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Da Nonantola parta un progetto per incentivare la mobilità sostenibile

ISTITUIRE UNA COMMISSIONE INTERCOMUNALE SULLA MOBILITÀ
Negli ultimi decenni il nostro territorio è stato oggetto di un forte incremento demografico con conseguente au-mento del traffico automobilistico, una delle principali cause di inquinamento dell’aria. Tutto ciò all'interno di una Regione riconosciuta tra le più inquinate d'Italia e d’Europa. Il miglioramento della mobilità è quindi strettamente connesso con i nostri stili di vita e la qualità del nostro ambiente. Le soluzioni messe in campo fino ad oggi, a volte indispensabili come la tangenziale, si sono rivelate spesso molto costose e non sempre efficaci, non avendo prodotto né una riduzione dei flussi di traffico, né un miglioramento della qualità dell'aria che respiriamo. Il nodo di Navicello, con le sue quotidiane code di macchine, sta lì a dimostrare che c'è molto da fare e da cambiare. La forte interdipendenza fra Nonantola i comuni limitrofi e il capoluogo per lavoro, studio, accesso ai servizi socio sanitari, ecc., è un fatto indiscutibile. LeU Nonantola ritiene che sia giunto il tempo di lavorare alla costruzione di un piano per una mobilità integrata dell'area metropolitana. Un progetto che miri ad incentivare nuovi stili di vita mettendo in campo un'idea di mobilità che integri gomma, ferrovia, piste ciclabili e trasporto pubblico efficace, modificando la visione attuale tutta incentrata sull'asfalto e sulla gomma. Proponiamo la costituzione di una commissione intercomunale sulla mobilità che veda la presenza dei comuni dell'Unione del Sorbara e del comune di Modena.

IL NODO NAVICELLO - DA NONANTOLA A CASTELFRANCO - UN BICIPLAN DI DISTRETTO
Il tempo necessario per predisporre un progetto generale non può essere vuoto di iniziative. È necessario inter-venire con urgenza sul nodo di Navicello e con il Comune di Modena il confronto è stato avviato. Oltre a Navicello si deve affrontare il tema del collegamento Nonantola-Castelfranco, sia per incentivare l'uso della stazione ferro-viaria (verso Bologna), sia per facilitare l'accesso alla casa della salute. I collegamenti previsti ad oggi sono assolu-tamente lontani dalle necessità. Va studiato un sistema di trasporto pubblico con navette leggere (sono inutili i mega-autobus) che colleghino i Comuni in modo costante e sistematico e garantiscano il servizio ogni 30/40 mi-nuti, rapportandosi agli orari dei servizi socio sanitari (CUP, visite specialistiche ecc.) e agli orari dei treni. Facendo tesoro dell'esperienza sperimentale avviata con la pedonalizzazione/ciclabilità nei fine settimana della zona rurale Nonantola - Villa Sorra - Castelfranco partendo da via Masetto, LeU Nonantola ritiene necessario stipulare una convenzione fra i Comuni del distretto per avviare un vero e proprio bici-plan che colleghi Comuni, emergenze culturali, ambientali ed enogastronomiche dei territori dell'Unione del Sorbara.
NUOVA STAZIONE AUTOCORRIERE - MESSA IN SICUREZZA DI VIA DI MEZZO
Realizzata la tangenziale è ora necessario ora dare seguito agli impegno presi per rendere la mobilità nel territorio di Nonantola più sicura, moderna, integrata. In questo senso va la costruzione di una nuova stazione delle corriere, spe-riamo presto ingrata con pensiline coperte e riparate per i passeggeri in attesa e di una biglietteria automatica. Solleci-tiamo la piantumazione di alberi nelle zone a verde e il posizionamento di cestini porta rifiuti predisposti per la rac-colta differenziata. Bene anche la scelta di mettere messa in sicurezza la via di Mezzo fino al sottopassaggio della tan-genziale all’ingresso di Casette (a proposito, a che punto siamo con i lavori?). Noi di LeU Nonantola insistiamo perché, come proponiamo da tempo, si progetti in modo partecipato il riordino complessivo dell’asse di via di Mezzo, da Nonantola fino alla "rotonda Borsari" a Casette, con la sua messa in sicurezza, arredo urbano, aiuole, ciclabilità, ecc.

UN PIANO PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE A NONANTOLA
LeU Nonantola ritiene infine indispensabile, senza attendere ulteriormente il nuovo piano urbanistico, costruire un piano comunale per la mobilità sostenibile che:

  1. predisponga zone a 30 km/h nelle aree del centro e nei punti più trafficati delle frazioni per ridurre la velocità e aumentare la sicurezza di ciclisti e pedoni;
  2. attivi una sinergia tra sensi unici (ove siano efficaci), arredo urbano, percorsi ciclo pedonali, attraversamenti pedonali e ciclabili in sicurezza;
  3. studi una rete di piste ciclabili che colleghino centro e frazioni anche utilizzando tratti esistenti o strade di campagna.

Piani troppo ambiziosi? Noi pensiamo di no. Senza un po’ di ambizione e di visione si rimane fermi e non si costruisce quel legame di empatia con il proprio territorio, ma soprattutto senza progetti anche solo parziali all'interno di un quadro di riferimento non si accede a nessun tipo di finanziamento e senza risorse tutto diventa più difficile. Le risorse necessarie vanno reperite in primo luogo riallocando quelle già stan-ziate per il potenziamento del vecchio sistema su gomma: basta sprecare soldi in quella direzione!

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