Vai al contenuto

Il nuovo municipio

In questi 7 anni che ci separano dal terremoto si è fatta sentire pesantemente la chiusura della sede del Municipio: il Palazzo Salimbeni deve ritornare ad essere al più presto sede prestigiosa e punto di riferimento per la nostra comunità. Il suo recupero è di vitale importanza anche per dare ai cittadini un riferimento che alimenti coesione, sviluppi identità e dia senso allo stare insieme della comunità.

L’URBAN CENTER

La riapertura del Palazzo Municipale deve rappresentare non solo il ritorno alle funzioni istituzionali e amministrative, ma anche l’apertura di un luogo speciale per i cittadini. Per questo proponiamo di attrezzare al suo interno un URBAN CENTER, ossia uno spazio adibito a centro di tutta l’attività di informazione e comunicazione dell’Amministrazione Comunale, un luogo della trasparenza e della partecipazione, dove i cittadini possano:

  • Prendere conoscenza di atti e progetti riguardanti il disegno urbanistico del paese, i suoi servizi e le sue dotazioni.
  • Accedere alle informazioni riguardanti la qualità ambientale di Nonantola.
  • Trovare spazi per i processi partecipativi, con salette dedicate.

LA PARTECIPAZIONE

Per dirigere e orientare la complessità organizzativa e socio culturale di Nonantola, serve un “metodo di governo” che avvicini i cittadini al palazzo e li coinvolga nei processi decisionali; servono nuovi meccanismi di partecipazione e nuove modalità di fare politica, avvalendosi anche delle nuove tecnologie. Vanno pertanto istituite, estese o rafforzate le Consulte: la consulta del volontariato, la consulta dello sport, la consulta della cultura e dei saperi, l’osservatorio ambientale, il tavolo dell’economia, il bilancio partecipativo, il tavolo della convivenza. Affinché la partecipazione non sia estemporanea, è necessario che l’Amministrazione costruisca norme regolamentari apposite e costruisca un sistema di relazioni informative, conoscitive e operative con i servizi comunali.

L’UNIONE DEL SORBARA

In questi anni si è assistito ad un impoverimento, tecnico e umano, della “macchina comunale”, aggravato dalla quasi scomparsa della Provincia, che hanno pesantemente limitato l’azione di analisi e di progettazione del Comune; le funzioni di Area Vasta non sono state compensate dalle Unioni perché istituzionalmente e geograficamente limitate. Anche l’Unione del Sorbara, alla quale aderiscono Nonantola, Bomporto, Ravarino, Bastiglia, Castelfranco Emilia e San Cesario sul Panaro, ha mostrato questi limiti: serve una volontà politica coesa che travalichi il territorio comunale e svolga funzioni strategiche di pianificazione tecnica e di coordinamento.

L’Unione deve dotarsi di un Ufficio di Piano e di Programmazione per le politiche urbanistiche, ambientali e sociali, mettendo in rete le competenze già presenti nei singoli Comuni e rafforzandole, mentre in ogni singolo Comune devono essere garantiti i servizi di front-office.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *