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Alcune considerazioni sul confronto fra le candidate sindache del 22 maggio 2024

Siamo entrati nella parte centrale della campagna elettorale e, adesso più che mai, occorre condividere con i cittadini le proposte e le prospettive che vogliamo per il nostro paese. A questo scopo utilizziamo diversi canali di comunicazione: banchetti nelle piazze, manifesti, volantini, social network e dibattiti. Tali iniziative talvolta ci espongono ad attacchi personali sui nostri profili social o ai nostri banchetti, ma consideriamo questi episodi come segni di debolezza delle proposte dei nostri avversari e ci danno maggior impulso a moltiplicare i nostri sforzi.

Lo scorso 22 maggio, su invito delle associazioni di categoria CNA, Lapam, Confcommercio e Confesercenti, si è tenuto un confronto pubblico fra le quattro candidate alla carica di Sindaca di Nonantola. Una serata molto partecipata e di grande interesse, focalizzata su specifiche tematiche indicate dalle associazioni organizzatrici. In quella sede, su diverse questioni che riteniamo di grande importanza, la nostra candidata Cinzia Vaccari ha avanzato precise e realistiche proposte che vogliamo qui riassumere.

Sul tema della mobilità ha proposto di valutare la realizzazione di una tranvia leggera tra Nonantola e Modena cogliendo l’occasione della riorganizzazione del sistema regionale dei trasporti pubblici locali; con la realizzazione del secondo stralcio del terminal bus si dovrà rendere tale luogo accogliente per chi usa anche la bicicletta per gli spostamenti; va promossa la riqualificazione urbanistica della città che preveda percorsi ciclo-pedonali sicuri verso Modena e le frazioni, una mobilità pedonale accessibile alle persone fragili, zone a 30 km/h, percorsi protetti casa-scuola e incentivi per la mobilità ciclabile verso la zona artigianale.

Per quanto riguarda la sicurezza, la nostra candidata ha sottolineato che essa si ottiene potenziando la rete di protezione sociale e favorendo l’accesso ai servizi, in affiancamento alla doverosa presenza sul territorio delle forze dell'ordine; il problema della chiusura della Stazione dei Carabinieri va affrontato a livello sovracomunale, coinvolgendo l’Unione, il Comune, la Prefettura e il Ministero dell’Interno e privilegiando il recupero di edifici esistenti; va istituito un "Tavolo della Convivenza" che riunisca polizia locale, Carabinieri, servizi sociali, scuole, volontariato, officine culturali e Parrocchia per gestire i fattori di rischio per la sicurezza; occorre infine prevenire nuove alluvioni sia con interventi di messa in sicurezza idraulica sia con opere per la riduzione dei danni da eventuali esondazioni.

Secondo la nostra candidata, il centro storico deve tornare ad essere abitato e vivacizzato attraverso il recupero e la rigenerazione di edifici per la residenzialità, evitando che diventi solo una zona turistica di passaggio; il centro deve tornare a essere il cuore della comunità, con la riapertura degli uffici comunali, che dovranno ospitare anche spazi collettivi, un urban center e un polo culturale per stimolare idee e progetti; va ampliata l'offerta di ristorazione e incentivato il recupero di attività artigianali tradizionali; il centro storico va riconnesso con il resto del territorio, creando percorsi “storici”, con pavimentazioni adeguate e alberature che lo colleghino all'ex cantina sociale, al Borgo Riviera e alla Pieve; va incentivato l'uso di piazza Liberazione per attività mercatali; le eccellenze storico-ambientali di Nonantola vanno integrate con quelle dei comuni dell’Unione e di Modena, creando percorsi riconoscibili per cittadini e visitatori lungo itinerari omogenei.

La nostra candidata ha infine evidenziato che il territorio va rigenerato senza consumare nuove aree, puntando sulla sostenibilità ambientale; la pianificazione di nuovi insediamenti produttivi dovrà sempre garantire la diminuzione del traffico veicolare; si deve ripensare all’uso dell’area PIP Gazzate in ottica ambientale, coinvolgendo il Consorzio Attività Produttive, attori locali, provinciali e il mondo della ricerca, assumendo decisioni condivise con la comunità; si dovrà intervenire anche sulla vecchia area artigianale, seguendo le indicazioni del Piano Urbanistico Generale in materia di rischio idraulico e migliorando la permeabilità del terreno; occorre spostare la nuova area produttiva prevista dal Piano Consolata all’interno del perimetro della tangenziale; va infine promosso lo sviluppo di comunità energetiche e solari per migliorare l'efficienza energetica e la riduzione e il recupero dei rifiuti.

Nell’insieme ci pare di poter affermare che, in coerenza con il programma elettorale di coalizione, le proposte avanzate da Cinzia Vaccari abbiano il pregio della chiarezza, della concretezza e della coerenza tra i principi di riferimento e le azioni da sviluppare sul territorio del nostro Comune. Proposte programmatiche (il cosa fare) e metodologiche (il come fare) che hanno alla base il metodo partecipativo come asse portante dell’azione di governo. Non bastano modelli aziendalisti-manageriali per governare una comunità. Occorre concretezza, ma anche visione; capacità di decidere, ma anche confronto tra posizioni e interessi diversi; capacità di sintesi avendo chiaro l’obiettivo del bene comune, partendo dalla valorizzazione di quanto storicamente è stato realizzato di positivo nei nostri territori.

Positività che la destra tende a negare o a non vedere, spesso assumendo posizioni insostenibili sul piano ambientale (favorevoli al polo logistico delle Gazzate; contrari al Piano urbanistico generale che, al netto di qualche limite, affronta il tema del rapporto armonico fra gestione del territorio e ambiente), che dimostra incapacità nell’avanzare proposte programmatiche e culturali praticabili e utili alla nostra città e non riconosce la necessità affrontare il tema della transizione ecologica.

Certo non è altrettanto sostenibile la posizione di chi ci ha governato in questi anni, che nega o nasconde i problemi economici, sociali e ambientali del nostro comune, accentuati da scelte sbagliate e spesso arroganti, e che oggi oscilla fra voli pindarici (Nonantola sito dell’UNESCO) e la necessità di dover recuperare ritardi ed errori oggettivi di cui essi stessi sono responsabili (chiusura del CUP, della caserma, indebolimento dei servizi, consumo di suolo…). Non possiamo poi dimenticare che se oggi vengono proposti interventi di qualità presso il PIP Gazzate, questo lo si deve al fatto che quell’area non è occupata da un mega capannone dedicato alla logistica, progetto sostenuto fino allo stremo dalla Giunta uscente e fermato dal Consiglio comunale grazie anche alla nostra iniziativa.

Certo le diverse coalizioni avanzano proposte specifiche in alcuni casi condivisibili, ma la sfida che abbiamo di fronte richiede una visione più ampia e strategica. Nonantola Progetto 2030 lavora nell’area progressista e di sinistra per mettere fine al declino che interessa questo territorio, ponendosi l’obiettivo di realizzare il necessario cambio di paradigma in ambito economico, sociale e culturale che i grandi cambiamenti ci impongono. Uno sforzo enorme, dove tutto il sistema deve essere indirizzato a produrre nuova e buona occupazione, benessere sociale e culturale e stili di vita in armonia con l’ambiente in cui viviamo.

Nonantola Progetto 2030 ringrazia i cittadini per la calorosa partecipazione al dibattito del 22 maggio scorso, le candidate sindache per il confronto civile e di merito e le associazioni di categoria per avere organizzato questa importante iniziativa.

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