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Caserma dei Carabinieri: una soluzione definitiva ancora non c’è. Occorre da subito impostare un nuovo percorso

LA STORIA
L’edificio che ospita la Caserma dei Carabinieri, di proprietà di un privato che riceve un canone concordato con il Ministero degli Interni, è diventato, con gli anni, inadeguato agli attuali standard richiesti dalla sua funzione. A fine 2013, la precedente Amministrazione concordò con il proprietario un progetto che prevedeva la ristrutturazione dell’edificio, con costi a carico del proprietario privato, a fronte dell’adeguamento del canone di locazione a carico della Prefettura. Il progetto era a costo zero per il Comune, che non impegnava risorse proprie per assicurare il funzionamento di un servizio, quello della sicurezza, che è e deve rimanere prerogativa dello Stato, sia dal punto di vista organizzativo, sia da quello della spesa. L’accordo, inoltre, non prevedeva scadenze, perlomeno finchè susistesse il reciproco interesse fra il proprietario e la Prefettura. Purtroppo la “spending review” e le politiche dei “tagli lineari” imposte dal governo Letta resero insostenibili dal punto di vista finanziario questo tipo di accordi, esigendo dai proprietari forti riduzioni dei canoni d’affitto già in essere, arrivando infine alla rottura dell’accordo e all’avviso di sfratto nei confronti dei Carabinieri di Nonantola da parte del proprietario.

LA SITUAZIONE ATTUALE
Nelle scorse settimane è stato approvato un nuovo accordo tra il Comune e il proprietario dell’immobile il quale, a fronte di alcuni adeguamenti edilizi sull stabile, acquisisce giustamente la certezza del canone d’affitto, ma anche una concessione edilizia per ampliare l’edificio in deroga ai vincoli derivanti dal confine con il Parco della Pace e, condizione assolutamente nuova, la certezza di riavere lo stabile libero dai Carabinieri nel 2023. L’accordo sblocca temporaneamente una situazione di stallo offrendo vantaggi urbanistici permanenti al privato, ma lascia del tutto aperto e irrisolto il problema della collocazione della futura Caserma.

CHE FARE?
Noi crediamo che la nostra comunità abbia bisogno di certezze di lungo periodo in tema di sicurezza che solo una collocazione della Caserma garantita e stabile nel tempo può dare. Pertanto, a partire da quanto affermato dal Prefetto di Modena in un’assemblea pubblica a Nonantola nel 2014 “una Caserma dei Carabinieri a Nonantola c’è sempre stata e sempre ci sarà”, pensiamo che si debba riprendere da subito un percorso che rimetta attorno a un tavolo Comune e Prefettura, per trovare una soluzione definitiva nella quale ciascuno degli attori pubblici (Comune e Stato) fa ciò che gli compete e si fa carico dei costi conseguenti. Ribadiamo che per Liberi e Uguali di Nonantola i costi di eventuali ristrutturazioni o trasferimenti della Caserma devono rimanere a carico dello Stato e non gravare sulle già ridotte risorse comunali.

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