prendiamo atto e i giornali scriveranno quello che dovranno scrivere”, un’affermazione che sfiora la minaccia politica e tradisce una concezione distorta della democrazia, in cui il dissenso costituisce un bersaglio da esporre alla gogna mediatica invece che un valore da rispettare.

La tutela delle forze dell’ordine non può essere strumentalizzata per fini propagandistici. La nostra volontà è quella di affrontare il tema con responsabilità e pragmatismo, mettendo al centro le reali esigenze di chi opera ogni giorno per garantire sicurezza e legalità. Di fronte a una mozione debole e priva di proposte incisive, l’area progressista ha espresso un voto contrario, ritenendo necessario un approccio più strutturato e concreto. Per questo, presenteremo una nuova mozione nella prossima seduta del Consiglio Comunale, con l’obiettivo di esprimere un reale e concreto sostegno alle forze dell’ordine, senza strumentalizzazioni e vincoli partitici.

Nonantola, 03/03/2025

I Gruppi consiliari Partito Democratico, Futuro 2030, Nonantola Attiva

La nostra lista esprime una ferma condanna verso le maratone di preghiera antiabortiste organizzate nei pressi del Policlinico di Modena: un'iniziativa che riteniamo inappropriata e dannosa, non solo per il diritto di autodeterminazione delle persone, ma anche per il clima di serenità e rispetto che dovrebbe caratterizzare ogni luogo di cura e assistenza.

Queste maratone, che mirano dichiaratamente a intercettare specifiche categorie di persone, in particolare donne, non solo cercano di condizionare l'accesso libero e sicuro ai servizi sanitari previsti dalla legge, ma interferiscono con il diritto di ogni individuo a prendere decisioni informate riguardo alla propria salute.

Il Policlinico di Modena è un luogo dove il personale sanitario si impegna quotidianamente a garantire un'assistenza professionale, rispettosa e senza giudizio, offrendo a chiunque un ambiente sicuro e protetto. Le maratone di preghiera davanti a strutture sanitarie non solo minano questo principio fondamentale di rispetto della privacy e delle scelte individuali, ma alimentano anche un clima di stigma e di discriminazione, sia nei confronti dell'utenza sia nei confronti del personale medico-sanitario che presta servizio all'interno della struttura.

Non è in discussione il diritto di professare il proprio credo o di libera espressione in generale, ma troviamo inopportuno sia il luogo che le modalità con cui queste vengano esercitate. Le maratone di preghiera e ogni altra forma di pressione morale o psicologica non devono mai diventare un ostacolo all'altrui esercizio di un diritto sancito dalla legge, in questo caso dalla Legge 194/1978.

Chiediamo, quindi, che le istituzioni locali e le forze dell'ordine intervengano per garantire il rispetto dei diritti di tutte le persone: è fondamentale tutelare la libertà di scelta, il diritto all'accesso alle cure sanitarie e l'integrità della sfera privata di ciascun individuo.

Invitiamo la comunità a mobilitarsi in difesa della dignità, della privacy e del benessere di ogni persona, affinché possano essere prese decisioni libere da coercizioni esterne.

Nonantola Progetto 2030

La Lista Nonantola Progetto 2030 esprime piena solidarietà e vicinanza a don Mattia Ferrari, cappellano di bordo di Mediterranea Saving Humans, recentemente sottoposto ad attività di spionaggio illegale, come riportato dalla notizia pubblicata da Rai News (https://www.rainews.it/articoli/2025/02/paragon-tra-gli-spiati-anche-don-mattia-ferrari-cappellano-di-bordo-di-mediterranea-saving-humans-8d4c7ca8-8991-452f-b4fe-f6c8ab8ae193.html).

Don Mattia Ferrari rappresenta un esempio di impegno umanitario, dedizione e coraggio nel difendere i diritti e la dignità delle persone più vulnerabili. La sua opera, svolta con passione e altruismo, è un faro di speranza per chi cerca giustizia e accoglienza, esempio di coraggio e dedizione per tutti noi.

Consideriamo gravissimo e inaccettabile che una figura così limpida e dedita al bene comune sia stata oggetto di pratiche illegali e lesive della privacy e della libertà personale. Questi atti non solo violano i diritti fondamentali dell'individuo, ma minano anche i principi di democrazia e legalità su cui si fonda il nostro Paese.

Chiediamo che venga fatta piena luce su quanto accaduto e che i responsabili di queste azioni siano chiamati a risponderne davanti alla legge. Ribadiamo il nostro impegno a difendere i valori della giustizia, della trasparenza e del rispetto dei diritti umani, che devono essere sempre al centro dell'agire politico e sociale.

Nonantola Progetto 2030 si unisce alla comunità nel sostenere don Mattia Ferrari e tutte le persone che, come lui, operano per un mondo più giusto e solidale.

Lista Nonantola Progetto 2030

Comunicato del gruppo consigliare “Futuro 2030” 3 Novembre 20204
Il giorno 1/11/2024, a seguito della pubblicazione di un comunicato firmato dal gruppo consigliare “Futuro 2030”, si è diffusa una polemica in merito a quanto riportato in un passaggio dello stesso, ossia:
“[…] A questo proposito, il gruppo consigliare “Futuro 2030”, dopo un diniego da parte delle forze di Centro Destra presenti in Consiglio Comunale a Nonantola, in occasione del Consiglio Comunale del 31 Ottobre 2024, ha presentato un Ordine del Giorno, rinviato al prossimo consiglio comunale a causa della contrarietà espressa dai gruppi di centrodestra […], per esprimere non solo una condanna per le violenze subite dai due infermieri dell’Ospedale di Baggiovara e per ogni forma di aggressione ai danni del personale sanitario, ma anche solidarietà e vicinanza agli infermieri coinvolti e a tutto il personale dell’Ospedale di Baggiovara, riconoscendo l’impegno e il valore del loro lavoro quotidiano.”
Ci sentiamo, quindi, in dovere di fare chiarezza e spiegare le dinamiche precise.
In seguito all’episodio del 28/10/2024 nell’ospedale di Baggiovara, il gruppo consigliare “Futuro 2030” aveva ritenuto opportuno presentare, in occasione del consiglio comunale del 31/10/2024, un ordine del giorno di solidarietà. Tuttavia, la presentazione degli ODG deve essere avanzata, nei termini previsti, al Presidente del Consiglio, così come sancito dal regolamento e così da poter agevolare la consultazione e la preparazione da parte dei gruppi consigliari.
A questo proposito, il capogruppo di “Fratelli d’Italia” e la capogruppo di “Nonantola al Centro” (ossia gli unici due gruppi consigliari da noi menzionati nel comunicato) in quel particolare contesto e in quella determinata situazione di scarso preavviso mancato da parte nostra, hanno declinato la proposta. Questo è il diniego di cui si parla nel comunicato, certamente non la mancata solidarietà che, siamo certi, sia espressa anche dai colleghi e dalle colleghe del Centro Destra. I consiglieri di “Futuro 2030”, in data 31/10/2024, non avendo ottenuto l’unanime consenso per procedere alla presentazione dell’Ordine del Giorno, non hanno proceduto a depositarlo ufficialmente.
Il nostro gruppo consigliare ha preso, inoltre, atto della comunicazione della Sindaca, in occasione del Consiglio Comunale del 31/10/2024, di rispettare le tempistiche di presentazione degli Ordini del Giorno per agevolare tutti i gruppi consigliari.
Riteniamo, pertanto, opportuno porgere pubblicamente le nostre scuse a Monica Contursi, Antonio Grella e Marzia Marotta per la poca chiarezza risultata da parte nostra e gli equivoci che ne sono derivati. A tutti coloro che leggono questo comunicato, riteniamo doveroso rettificare quanto di involuto comunicato precedentemente.
Nonantola, 3/11/2024
Gruppo Consigliare “Futuro 2030”
Cinzia Vaccari
Giacomo Zavatti


Il 28 ottobre 2024, due infermieri sono stati vittime di una brutale aggressione nel reparto di terapia intensiva cardiologica dell’Ospedale di Baggiovara mentre svolgevano un’attività di routine. L’episodio, che ha sconvolto profondamente tutto il personale, ha riportato l’attenzione sul problema sempre più grave della sicurezza per gli operatori sanitari, dimostrandosi un fenomeno non più circoscritto solo al Pronto Soccorso.

L'aggressione di Baggiovara è l’ultimo di ben 133 episodi recenti di violenza contro il personale sanitario locale. Questi eventi non solo mettono a rischio la sicurezza degli operatori, ma compromettono anche la qualità dell’assistenza fornita ai pazienti, poiché chi è costretto a lavorare in un clima di costante insicurezza fatica a mantenere la serenità necessaria per garantire cure adeguate.

In risposta all’aggressione, le organizzazioni sindacali, il personale e le istituzioni locali hanno espresso solidarietà agli infermieri aggrediti, richiedendo misure urgenti come un rafforzamento delle misure di sicurezza, la presenza di personale di vigilanza e il miglioramento delle condizioni di lavoro in ogni reparto ospedaliero. Questo episodio evidenzia il fatto che i professionisti della salute, impegnati quotidianamente nella cura delle persone, affrontano non solo sfide mediche ma anche situazioni di violenza che minacciano la loro stessa incolumità.

Oltre a rappresentare un problema di sicurezza immediato, la ripetizione di tali episodi evidenzia un problema più ampio e strutturale: il progressivo impoverimento della sanità pubblica, causato dai tagli alle risorse, che limita la possibilità di rinnovare le strutture, aggiornare le attrezzature e garantire adeguate condizioni di lavoro. Questo deterioramento del sistema genera insoddisfazione e frustrazione anche tra i pazienti, aumentando le tensioni verso il personale sanitario.

La recente adozione della legge 113 del 2020, volta a proteggere gli operatori sanitari, rappresenta un primo passo, ma non è sufficiente. Le istituzioni devono impegnarsi in maniera coordinata per fornire risorse adeguate, personale e strumenti per garantire ai professionisti un ambiente di lavoro sicuro e sereno. Sono necessari interventi mirati, come una formazione specifica per la gestione dei conflitti, sistemi di allarme rapido e un potenziamento del supporto psicologico.

Ringraziamo la Sindaca di Nonantola, Tiziana Baccolini, che, durante il Consiglio Comunale del 31 ottobre, ha espresso solidarietà ai due infermieri vittime delle violenze.

A questo proposito, il gruppo consigliare “Futuro 2030”, dopo un diniego da parte delle forze di Centro Destra presenti in Consiglio Comunale a Nonantola, in occasione del Consiglio Comunale del 31 Ottobre 2024, ha presentato un Ordine del Giorno, rinviato al prossimo consiglio comunale a causa della contrarietà espressa dai gruppi di centrodestra, firmato dai gruppi consiglieri dell’area progressista, per esprimere non solo una condanna per le violenze subite dai due infermieri dell’Ospedale di Baggiovara e per ogni forma di aggressione ai danni del personale sanitario, ma anche solidarietà e vicinanza agli infermieri coinvolti e a tutto il personale dell’Ospedale di Baggiovara, riconoscendo l’impegno e il valore del loro lavoro quotidiano. Sarà, poi, necessario promuovere momenti di dialogo e confronto tra studenti, operatori sanitari e medici per discutere temi legati alla sicurezza e al rapporto con i pazienti. Questo dialogo interprofessionale potrebbe non solo migliorare la gestione delle situazioni di conflitto, ma anche rafforzare la consapevolezza e le competenze nella relazione con i pazienti, contribuendo a creare una cultura sanitaria più sicura e collaborativa.

La solidarietà espressa dalla comunità verso gli infermieri aggrediti è significativa e rappresenta una richiesta collettiva di sicurezza e rispetto per chi lavora in prima linea nella sanità pubblica. Tuttavia, affinché questa solidarietà non rimanga un atto isolato, ma si traduca in un reale cambiamento, è fondamentale che le istituzioni intervengano su problemi strutturali e organizzativi, ripristinando un sistema sanitario capace di offrire servizi equi e di qualità. Aumentare i finanziamenti per la sanità pubblica, adeguare gli stipendi del personale sanitario ai livelli degli standard europei, rafforzare la formazione per la gestione dei conflitti e garantire vigilanza e supporto psicologico agli operatori sono passi ormai indispensabili per garantire un futuro più sicuro per tutti, sia per chi offre assistenza sia per chi la riceve.

