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Sostieniamo e condividiamo la campagna di solidarietà per Cuba, a tutt'oggi ancora strangolata dal "bloqueo" (l'embargo economico contro Cuba), che Obama promise di togliere, Trump al contrario inasprì e Biden ancora in posizione attendista.

Lo scorso 23 giugno, l'assemblea generale dell'ONU ha approvato una risoluzione che ratifica che "l’embargo economico che gli Stati Uniti d’America stanno portando avanti contro Cuba è illegale e che deve cessare". La risoluzione è stata approvata con 184 voti favorevoli (fra cui l'Italia), 3 astensioni (Colombia, Ucraina e Emirati Arabi Uniti) e due soli voti contrari: USA e Israele.

Ricordiamo tutti il sostegno che Cuba diede al nostro Paese durante la prima ondata della pandemia, quando 61 operatori della brigata sanitaria Henri Reeve, vennero in Italia, fornendo la loro esperienza in materia di malattie infettive e coadiuvando il nostro personale sanitario nell’assistenza alle prime vittime del virus.

Ciclo di tre conferenze in diretta streaming organizzate da Emilia-Romagna Coraggiosa - Modena con l'adesione delle liste civiche Sinistra per ModenaIdee in Comune - Castelfranco EmiliaNonantola Progetto 2030 e Una Mano per Nonantola.

Terzo incontro martedì 27 aprile ore 18:30 - Transizione ecologica e emergenza climatica

Intervengono:

  • Carlo Cacciamani - climatologo - Responsabile del servizio IdroMeteoClima - Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Emilia-Romagna (ARPAE): I cambiamenti climatici antropogenici in Emilia-Romagna
  • Testimonianza di Francesca Serafini - Friday for Future Castelfranco Emilia
  • Testimonianza di Francesco Vincenzi - Presidente del Consorzio della Bonifica Burana
  • Elly Schlein - Vice Presidente della Regione Emilia-Romagna e promotrice di Emilia-Romagna Coraggiosa: La sfida della transizione ecologica e la lotta alle diseguaglianze: il patto per il lavoro e il clima
  • Interventi e domande dal pubblico attraverso i canali YouTube e Facebook.

In diretta streaming sui canali YouTube e Facebook di Emilia Romagna Coraggiosa Modena.

La Provincia di Modena ha recentemente istituito un osservatorio sui dati del contagio da covid-19, che riporta, comune per comune, il valore dell'indice di incidenza di nuovi casi settimanali riferiti a una popolazione di 100 mila abitanti. È uno strumento molto utile e importante che avevamo già chiesto pubblicamente in un nostro precedente comunicato, ricevendo, da parte di alcuni, critiche di ingiustificato allarmismo.

Cittadini e istituzioni potranno ora monitorare in tempo reale la situazione del proprio ambito territoriale confrontandola con la soglia critica dei 250 casi settimanali per 100 mila abitanti.

Ringraziando la Provincia per il suo impegno, rimaniamo convinti che la conoscenza della situazione reale non sia mai fonte di allarmismo, ma la base corretta per agire tempestivamente su base oggettiva ed assumere provvedimenti efficaci nei tempi giusti.

Ciclo di tre conferenze in diretta streaming organizzate da Emilia-Romagna Coraggiosa - Modena con l'adesione delle liste civiche Sinistra per ModenaIdee in Comune - Castelfranco EmiliaNonantola Progetto 2030 e Una Mano per Nonantola.

Secondo incontro lunedì 22 marzo ore 21 - Sicurezza idrogeologica e difesa del suolo: domande, idee e soluzioni. Un dialogo fra cittadini e istituzioni

Intervengono:

  • Federica Nannetti - Sindaca di Nonantola
  • Giovanni Gargano - Sindaco di Castelfranco Emilia
  • Gian Carlo Muzzarelli - Sindaco di Modena
  • Irene Priolo - Assessora all'ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile della Regione Emilia-Romagna

Introduce e conduce: Valentina Graziosi - Emilia Romagna Coraggiosa Modena


Scarica l'app gratuita per partecipare alla conferenza.

In occasione della conferenza dei capigruppo, da noi fortemente richiesta insieme a quasi tutte le forze politiche rappresentate in consiglio comunale e finalmente convocata solo lo scorso 2 marzo, si è parlato della situazione sanitaria di Nonantola. Peccato per l'assenza dell'AUSL alla quale avremmo chiesto perché di fronte a dati allarmanti da noi segnalati già da settimane non sono stati presi provvedimenti.

Ci è stato riferito che i nuovi casi sono in aumento a causa della maggiore contagiosità delle nuove varianti del virus e dai comportamenti non sempre rispettosi delle regole da parte di alcuni cittadini e quindi, a partire dal prossimo 4 marzo, tutta la provincia di Modena sarà dichiarata zona rossa, con forti limitazioni agli spostamenti, chiusure di attività considerate non essenziali e, soprattutto, lo stop alle attività scolastiche in presenza.

Non ci interessa il primato di aver richiamato l'attenzione delle istituzioni su una situazione che stava andando fuori controllo, ma alcune considerazioni dobbiamo farle. La prima riguarda il ruolo delle istituzioni preposte alle decisioni in materia sanitaria. Regioni e governo stanno decidendo se accettare come valore di incidenza critica quella suggerita dal CTS, ossia 250 nuovi casi settimanali per 100 mila abitanti, superati i quali si andrebbe automaticamente in zona rossa. I dati che abbiamo pubblicato indicano che Nonantola avrebbe superato la soglia critica già il 4 febbraio. Perchè chi raccoglie e gestisce i dati del contagio (leggasi l'AUSL) non ha segnalato il rapido aumento dei casi e il superamento della soglia critica? Perchè la prima azione concreta di contrasto arriva a un mese dai primi campanelli di allarme? Qual è la catena delle decisioni e perchè è così in ritardo rispetto ai segnali? Ci voleva la decisione dei giorni scorsi del Sindaco di Bologna per affrontare l'argomento e sbloccare la situazione?

La seconda riguarda i numeri del contagio. Servono indicazioni chiare e costantemente aggiornate sull'andamento della pandemia. Il bollettino che fornisce l'AUSL, pubblicato quotidianamente anche sul sito web del Comune, non dà una lettura chiara della situazione. Il numero quotidiano dei nuovi casi e delle persone attualmente positive non consente di monitorare l'incidenza del contagio. Serve una raccolta storica dei dati, con dati aggregati per settimana e riferita a una popolazione standard di 100 mila abitanti per poter confrontare la situazione di un comune in rapporto a quelli vicini e ai dati provinciali e regionali. Serve cioè un osservatorio provinciale sui dati del contagio che consenta ai cittadini di farsi un'idea reale della situazione e alle istituzioni di prendere decisioni pronte su basi concrete e aggiornate. AUSL e Provincia avrebbero le competenze e le risorse per farlo: chiediamo che venga istituito subito.

Infine la questione delle misure da adottare e dei controlli. Come siamo arrivati alla zona rossa? Evidentemente il costante richiamo al rispetto delle regole non è bastato. Occorre trovare nuove soluzioni, sia per informare i cittadini, sia per disincentivare i comportamenti scorretti. Pensiamo all'uso dell'allarme telefonico che abbiamo già visto in azione durante le fasi critiche dell'alluvione. Un messaggio chiaro sull'esplosione dei contagi e sui rischi per la salute e per le relazioni sociali potrebbe dare un segnale più efficace di un post sulle reti social destinato a perdersi nel rumore di fondo. Pensiamo anche ad una campagna nelle scuole, visto che le nuove varianti del virus si diffondono più facilmente fra i giovani. Pensiamo anche che ai necessari richiami e sollecitazioni al rispetto delle regole si debbano accompagnare controlli stringenti e, se necessario, sanzionare i trasgressori. Lo si deve anche a chi rispetta le regole e si trova oggi a subire le conseguenze di comportamenti scorretti di una minoranza o a mancati provvedimenti più restrittivi nei confronti di attività aggregative extrascolastiche organizzate o libere.

Oggi con la zona rossa generalizzata siamo tutti più penalizzati, attività commerciali, famiglie che devono riorganizzarsi, mobilità limitata, relazioni sociali fortemente ridotte e, dulcis in fundo, scuole di ogni ordine e grado chiuse, didattica a distanza per chi può, con tutti i limiti che ha la scuola a distanza. Occorre agire affinchè la scuola ritorni in presenza nel più breve tempo possibile, eventualmente anche stringendo sulle aggregazioni fuori dalla scuola.

Incidenza settimanale di nuovi casi di Covid-19 riferita a una popolazione di 100 mila abitanti, calcolate su dati disponibili sulla stampa (fonte: La Pressa, salute.regione.emilia-romagna.it, Corriere, Repubblica, Messaggero, tg24 Sky)

Pubblichiamo un aggiornamento sui dati dell'indice di incidenza di nuovi casi settimanali di covid-19 a Nonantola, messo a confronto con lo stesso indice per la provincia di Modena, l'Emilia-Romagna e l'Italia, indice riferito a una popolazione di 100 mila abitanti.

Sono numeri estremamente preoccupanti, che come Nonantola Progetto 2030 abbiamo segnalato alla Conferenza dei capigruppo (l'organismo consultivo del Comune cui partecipano i capigruppo di ciascun gruppo consigliare, presieduta dal presidente del consiglio comunale, cui partecipa anche il Sindaco) già da martedì 16 febbraio, quando l'incidenza era ancora inferiore ai 400 casi settimanali per 100 mila abitanti. Oggi, dopo soli 12 giorni, l'incidenza è salita a 737 nuovi casi settimanali per 100 mila abitanti, un valore più che doppio di quello di Modena.

Una nuova richiesta convocazione urgente della Conferenza dei capigruppo è stata rinnovata lunedì 22 febbraio, (inoltrata da Nonantola Progetto 2030, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Nonantola Libera, cui si è associato anche il capogruppo di Una Mano Per Nonantola), richiesta rimasta lettera morta fino a sabato 27 febbraio quando la Presidente del consiglio Ferri, ammettendo che "la situazione è delicata" ha finalmente convocato la Conferenza dei capigruppo per martedì prossimo, 19 giorni dopo l'ultimo incontro, con buona pace dell'urgenza.

Vista la riluttanza dell'Amministrazione a discutere nelle sedi appropriate della preoccupante situazione dei contagi, giovedì 25 febbraio abbiamo pubblicato i nostri dati, chiedendo all'AUSL se la situazione di Nonantola non richiedesse interventi specifici e continueremo a farlo fino a quando l'incidenza dei contagi rimarrà così alta.

Vedremo cosa ci dirà martedì la Sindaca, visto che con un post sui social ci informa che "il contatto con ASL è frequente, anche quotidiano quando ce n'è bisogno". Rimane a nostro avviso inaccettabile che queste informazioni non vengano condivise con i consiglieri comunali e con i cittadini.

Ciclo di tre conferenze in diretta streaming organizzate da Emilia-Romagna Coraggiosa - Modena con l'adesione delle liste civiche Sinistra per Modena, Idee in Comune - Castelfranco Emilia, Nonantola Progetto 2030 e Una Mano per Nonantola.

Primo incontro lunedì 22 febbraio 2021 ore 21 - La rotta del Panaro, l'alluvione di Nonantola e della Fossalta: rischio idraulico del nodo di Modena, corridoi ecologici e animali fossori, il ruolo di prevenzione delle politiche urbanistiche

Intervengono:

  • Paolo Mignosa - Università di Parma: Il rischio di allagamento del territori della pianura modenese
  • Mauro Ferri - faunista: Il corridoio ecologico del Panaro e gli animali fossori
  • Eriuccio Nora - Esperto di pianificazione territoriale: La riduzione del rischio idraulico e della vulnerabilità territoriale operata dalla pianificazione urbanistica
  • Carlo Magnoni - Candidato all'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna: Cosa imparare dall'alluvione del Panaro
  • Interventi e domande dal pubblico
  • Conclusioni di Igor Taruffi - Capogruppo gruppo assembleare Emilia-Romagna Coraggiosa

Conduce: Alessandro di Bona

Scarica le slides di Paolo Mignosa.
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È partita la raccolta firme per una proposta di Legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista, promossa da Maurizio Verona, Sindaco di Stazzema.

Si può firmare anche in Comune a Nonantola, presso l'ufficio di Segreteria (Via Roma 41) nei giorni di lunedì, martedì e venerdì dalle 8.30 alle 10.30, mercoledì e giovedì dalle 10.30 alle 12.30 e il sabato dalle 9.30 alle 11.30. È opportuno telefonare per prenotarsi allo 059/896618.

Sono necessarie almeno 50.000 firme entro il 31 marzo. Nonantola Progetto 2030 invita tutti i cittadini a firmare e a pubblicizzare l'iniziativa.

Lo scorso giovedì 12 novembre si è riunita la Commissione consiliare "Programmazione ed uso del territorio" (Commissione urbanistica) per approfondire alcuni temi importanti per il nostro paese. La convocazione, chiesta da alcuni consiglieri comunali già nello scorso mese di giugno con la raccomandazione che si tenesse in seduta pubblica, è stata - inspiegabilmente - rinviata di quasi cinque mesi dal suo Presidente.

A causa della difficile situazione sanitaria, la Commissione si è riunita in modalità remota, con trasmissione in diretta streaming della seduta.

Diamo qui sotto un breve resoconto degli argomenti trattati. È anche possibile vedere la registrazione integrale della seduta.


Documento di convocazione.

Per andare direttamente a un argomento, cliccate sui pulsanti qui sotto.








Emissioni odorigene segnalate da cittadini

Il responsabile dell'area tecnica Masetti informa che il problema è noto da diversi anni. È stato attivato un portale di segnalazione e tracciamento attraverso il sito web del Comune in collegamento diretto con ARPAE. Sono state identificate le zone di provenienza delle segnalazioni (via Olof Palme, via Capelline, Casette), ma non è stato ancora possibile individuare in modo certo le fonti. ARPAE ipotizza che la provenienza sia il quartiere artigianale Gazzate o la zona industriale di Villavara. Amministrazione ed ARPAE hanno concordato una campagna di monitoraggio strumentale per identificare la/le sorgenti. La campagna partirà nella primavera del 2021 perchè il periodo autunnale/invernale è poco favorevole dal punto di vista meteorologico. Nel frattempo ARPAE insieme al SUAP avvieranno una serie di controlli sistematici presso le attività produttive autorizzate alle emissioni.

Viene fatto notare che il portale web per le segnalazioni è piuttosto complicato e vengono suggerite alcune modifiche per renderlo più funzionale. Viene chiesto di iniziare la campagna di monotoraggio il prima possibile.

Viene chiesto un breve aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione dell'impianto di compostaggio SARA. Rispetto al progetto presentato pubblicamente la scorsa estate al teatro Troisi, il progetto è stato modificato introducendo un ulteriore miglioramento progettuale ai biofiltri.

Recupero post-sisma del palazzo municipale

L'ultimo progetto presentato nel marzo 2019 dal Comune alla Regione ha ricevuto un parere negativo da parte della Commissione congiunta regionale, con richiesta di approfondimenti tecnici ed integrazioni progettuali che prevedono un aumento dei costi di 1,6 ML rispetto a quelli preventivati. Vengono illustrati gli elementi progettuali che dovranno essere rivisti ed i costi aggiuntivi che comportano. I costi aggiuntivi saranno a carico del bilancio comunale, mentre un nuovo progetto è ora in fase di stesura. Il costo complessivo dell'intervento di ricostruzione si aggira intorno ai 6 ML, di cui 2 ML provenienti dalla Regione. Il Comune partecipa inoltre a un bando pubblico nazionale (graduatorie a novembre e a gennaio) per cofinanziare le spese.

Vengono chieste informazioni sui tempi di realizzazione. La progettazione sarà completata nei primi mesi del 2021, con inizio cantiere (se il progetto incontrerà il favore della commissione congiunta) subito prima o subito dopo l'estate. La durata del cantiere è prevista di 2 anni e mezzo - tre anni.

A richiesta specifica, viene chiarito che i costi aggiuntivi rispetto al vecchio progetto non saranno finanziati dalla Regione.

A richiesta specifica, viene chiarito che la cronologia di presentazione dei diversi progetti in Regione è stata: dicembre 2014, febbraio 2016, ottobre 2016, marzo 2019. I costi degli affitti per i locali temporanei utilizzati dall'Amministrazione saranno comunicati quanto prima ai consiglieri.

Viene espresso sconforto per i tempi di ricostruzione.

Viene fatto notare che solo il 30% del costo graverà sul fondo regionale per la ricostruzione, mentre la maggior parte rimane a carico del Comune.

Viene chiesto se nel corso delle diverse revisioni del progetto ci sia stato un miglioramento della stabilità sismica del palazzo dopo la ricostruzione, che nell'ultimo progetto presentato era piuttosto basso (0.45 per la parte sopra la sala delle colonne e 0.6 per la parte che affaccia su via Marconi).

Viene chiesto se è previsto il miglioramento della classe energetica dell'edicicio.

L'Assessore ai lavori pubblici risponde che il ritardo di Nonantola non è un caso isolato e che la colpa non è del Comune, ma della Sovrintendenza. Le revisioni del progetto non migliorano la resistenza sismica prevista dall'ultimo progetto e che l'indice sismico di 0.6 non si ritiene particolarmente basso.

Aggiornamento sui lavori riguardanti la scuola di musica

L'assessore ai lavori pubblici informa che il cantiere si è fermato a causa di un focolaio covid-19 nella ditta assegnataria dei lavori.

Aggiornamento sullo stato di avanzamento del Piano Urbanistico Generale

L'Università di Bologna ha comunicato di voler recedere dal contratto già stipulato. Sta per essere completata la riassegnazione dell'incarico a due nuovi soggetti. Fatto ciò si potrà costituire l'ufficio di piano e si potrà procedere con la redazione del piano urbanistico generale. Nel frattempo gli altri progettisti già incaricati stanno aggiornando il quadro conoscitivo. La Regione ha prorogato i termini di presentazione del PUG al 31/12/2021 e si ritiene di poter rispettare questa nuova scadenza.

Viene fatto notare che la proroga rinvia anche l'entrata in vigore del limite del 3% sul consumo di suolo, prolungando di fatto la fase transitoria.

Viene chiesto se si intende proseguire con la redazione di un piano urbanistico sovracomunale nell'ambito dell'Unione del Sorbara. Il Sindaco chiarisce che ci si rapporterà unicamente con il Comune di Ravarino.

Viene raccomandato di coinvolgere cittadini e associazioni al progetto di desigillazione dell'area antistante al VOX. Il Sindaco chiarisce che il programma elettorale di maggioranza prevedeva di affidare a gruppi di giovani il progetto di riqualificazione di quell'area, ma che il percorso partecipativo del PUG sarà allargato a tutti i cittadini e le categorie.

Stato dell'arte del progetto CONAD

Nel giugno 2020 la Giunta ha approvato la costruzione di un negozio Conad con una superficie di vendita di 600 mq in zona via provinciale Est. Gli oneri di costruzione sono di 328 mila euro e oltre al negozio, sono previste alcune opere di urbanizzazione, in particolare l'estensione della pista ciclabile dall'interno del comparto fino a via Garibaldi, una piazzola di sosta per il trasporto pubblico locale e la sistemazione di alcuni parcheggi per auto. Dopo l'autorizzazione a costruire, l'Amministrazione si è confrontata con un gruppo di cittadini residenti che hanno portato alcune istanze di miglioramento al progetto (alberature e revisione dei parcheggi in via Montefiorino). Il soggetto attuatore ha mostrato interesse a tali istanze e l'Amministrazione sta attendendo l'adeguamento del progetto iniziale.

Viene fatto notare che il comparto appare incongruo ad ospitare un negozio di quelle dimensioni, anche perchè insiste su un'area in origine a destinazione residenziale, per di più tutelata come "bene culturale minore" da un vincolo temporaneo del 2010 che è giunto a scadenza per decorrenza dei termini nel corso del 2015.

Viene inoltre fatto notare che la pista ciclabile di via Larga, che con gli oneri di urbanizzazione del negozio avrebbe potuto essere completata fino a raggiungere il centro storico di Nonantola fino a via Veneto, viene in realtà deviata all'interno del comparto attraverso un percorso in primo luogo tortuoso ed in secondo luogo problematico per la viabilità di via Montefiorino.

Viene chiesto perchè non si è proceduto con il declassamento a strada comunale della via Provinciale est, operazione che avrebbe consentito di adottare soluzioni urbanistiche più razionali, in particolare di acquisire lo spazio necessario per il collegamento ciclabile diretto con il centro. Più in generale, viene fatto notare che sono diverse le strade che, dopo la realizzazione della tangenziale, sono rimaste di competenza provinciale senza più una vera necessità e come tali impediscono una progettazione urbanistica razionale del territorio urbanizzato.

Il Sindaco e l'Assessore ai lavori pubblici dichiarano che la scelta di non farsi carico delle strade provinciali è frutto di una precisa scelta politica basata sugli elevati costi di manutenzione.

Il consigliere Belviso esprime soddisfazione per il progetto presentato, per l'adeguatezza del numero di parcheggi, per l'accessibilità del sito dalla via provinciale e si complimenta con il soggetto privato per la qualità del progetto.

Varie ed eventuali

Viene chiesto un aggiornamento sulla situazione dell'installazione degli "stalli rosa". Uno è stato realizzato, il Presidente della Commissione chiede di avanzare proposte su dove installarne altri.

Il Consiglio Comunale dello scorso 25 giugno ha adottato una variante al Piano Regolatore Generale in località “Fondo Consolata” su un’area di oltre 87 mila mq attualmente ad uso agricolo che sarà trasformata in terreno edificabile. Il nostro Gruppo Consigliare Nonantola Progetto 2030 ha espresso il suo voto contrario perché la proposta introduce modifiche distorsive della buona urbanistica non compensate dalla riduzione della superficie territoriale. Ci riferiamo in particolare alla possibilità di ospitare funzioni produttive per una quota fino al 50% della superficie edificabile, cioè oltre 10 mila mq, funzioni mai previste prima d’oggi in quel comparto. In un precedente comunicato abbiamo definito il progetto Consolata un’espansione urbanistica “fuori contesto storico, economico e culturale” come può esserlo un progetto “datato”, nato negli anni ’70 su presupposti che oggi non ci sono più, ma che, in forza di leggi – nazionali e regionali – e di un Piano Regolatore risalente oramai al 1997, ha determinato diritti edificatori difficilmente sindacabili. A partire da un’idea di paese che non cresca in quantità, ma in qualità e dove il bene comune rappresentato dal territorio si concili comunque con gli interessi costituiti, abbiamo formulato una soluzione più vantaggiosa per il nostro territorio. Presentiamo qui la nostra proposta, con l’intento di aprirla al dibattito pubblico, nella convinzione che una modifica migliorativa rispetto a quanto approvato in Consiglio Comunale sia ancora possibile.

La storia recente del Fondo Consolata

Prima di entrare nel merito della nostra proposta è necessario analizzare la storia urbanistica del Fondo Consolata dell'ultimo decennio. Il Fondo Consolata riguarda un’area complessiva di oltre 160 mila mq (vedi Figura 1) formata da due porzioni territoriali, una esterna alla tangenziale confinante con il lato in direzione Modena e con la via Nonantolana e una interna alla tangenziale, compresa fra il lato in direzione Bologna e via Gazzate. La prima area è ora utilizzata quasi interamente ad uso agricolo, con una piccola parte occupata da un distributore di carburanti con accesso sulla via Nonantolana. Su una parte di quest’area, sul lato sud-ovest, nel corso degli anni si è formato spontaneamente un bosco spontaneo. La seconda area, di circa 20 mila mq, indicata con una linea gialla, è un relitto risultante dal frazionamento del Fondo Consolata che è stato ceduto al Comune dagli stessi proprietari con un accordo territoriale precedente per la realizzazione della tangenziale.

Figura 1: Piano Particolareggiato Fondo Consolata approvato nel 2009/10 vigente fino alla variante adottata lo scorso 25 giugno 2020. Il progetto prevedeva la realizzazione di 41 mila mq di insediamenti commerciali e ricettivi su una superficie territoriale di 95 mila mq, la cessione al Comune di due aree a verde per un totale di 46 mila mq e la realizzazione in via Rebecchi di edifici residenziali (non indicati in figura) inizialmente previsti su questo comparto. L’area a ovest compresa fra la tangenziale e via Gazzate indicata con una linea gialla, inizialmente di proprietà degli stessi soggetti, è stata ceduta al Comune prima della variante 2009/10 in seguito agli accordi per la realizzazione della tangenziale.

Per il Fondo Consolata il Piano Regolatore vigente, con un Piano Particolareggiato approvato nel 2009 e perfezionato nel 2010 prevede:

  1. l’edificazione di 41 mila mq di insediamenti commerciali e ricettivi sulle due aree esterne alla tangenziale, occupando una superficie territoriale di 95 mila mq;
  2. la cessione al Comune di una parte del bosco spontaneo e di un’area sul lato nord-est del comparto, destinata a verde pubblico, per un totale di 46 mila mq;
  3. lo spostamento di una superficie residenziale nella zona di via Rebecchi, inizialmente prevista sul Fondo Consolata, considerata incompatibile con la destinazione a uso commerciale-direzionale del comparto e quindi incongrua dal punto di vista urbanistico.

Negli anni successivi, l'eccessiva cubatura del progetto, unita alla crisi economica sopraggiunta a partire dal 2008 hanno di fatto bloccato ogni edificazione sul Fondo Consolata e indotto i proprietari a ripensare al piano degli investimenti, aprendo un'interlocuzione con l'Amministrazione iniziata all'incirca nel 2014 e conclusa nei mesi scorsi che ha portato a una sostanziale modifica del Piano Particolareggiato del 2009-2010.

La variante adottata dal Consiglio Comunale

La variante adottata lo scorso 25 giugno, mostrata sinteticamente in Figura 2, prevede infatti:

