Vai al contenuto

Nonantola paese ferito, ma solidale. Reagisce, ma necessita di certezze per ripartire

Sono giorni difficili, duri e complicati per molti nostri concittadini. Alle difficoltà legate al Covid-19, che non ci dà tregua, si è aggiunta un'alluvione che, per fortuna senza vittime, ha lasciato mezzo paese sotto l'acqua e il fango, mettendo in grave difficoltà cittadini, famiglie, attività commerciali, artigianali e industriali, due farmacie, alcuni importanti negozi per il rifornimento alimentare, per non parlare delle nostre scuole e di alcuni importanti servizi culturali come la biblioteca e la scuola di musica. Un quadro pesante da diversi punti di vista: economico, materiale, fisico e psicologico. Ad emergenza superata saremo intransigenti nella ricerca e nell'individuazione di eventuali errori e sottovalutazioni che si fossero manifestati ad ogni livello di competenza e di responsabilità.

In questo momento però deve prevalere il senso civico, la coesione, lo spirito di servizio verso il nostro paese e i suoi cittadini oggi in grave difficoltà. Per questo, oltre a essere presenti individualmente come cittadini all'interno delle organizzazioni di volontariato, come gruppo politico Nonantola Progetto 2030 vogliamo ringraziare tutti coloro che a vario titolo si sono subito attivati nella fase acuta dell'emergenza, senza risparmiare energie, a partire dalla Protezione Civile, a chi ha la responsabilità di amministrarci, ai vigili del fuoco, alle forze dell'ordine, ai dipendenti del Comune e delle società partecipate, fino a quella splendida realtà del volontariato locale che attraverso il coordinamento della Consulta del Volontariato si è messa a disposizione della collettività.

La mattina del 6 dicembre verso le sei di mattina, quando il livello idrometrico del Panaro era ancora in zona arancione, quindi ben al di sotto della quota arginale, si è aperta una falla nell'argine destro all'altezza del Valentino, in prossimità di una zona dove il 19 gennaio 2014 si produsse una falla simile, allora per fortuna senza gravi conseguenze. Questa volta la falla si è rapidamente allargata e solo grazie gli interventi del personale di AIPO (l'agenzia interregionale che si occupa della manutenzione dell'intero bacino idrografico del fiume Po) in tarda mattinata la falla è stata dapprima contenuta e poi fermata. L'acqua fuoriuscita ha prima scavalcato la via Imperiale e poi ha seguito il suo inesorabile cammino verso il punto più basso del nostro territorio (il Torrazzuolo, in Partecipanza), passando verso le ore 15 per Nonantola e Gazzate e qualche ora più tardi per Casette. Subito dopo l'apertura della falla è partita l'allerta alla popolazione, che tuttavia nelle sette-dieci ore che hanno preceduto l'arrivo dell'acqua in paese, non ha, a nostro avviso, avuto l'effetto di far percepire ai cittadini l'arrivo di un'alluvione di quell'entità. Poi, nelle giornate successive all'alluvione la comunicazione fra istituzioni e cittadini si è realizzata prevalentemente via social (Facebook, Whatsapp) generando in qualche caso confusione soprattutto a causa della mancanza di un luogo istituzionale (per esempio il sito web del Comune o pagine specificatamente deputate alla comunicazione ufficiale) ove reperire informazioni immediate e sicure. Sarà necessario verificare se si sia evidenziata la necessità di organizzare l'informazione in modo più efficace attivando strumenti diversi. Ne riparleremo ad emergenza finita avanzando proposte in tal senso.

Sul versante istituzionale la Regione ha giustamente deciso di istituire una commissione di inchiesta per individuare cause e responsabilità di quanto è accaduto e sta preparando le ordinanze per i rimborsi a cittadini e imprese. Come Nonantola Progetto 2030 riteniamo che Nonantola debba ufficialmente entrare a far parte di quella commissione e che i rimborsi debbano riguardare tutti i beni, sia mobili che immobili, danneggiati dall'alluvione.

Riteniamo inoltre che la nostra Amministrazione comunale debba agire fin da subito per:

  1. organizzare momenti informativi pubblici in presenza o in streaming con Regione e Provincia per l'analisi della situazione;
  2. attrezzare la struttura tecnica comunale per la gestione amministrativa delle pratiche di rimborso, attraverso il potenziamento dell'Ufficio Tecnico, chiedendo supporto ai Comuni dell'Unione del Sorbara o attraverso l'assunzione di personale a tempo determinato con il supporto della Regione;
  3. favorire un'azione coordinata fra l'Amministrazione e le associazioni di cittadini per facilitare le pratiche dei rimborsi;
  4. agire subito anche in sede locale per anticipare aiuti alle persone, alle famiglie, alle attività economiche che si trovino in difficoltà a ripartire;
  5. mettere in campo tutte le azioni possibili per riaprire in sicurezza le scuole danneggiate dall'alluvione già dal 7 gennaio, anche adottando misure provvisorie in sostituzione degli impianti danneggiati.

Ciò che è accaduto ci rende ancora più convinti della necessità di dotarci finalmente di uno strumento di pianificazione urbanistica per la gestione corretta del nostro fragile territorio, che metta al centro il consumo zero di suolo. Un piano urbanistico che dovrà necessariamente coordinarsi con un piano per la gestione delle emergenze e che indichi, anche sulla base dell'esperienza, come agire efficacemente nelle ore successive all'emergenza.

Infine, mentre invitiamo i cittadini ad aderire alla raccolta fondi promossa dall'Amministrazione comunale, chiediamo che l'Amministrazione indichi con chiarezza la destinazione dei fondi che verranno raccolti, definendo progetti il più possibile condivisi. Inoltre chiediamo che in questa drammatica situazione, tutto il Consiglio comunale sia costantemente coinvolto nell'organizzazione delle fasi post-alluvione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *