Vai al contenuto

Nonantola ha bisogno di un rilancio, non di passi indietro

L'esito della discussione sulla sfiducia alla Sindaca Nannetti ha certificato a nostro parere tre risultati: 1) la Sindaca rimane in carica grazie ai soli voti espressi dai 7 consiglieri PD contro la sfiducia a fronte dei 16 componenti eletti complessivamente in consiglio comunale; 2) la conferma che questa Giunta non ha una maggioranza precostituita in Consiglio comunale; 3) la richiesta di cambiamento rimane inascoltata.

Il dibattito in consiglio comunale ha evidenziato come le questioni politico-programmatiche e di metodo poste al centro della mozione di sfiducia siano ancora tutte in campo. Il PD e la Sindaca, invece che dare risposta ai problemi posti, hanno tentato di ricostruire la vecchia maggioranza esercitando una fortissima pressione sulla lista Una mano per Nonantola, pressione incentrata esclusivamente sull’etica del rispetto delle alleanze elettorali, come se tali alleanze fossero un dogma e non avessero invece bisogno della concretezza del fare e della condivisione nelle scelte strategiche di governo. Si è addirittura arrivati a derubricare a “normale dialettica democratica” tra maggioranza e opposizione il mancato coinvolgimento del Consiglio comunale su questioni di grande rilevanza per il nostro paese. Ci ha colpito, come ha fatto giustamente rilevare il consigliere del Movimento 5 Stelle in sede di dichiarazione di voto, l'assenza di un pur minimo accenno a possibili responsabilità proprie della Sindaca e del PD al determinarsi di questa situazione.

Come si fa a sostenere che sia normale dialettica democratica il non rispondere alla domanda, più volte rivolta alla Sindaca, sul come e perché dal 2018 al 2022 non avesse ritenuto opportuno (noi diciamo doveroso) relazionarsi con il Consiglio comunale sulla decisione di vendere al privato un intero comparto di proprietà pubblica prima di esprimere il suo voto favorevole nel CdA del Consorzio Attività Produttive? Possiamo definirla sana dialettica fra maggioranza e opposizione? Fra Giunta e Consiglio Comunale? Come fa il PD a non comprendere che una scelta così strategica presa autonomamente dal Sindaco senza alcun confronto con le forze politiche che i cittadini hanno eletto all’Amministrazione del Comune sia un fatto abnorme e senza precedenti per Nonantola? Può il Consiglio Comunale essere chiamato a pronunciarsi: 1) dopo il preaccordo di vendita; 2) dopo la presentazione del Piano da parte della nuova proprietà; 3) dopo la prima seduta della Conferenza dei Servizi fra gli Enti? La mozione di sfiducia trova le sue origini proprio nelle relazioni squilibrate (qui sta la sproporzione…) fra il decisore (Sindaco) e l’organo di indirizzo e controllo (Consiglio Comunale), senza alcuna distinzione fra quanto abbia valenza strategica per un territorio e quanto, invece, possa rientrare nella quotidianità amministrativa.

Questo i cittadini devono sapere e, a loro volta, chiederne ragione al Sindaco, perché la volontà popolare si esprime compiutamente solo attraverso i corretti rapporti di convivenza politica e sociale della comunità. Le forme e i limiti con cui si esercita la sovranità (Art. 1 della Costituzione) sono una cosa seria ed attuale, non un ferrovecchio da riesumare solo quando “…ci sono le condizioni per una discussione composta”. Secondo Norberto Bobbio “la democrazia è il potere del Pubblico in pubblico”, con ciò intendendo che essa consiste nel rendiconto quotidiano nell'esercizio del potere. A Nonantola da tempo questo non succede più. Per questo chiediamo ai cittadini di vigilare sul buon funzionamento del Consiglio Comunale, affinché nel rispetto delle reciproche prerogative, maggioranza e opposizione rappresentino una comunità inclusiva e lavorino, attraverso una sana e trasparente dialettica istituzionale di proposta e confronto, per il perseguimento del bene comune.

Esprimiamo tutta la nostra comprensione a Una mano per Nonantola per gli attacchi subiti, ma non condividiamo la loro decisione di astenersi sulla mozione di sfiducia da loro prima sollecitata e poi sottoscritta insieme alle altre tre forze politiche di opposizione. Rileviamo tuttavia che il loro voto di astensione lascia intravedere una insoddisfazione di fondo nelle non risposte avute, almeno pubblicamente, da PD e Sindaca.

