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Il PD non accetta veti, ma impone candidati

Di fronte a una situazione internazionale drammatica, ci rendiamo conto che le nostre diatribe possono apparire stucchevoli e fuori luogo, ma dopo la nota stampa del PD locale che ci accusa di non aver consentito il realizzarsi del campo progressista, alcune precisazioni e considerazioni ci paiono doverose.

Il ragionamento del PD ci ricorda la favola del lupo e dell'agnello: il lupo sta a monte del ruscello e accusa l'agnello che sta a valle di inquinargli l'acqua da bere. Impossibile ovviamente, si tratta evidentemente di una scusa per mangiarlo... Senza polemica, vogliamo riportare qui in sintesi il percorso che è stato seguito, allo scopo di evidenziare le responsabilità e i ruoli dei diversi soggetti che lo hanno vissuto.

Dopo l'assemblea pubblica del 21 gennaio, in cui Nonantola Progetto 2030 si è impegnata, insieme ad altri gruppi, a lavorare per la costruzione di una proposta unitaria più larga possibile per il governo del nostro comune, Nonantola Progetto 2030 e il PD si incontrano. In quella sede, ci vengono proposti, per la guida del Comune, un ticket formato da una candidata sindaca e da un vicesindaco ed alcune linee programmatiche. Nonantola Progetto 2030, a sua volta, propone un cambiamento di metodo rispetto a quello finora seguito, a partire da un programma elettorale e nomi condivisi per il candidato o candidata sindaco e per la squadra di governo. Il PD chiede con insistenza di fare proposte nominative in tempi brevissimi (48 ore).

Nonantola Progetto 2030, insieme alle liste Una mano per Nonantola e Il Futuro Adesso, inviano congiuntamente una proposta aperta e articolata, proponendo una rosa di otto nomi: uomini, donne, iscritti al PD, non iscritti a nessun partito, aderenti a movimenti civici locali. Con questa proposta intendevamo avviare la discussione per approdare a scelte condivise, contattando le persone in modo unitario e, avuta la loro disponibilità, avviare un percorso programmatico comune.

La risposta del PD è stata di chiusura su tutti i fronti.

Qualche giorno dopo, la candidata sindaca, che evidentemente si sentiva già investita del ruolo, invita Nonantola Progetto 2030 ed altre liste ad un incontro, al quale con serietà decidiamo di partecipare. In quella sede ribadiamo l’esigenza di avviare un percorso di cambiamento per Nonantola. Il PD rivendica continuità nei metodi e conferma nei ruoli di governo la designazione della sindaca e del vicesindaco, chiudendo in sostanza la discussione. La candidata sindaca, con il suo silenzio, di fatto avalla la linea del PD.

Alla fine di quella che appare come una telenovela, ci troviamo con un PD che nega un metodo condiviso e impone come precondizione, alla guida del comune, un ticket composto da due ex-assessori che rappresentano un modo di governare chiuso e autoreferenziale e che, come esempio, hanno avallato e sostenuto il “pasticciaccio brutto” del PIP Gazzate, noto anche come polo logistico, una scelta urbanistica ritenuta inaccettabile poi dalla maggioranza del Consiglio comunale.

Ora, nessuno nega il ruolo del PD nell’area progressista, ma spacciare il percorso sopra descritto come novità e come continuità positiva ci sembra davvero difficile da sostenere. Senza ipocrisie, queste candidature, imposte come pregiudiziali, appaiono più una risposta ai problemi interni al PD locale, che l'indicazione di una prospettiva per Nonantola. Noi pensiamo che la continuità imposta dal PD a potenziali alleati e istituzioni, chiuda di fatto gli spazi per l’avvio del necessario cambiamento, sia per l’area progressista che per l’indispensabile rilancio del Comune e apra, allo stesso tempo, spazi al centrodestra.

Certo sono stati anni complessi, si pensi al covid e all’alluvione. Ma anche anni di errori, di ritardi, di scelte sbagliate, di relazioni tra le forze politiche, tra i livelli istituzionali, tra istituzioni e i cittadini al di sotto delle esigenze. A mo’ d’esempio riteniamo emblematici: il fatto che a 12 anni dal terremoto non abbiamo ancora una casa comune, con tutte le conseguenze che comporta, fra le quali l’esborso di soldi pubblici per gli affitti degli uffici provvisori e sparsi sul territorio, le ricadute negative sul centro storico, l’assenza di un luogo in cui i cittadini possano riconoscersi; la fine della stagione partecipativa, con lo smantellamento della Consulta del volontariato, la chiusura di fatto dell'Osservatorio ambientale, l'assenza di un periodico informativo sulle attività dell'amministrazione; l’inaccettabile pratica dei bilanci comunali approvati in sordina, senza consultare cittadini, parti sociali, categorie; servizi sanitari pubblici ai minimi storici; ecc...

Per questo sentiamo l’esigenza di una fase nuova. Non tutto è da gettare ovviamente, sarebbe sciocco pensarlo e sostenerlo. Ad esempio, il Piano Urbanistico Generale (PUG), anche se in forte ritardo (purtroppo non sarà approvato nel corso di questa legislatura), appare uno strumento positivo su cui poter lavorare, ma molte sono le cose da rivedere, rifare, riprogettare.

Chiusa questa fase, riteniamo sia giunto il tempo di metterci al lavoro con spirito propositivo e costruttivo con chi, nell'area progressista, ha condiviso l'esigenza di innovazione e rilancio del nostro Comune, dando vita ad una coalizione tra Nonantola Progetto 2030 e Il Futuro Adesso. Questi soggetti hanno svolto un loro percorso di approfondimento programmatico, sia interno che pubblico, sviluppatosi attraverso conferenze pubbliche, incontri per gruppi di lavoro, proposte avanzate in Consiglio comunale. Da questo momento, Nonantola Progetto 2030 e Il Futuro Adesso lavoreranno insieme per portare a sintesi le diverse elaborazioni, rimanendo aperti ad ulteriori contributi di cittadini e associazioni.

Ci mettiamo al lavoro per affrontare i problemi aperti del nostro Comune e offrire all'area progressista una proposta di rinnovamento.

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