  1. una leggera riduzione della superficie edificabile sottratta all'uso agricolo (si passa dai 95 mila mq a circa 87 mila mq di superficie territoriale);
  2. una sostanziale riduzione dell'edificato (che passa da 41 mila mq a poco meno di 21 mila mq di superficie utile)
  3. la cessione al Comune dell'intera area attualmente occupata dal bosco spontaneo, passando dai 46 mila mq del precedente progetto ai 54 mila mq attuali di verde pubblico;
  4. vengono confermate le funzioni commerciali di tipo alimentare, le funzioni commerciali generiche, le funzioni ricettive (con la possibilità di elevare un hotel da sei piani + piano terra), i pubblici esercizi, il distributore di carburanti;
  5. viene data la possibilità di ospitare funzioni produttive per una quota che va dal 30% al 50% della superficie edificabile, cioè fino a oltre 10 mila mq di edificazioni di tipo produttivo (capannoni) su un’area di grande pregio ambientale, funzione mai prevista prima d’oggi in questo comparto.
Figura 2: Planimetria della variante adottata lo scorso 25 giugno 2020 dal Consiglio Comunale di Nonantola con il voto favorevole di PD e Una Mano per Nonantola, voto contrario di Nonantola Progetto 2030, M5S e Nonantola Libera, astensione di FI. Prima dell'approvazione definitiva devono trascorrere almeno 60 giorni per la raccolta di osservazioni argomentate da parte dei cittadini. Linea rossa: area attualmente agricola destinata a funzioni miste (commerciali, alimentar, produttive, ricettive, pubblici esercizi, distributore di carburanti, quest’ultimo già esistente); linea azzurra: area attualmente occupata in gran parte da un bosco spontaneo e in parte ad uso agricolo di proprietà del privato che sarà ceduta al Comune come verde pubblico; linea gialla: area risultante da espropri, relitto della costruzione della tangenziale, di proprietà del Comune non interessata dalla variante del 25 giugno 2020, ma derivata dalla precedente variante del 2009/10.

Se la variante sarà approvata – per legge il passaggio definitivo deve avvenire almeno 60 giorni dopo l'adozione e richiederà un secondo voto in Consiglio Comunale dopo il recepimento delle osservazioni da parte dei cittadini – i proprietari potranno presentare un nuovo Piano Particolareggiato, cioè una proposta dettagliata di utilizzo delle aree che comprende la suddivisione in lotti, le tipologie edilizie, la rete viaria, ecc. per poi iniziare a costruire. Anche se dovremo aspettare il Piano Particolareggiato per farci un'idea precisa della trasformazione che subirà il nostro territorio, alcuni elementi sono già stabiliti fin d'ora: alle porte di Nonantola si formerà un grande insediamento urbanistico, disomogeneo dal punto di vista delle destinazioni d'uso, che ospiterà funzioni miste commerciali, ricettive, direzionali e in buona parte produttive. Una situazione certamente favorevole per chi deve vendere i lotti, ma assolutamente contraria alla buona pratica urbanistica che mira a tenere separate le destinazioni d’uso incompatibili fra loro e a ridurre l’uso di suolo agricolo. È nostra convinzione che il nuovo Piano Particolareggiato non potrà migliorare una previsione urbanistica viziata a monte, per cui occorra ripensare adesso a una più razionale programmazione delle destinazioni d’uso, prima dell’approvazione definitiva della variante.

La nostra proposta

La nostra proposta parte da tre presupposti urbanistici legati da un'idea di paese compatto e sostenibile:

  1. pianificare le nuove urbanizzazioni secondo il principio delle zone omogenee come destinazione d’uso, evitando di affiancare nello stesso comparto funzioni diverse (produttive / commerciali / ricettive) che generano flussi e dinamiche diseguali;
  2. ridurre il più possibile l’uso di suolo agricolo, trasferendo il massimo della capacità edificatoria su aree già destinate a ospitare quelle funzioni;
  3. valutare senza pregiudizi se le scelte urbanistiche fatte in passato possano o meno essere ancora attuali e valide oggi.
Figura 3: La nostra proposta di modifica alla variante adottata lo scorso 25 giugno dal Consiglio Comunale di Nonantola. Ferma restando la cessione al Comune dell’area boschiva (linea azzurra), proponiamo il cambio di destinazione d’uso a funzioni produttive del relitto acquisito dal Comune in occasione dell’ultima variante al Piano Regolatore dopo la realizzazione della tangenziale (linea gialla) per realizzare le funzioni produttive inizialmente previste in zona agricola, e la contemporanea apposizione di un ulteriore vincolo a bosco sulle aree agricole liberate (linea verde), in continuità con il bosco esistente e con la conseguente rimodulazione della superficie territoriale del comparto, riducendo le aree edificabili esterne alla tangenziale. Proponiamo inoltre la riqualificazione del distributore di carburanti con la costruzione di un’area di sosta, l’apertura di un accesso attraverso la rotonda Gazzate e la corrispondente chiusura dell’accesso sulla via Nonantolana, mantenendo una fascia di rispetto alla strada per eventuali progetti di mobilità sostenibile e per la riqualificazione della via Nonantolana. Sulla parte colorata in giallo si potranno insediare le funzioni commerciali, direzionali, ricettive e di pubblico esercizio tutte perfettamente compatibili fra loro e integrate con la contigua area artigianale delle Gazzate.

Proponiamo pertanto che tutta la superficie produttiva prevista sul Fondo Consolata sia spostata sull’area “relitto” a est della tangenziale, riducendo allo stesso tempo la superficie territoriale del comparto a ovest della tangenziale stessa. Il relitto, di proprietà del Comune in virtù della variante del 2009/10 sul medesimo piano particolareggiato, è di fatto un’area di completamento del quartiere artigianale Gazzate, che con poche opere di urbanizzazione aggiuntive consentirebbe di ospitare in maniera coerente le attività produttive proposte e allo stesso tempo di mantenere terreno più vocato all’uso agricolo. Il terreno liberato potrebbe a sua volta essere destinato ad ampliare il bosco esistente che, circondando un comparto commerciale-direzionale meno esteso, ne ridurrebbe l’impatto urbanistico (vedi area indicata con una linea verde in Figura 3). Il Comune ha la possibilità di stabilire l’indice di edificabilità del relitto e quindi ha in mano la leva che governa il trasferimento di edificabilità dalla zona agricola alla zona artigianale e che noi pensiamo di esercitare il più possibile e in modo omogeneo rispetto al resto del quartiere artigianale delle Gazzate.

Liberata l’area esterna alla tangenziale dalle incongrue funzioni produttive, si potrebbe pensare anche a un riordino delle rimanenti funzioni. Pensiamo per esempio:

  • al distributore di carburanti, che potrebbe essere ampliato e ristrutturato come una vera e propria area di sosta e servizio, eventualmente con vendita di biocarburanti;
  • a chiudere l’attuale accesso al distributore dalla via Nonantolana, divenuto incongruo dopo la realizzazione della tangenziale e oramai pericoloso. L’ingresso dell’area di servizio verrebbe ricavata dalla viabilità interna al comparto, con accesso dalla rotonda Gazzate;
  • a mantenere nella pianificazione una fascia di rispetto di almeno 15 metri per progetti di mobilità sostenibile e per la riqualificazione della via Nonantolana.

Per quanto riguarda le funzioni ricettive previste sul comparto, pensiamo che l’altezza massima consentita (21 metri, cioè sei piani più il piano terra) debba essere sostanzialmente rivista al ribasso. Noi pensiamo che per le strutture ricettive l’esempio da seguire sia quello francese, ovvero motel a due/tre piani con annesso ristorante e integrato con strutture di servizi alla persona come centri benessere o spa. Riteniamo anche che la superficie destinata a strutture commerciali di tipo alimentare andrebbe diminuita perché l’esperienza della pandemia ci ha insegnato che esse dovrebbero essere realizzate su aree prossime al centro abitato.

Nonantola città dei boschi

Lo spostamento delle funzioni produttive riporterebbe omogeneità urbanistica, sia perché insisterebbe su un'area cosiddetta “di completamento” già vocata a quella funzione, sia perché consentirebbe di indirizzare l'(eventuale) urbanizzazione a funzioni collaterali e integrate con la zona artigianale contigua e con un tracciato viario che alleggerisce il carico sul paese. Infine, l'idea del bosco nella zona ovest del territorio comunale costituirebbe un richiamo al bosco della zona est (bosco della Partecipanza) posto al termine della tangenziale, che prefigura una sorta di tracciato naturalistico al cui interno è racchiuso anche il bosco centrale (Parco della Pace), segna fisicamente i limiti territoriali di Nonantola e la caratterizza come “Paese dei boschi”.  Un’ idea questa che potrebbe permeare il futuro Piano Urbanistico Generale, costruendo le necessarie ricuciture ecologiche fra territorio urbanizzato e aree verdi e naturalistiche, dove il futuro bosco “Consolata” potrebbe estendersi ulteriormente e connettersi con l'area arginale del fiume Panaro.

Un'ipotesi aperta al contributo di cittadini e associazioni

Consideriamo la nostra proposta come un'ipotesi di lavoro, aperta ai suggerimenti, osservazioni, commenti o altre proposte provenienti da singoli cittadini o associazioni. Chiunque voglia esprimere un contributo, lo può fare aggiungendo un post-it sulla nostra bacheca, inviando un messaggio email a nonantolaprogetto2030@gmail.com, sulla nostra pagina Facebook, oppure di persona presso la nostra sede di piazza Liberazione n. 2, aperta giovedì e sabato mattina, dalle 10 alle 12.

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