Nonantola, 1 Novembre 2024
Gruppo Consigliare "Futuro 2030"
Cinzia Vaccari
Giacomo Zavatti

Per scoprire che ci troviamo di fronte a una destra-destra nostalgica e pericolosa non è necessario esumare dalla melma social le deliranti performances di qualche sconosciuto candidato nonantolano di FdI che si esibisce nel saluto romano. Basta vedere quello che succede in Parlamento, dove riforme innaturali per la democrazia parlamentare vengono portate avanti a suon di calci e pugni, non solo in senso figurato, o nelle piazze dove il libero dissenso viene represso a manganellate sulla testa di giovanissimi e pacifici studenti.

Una preoccupazione espressa già prima che il caso di FdI Nonantola venisse alla luce in un comunicato congiunto delle liste Nonantola Progetto 2030 e il Futuro Adesso: a tutti i livelli e in ogni contesto dobbiamo fermare le destre che “mettono in discussione le basi costituzionali e antifasciste della nostra Repubblica”.

Cinzia Vaccari

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Comunicato stampa congiunto delle liste Nonantola Progetto 2030 e Il Futuro Adesso

Le liste civiche Nonantola Progetto 2030 e Il Futuro Adesso ringraziano gli elettori nonantolani che hanno sostenuto la candidata sindaca Cinzia Vaccari con un significativo 18,2% dei consensi, dimostrando che, pur partendo da culture politiche diverse, con il dialogo costruttivo e l’unione delle forze, sia possibile costruire un progetto politico credibile.

Le due liste, che siederanno ai banchi dell’opposizione, continueranno a lavorare per l’allargamento del campo politico intorno a concrete proposte che saranno avanzate dalle liste stesse e dai loro rappresentanti in Consiglio comunale. È nostra ferma convinzione che si debba superare l’anomalia determinatasi a Nonantola di forze progressiste di sinistra in schieramenti diversi, a fronte di una avanzata delle destre che, a livello nazionale, vuole mettere in discussione le basi costituzionali e antifasciste della nostra Repubblica.

In vista del ballottaggio del prossimo 23 e 24 giugno fra le candidate Tiziana Baccolini, sostenuta dal PD e dalla lista Nonantola Attiva, e Monica Contursi, sostenuta da FdI e altre due liste di centrodestra, le liste civiche Nonantola Progetto 2030 e Il Futuro Adesso non hanno dubbi che anche a Nonantola le destre non debbano vincere e nel contempo si debba avviare un percorso che risponda al desiderio di cambiamento espresso dal voto locale. Per questo apprezziamo l’auspicio del PD provinciale di ricostruire la “naturale alleanza” del campo progressista.

Nell’incontro di sabato 15 giugno con la candidata sindaca Tiziana Baccolini, non essendo stata posta in discussione l'ipotesi di apparentamento da nessuna delle parti, le liste Nonantola Progetto 2030 e Il Futuro Adesso hanno proposto invece, senza trovare adeguata condivisione, alcuni progetti per Nonantola, allo scopo di favorire la ripresa del dialogo su basi concrete e perché convinte che ai cittadini non servano appelli generici, ma fatti, tra cui il polo socio-sanitario, la questione della carenza di alloggi e il tema della sostenibilità ambientale nell'azione amministrativa.

Se l’obiettivo è riunire “un’area politica che è naturale che sia insieme”, le liste civiche Nonantola Progetto 2030 e Il Futuro Adesso non possono essere considerate alla stregua di semplici comparse, ma potenziali alleati con idee, proposte, progetti e peso elettorale.

Per questo, ribadiamo il nostro massimo impegno perché le destre escano sconfitte nel ballottaggio e perché, lavorando insieme, si torni ad una politica di ampio respiro progettuale, di forte partecipazione democratica e di trasparenza amministrativa.

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