La posizione tutta politicista di Forza Italia, che derubrica il dibattito in Consiglio ad un conflitto nel centrosinistra per le poltrone, non merita commenti.

Abbiamo letto e ascoltato con grande attenzione le ragioni e le motivazioni che PD e Sindaca hanno espresso nelle ultime settimane. A quei cittadini che hanno espresso legittimamente preoccupazione si è chiesto di schierarsi in modo acritico, eludendo il merito dei problemi posti e fingendo che “gli irresponsabili” li inventassero. Alle forze politiche che hanno posto, certo in modo duro, seri e reali problemi politico-programmatici, non si è data alcuna risposta convincente. Lo dimostra il fatto che solo il PD si è schierato pienamente contro la sfiducia. Si è costruita ad arte l'alternativa secca Sindaca o commissario, senza nemmeno provare a praticare, con coraggio, la terza opzione, cioè affrontare i problemi posti attuando quella discontinuità d’azione necessaria al nostro paese. La possibile costituzione di un campo largo progressista poteva segnare un passo in avanti sia sul terreno politico, sia sul terreno democratico della partecipazione e della condivisione delle scelte. Forse per paura, per istinto conservatore o per arroganza il PD ha preferito guardarsi indietro riproponendo vecchi e logori schemi che portano, come abbiamo visto negli ultimi anni, staticità e arroccamento politico, incertezza programmatica, ritardi e frammentazione dell’azione di governo.

Le questioni cruciali per Nonantola sono ancora tutte sul tavolo, e non si intravedono soluzioni: la discussione sul fondo Consolata, cui non ci siamo mai sottratti presentando proposte circostanziate che, dopo l’alluvione, vanno sicuramente riviste e relazionate al PIP Gazzate; la Caserma dei Carabinieri, ancora in alto mare, per la quale proponiamo un progetto fondato sulla rigenerazione urbana (la zona in stato di quasi abbandono di Via Walter Tabacchi a nostro giudizio potrebbe essere presa in seria considerazione), attingendo anche ai fondi del PNRR e/o del Ministero della Difesa; la situazione del rimborso danni per l'alluvione, che procede lentamente e richiede un costante monitoraggio; il Piano Urbanistico Generale, che dopo 10 anni di stop è faticosamente ripreso, con scarsa adesione dei cittadini, anche per la completa assenza di linee di indirizzo politiche assunte dall’Amministrazione (ad oggi, nessun Consiglio Comunale è stato investito dell’argomento) e di un quadro conoscitivo ancora incompleto; quest’anno infine ricorderemo il decennale del terremoto senza che del palazzo comunale sia stata mossa una pietra.

Per Nonantola Progetto 2030 la sfida positiva rimane aperta. Continuiamo a pensare che il nostro paese abbia bisogno di una svolta, che necessiti di un salto di qualità per potersi rilanciare e ritrovare smalto innovativo ad ogni livello: partecipativo, culturale, formativo, sociosanitario, ambientale ed economico. Siamo pronti a fare la nostra parte, a lavorare, anche da posizioni diverse, con chi intenda produrre quel cambiamento necessario al rilancio del nostro paese, fermo da troppo tempo. Riprendiamo serenamente la nostra attività dai banchi dell’opposizione, senza cadere nelle intimidazioni di querele e azioni giudiziarie, perché siamo convinti che siano le diversità di idee e di proposte, accompagnate dal confronto e dal rispetto, a dare forza ad un progetto di comunità coesa e solidale. Rimaniamo dell’idea che senza il fondamentale contributo di Nonantola Progetto 2030, il tema delle aree sarebbe rimasto sottotraccia e sottratto al dibattito pubblico fino all’ultimo, quando sarebbe sbucato improvvisamente in Consiglio comunale e sottoposto alla roulette dei numeri senza il necessario, faticoso, ma fondamentale dibattito con i cittadini. Su questa linea, ci assumiamo fin da ora l’impegno di coordinarci con le forze politiche progressiste e con le associazioni del territorio per promuovere e costruire momenti pubblici di confronto con i cittadini su questi fondamentali temi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *