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In questi giorni, dopo la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti della Sindaca da parte di sette consiglieri comunali, abbiamo ascoltato e letto con grande attenzione le reazioni di Sindaca e PD che, da soli, non detengono più la maggioranza in Consiglio comunale. In particolare, abbiamo assistito al rilancio di alcuni concetti chiave del pensiero e delle categorie politiche della Sindaca, ossia:

  1. il Consiglio Comunale serve a poco, contano Sindaco e Giunta (scelta ovviamente dal Sindaco), tuttalpiù i consiglieri comunali possono essere informati a cose fatte e decise in altri luoghi, mentre gli assessori che abbiano qualche dissenso su scelte e modalità di lavoro, possono anche dimettersi (come accaduto);
  2. riappare con forza la categoria del tradimento, rivolta a chi dissente e l'accusa di irresponsabilità a chi critica il suo operato, invece di mettere in gioco ascolto, capacità di sintesi, valorizzazione del pensiero critico. Ogni opinione diversa viene catalogata come attacco personale, o peggio, immaginata come causa dell'immobilismo che ha caratterizzato questa legislatura;
  3. il Commissario, che andrebbe a sostituire il Sindaco sfiduciato fino a nuove elezioni, sarebbe una figura non democratica, retaggio di passati regimi.

Di fronte a queste dichiarazioni siamo sconcertati e sconfortati, perché nemmeno lo sfaldarsi della sua maggioranza, nemmeno di fronte ad un gesto forte ed estremo come quello messo in atto dalla metà dei consiglieri di area progressista, la Sindaca e il PD non vengono minimamente sfiorati dal dubbio che qualcosa sia andato storto, che qualcosa debba essere cambiato nel modo di governare e nelle scelte che vengono fatte. Solo irresponsabilità di chi pone i problemi, mentre non c'è nessuna presa di coscienza da parte di chi si è perso la maggioranza per strada. Si è sfaldata la maggioranza che si è presentata alle elezioni sulla base di un programma comune, si sono persi due assessori, eppure la Sindaca e il PD hanno fatto spallucce dicendo che il problema era personale e che sono sempre pronti ad offrire nuovi posti in giunta, purché si accetti la linea dell'esecutivo.

Oggi Sindaca e PD vogliono farci credere che il commissario bloccherebbe tutto, tralasciando di dire che il Commissario è una figura istituzionale prevista dall’ordinamento degli enti locali, nominata nei casi in cui le amministrazioni perdano la maggioranza numerica, per consentire il normale funzionamento del Comune fino a nuove elezioni. Come possiamo credere al racconto “che tutto si blocca” quando la realtà è questa:

  • il Municipio e il polo culturale sono fermi dal 2012;
  • il Piano Urbanistico Generale è in ballo dal 2014;
  • la ciclabile per Modena è ancora un segno sulla carta;
  • il progetto di una nuova caserma dei Carabinieri è, allo stato attuale, un puro sogno;
  • la sanità territoriale, nonostante la pandemia, è rimasta al palo;
  • la rigenerazione del centro storico non dà segnali di vita;
  • il problema della mobilità verso Modena è tuttora un grosso peso a carico di tutti i cittadini e contribuisce negativamente alla già pessima qualità dell’aria;
  • i cittadini alluvionati sono ancora in attesa dei rimborsi.

Eppure Nonantola non aveva un commissario, ma un Sindaco in carica e una maggioranza quantitativamente solida entrata in crisi nel giro di un anno. La diversa visione del territorio e delle sue emergenze e soprattutto l’eccessivo verticismo del Sindaco ha, come riportato nella mozione di sfiducia, “prodotto fragilità progettuale, frammentazione delle azioni e assenza di una visione lungimirante e sostenibile del territorio”. Queste sono le vere cause dei ritardi sopra elencati.

Non solo, se guardiamo ai nuovi insediamenti (fatti e/o progettati) ci accorgiamo che Nonantola, in questi anni, è diventata appetibile a forze economiche internazionali: nuovo supermercato (Conad - E.Leclerc); nuova CRA a Casette (Sereni Orizzonti Holding SpA che opera in Italia, Spagna, Germania); PIP Gazzate (30% O&N Group, multinazionale francese con sedi in India, Pakistan e Cina e 70% DSV Global Transport and Logistics, colosso danese della logistica), una dinamica certo frutto dell’andamento economico dominante, ma che l’Amministrazione locale non ha saputo (o voluto?) governare, non avendone gli strumenti (e qui la mancanza di un Ente come la Provincia si fa sentire drammaticamente), né tanto meno la volontà di perseguire il bene comune e l’interesse collettivo. Oggi il Comune di Nonantola è “una scatola chiusa”, dove il cittadino più debole si trova spesso disorientato, svantaggiato ed escluso, mentre le forze di mercato più forti trovano terreno fertile e accessi privilegiati. Vediamo un’allarmante diffusione della fragilità sociale, economica e ambientale e un’altrettanto allarmante mancanza di dialogo con i cittadini.

Vogliamo essere chiari: noi di Nonantola Progetto 2030, pur collocandoci nell'area progressista, non abbiamo sostenuto l’attuale Sindaca, memori dell'esperienza negativa fatta nella precedente legislatura. Ciononostante, abbiamo sempre cercato di dare un contributo concreto alla soluzione dei problemi. Anche negli ultimi mesi non ci siamo sottratti a questo impegno, ma mentre lavoravamo con PD e Una mano per Nonantola per cercare di mettere insieme i cocci di un vaso rottosi da tempo, c'era chi rendeva impraticabile la ricucitura, lanciandosi in modo irresponsabile e in solitaria (come sempre) in nuove avventure divisive come quelle sul PIP Gazzate, tenendo all'oscuro fino all’ultimo un po' tutti e rendendo impossibile ogni interlocuzione positiva.

Di fronte a tutto ciò siamo noi amareggiati e delusi:

  1. dalla chiusura del confronto avvenuto non in astratto, ma nei fatti;
  2. dall'incapacità dimostrata di tenere insieme una maggioranza;
  3. dall'insipienza con la quale si evita di affrontare i problemi e dalla tendenza a ricercare colpe esterne o responsabilità pregresse (ancora? dopo otto anni di governo?);
  4. da un'arroganza, forse nemmeno percepita, che colloca possibili alleati e livelli istituzionali (Consiglio comunale) ai margini dei processi decisionali, salvo poi stracciarsi le vesti se salta tutto.

Nonantola Progetto 2030 ha lavorato sia per costruire un fronte comune con le forze progressiste presenti in Consiglio (Una mano per Nonantola, Movimento 5 Stelle, Nonantola Libera), sia per cercare di avere risposte politico-programmatiche ai tanti problemi del nostro Comune aderendo ad un tavolo/laboratorio programmatico proposto da PD e Una mano per Nonantola. Il rifiuto di sospendere i progetti urbanistici più divisivi espresso di fatto a questo tavolo dalla Sindaca ci ha spinti ad allargare il dibattito ai cittadini con la costituzione di un Coordinamento per lo sviluppo sostenibile insieme alle forze progressiste e ambientaliste di Nonantola per chiedere il cambio delle politiche urbanistiche e l’avvio di un effettivo percorso di transizione ecologica. Non ricevendo risposta alcuna alla lettera aperta inviata alle istituzioni, con i consiglieri di Una mano per Nonantola, Movimento 5 Stelle e Nonantola Libera abbiamo assunto la decisione difficile, sofferta, di chiedere le dimissioni della Sindaca. Un gesto estremo, certo, ma anche un segnale estremo, che invece di essere colto ha visto la riproposizione del vecchio schemino: “se volete, un posto in giunta c’è e così avrete informazioni (forse)”, insieme agli attacchi personali verso chi originariamente era in maggioranza e oggi osa sfiduciarla. Ancora una volta siamo al dileggio e non al rispetto che merita il travaglio di una lista civica (Una mano per Nonantola che, ricordiamo, è stata determinante per l’elezione al primo turno della Sindaca) dettato non da mire personali, tanto che dice no all’assessorato fine a sé stesso, ma da profonde convinzioni di cambiamento sociale e di sostenibilità ambientale.

Nella Lettera aperta per uno sviluppo urbanistico sostenibile del territorio, riferendosi ai due insediamenti PIP Gazzate e Consolata, i firmatari invitavano il Comune ad intervenire affinché le trasformazioni del territorio fossero conformi alle norme di sicurezza (entrambi i progetti insistono su aree a rischio idraulico) e non impattassero sulla mobilità locale e intercomunale, per cui si sollecitava a “non procedere con l’insediamento di nuove attività economiche ad elevato impatto ambientale, prima della formazione del nuovo Piano Urbanistico Generale”. L’elaborazione del PUG deve essere l’occasione per pianificare uno sviluppo sostenibile e non una presa d’atto di trasformazioni già avvenute: questo avevamo chiesto insieme a Una mano per Nonantola, Movimento 5 Stelle, Nonantola Libera, Legambiente, FIAB e tante altre associazioni, ricevendo solo dei no.

Non è così che si risponde a chi vuole un Consiglio comunale dialogante. Per questo riteniamo necessario fermare il declino democratico di un’istituzione oggi chiusa ed esclusiva, che invece un largo schieramento vorrebbe trasparente e aperta ai cittadini. Con la mozione di sfiducia abbiamo assunto una decisione grave, certo, ma non irresponsabile, che vuole cambiare il modo di governare e intendere le istituzioni a Nonantola, oggi stressate da un'interpretazione verticistica e personalistica.

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Viviamo un periodo difficile, in cui all'emergenza ambientale si sovrappongono la pandemia e la crisi economica. Come se ciò non bastasse, un anno fa il nostro comune è stato colpito dall'alluvione del fiume Panaro, con gravi conseguenze sulla vita dei cittadini e delle imprese. Oggi nessuno ha più dubbi che i modelli economici della società globalizzata e interconnessa – e i suoi stili di vita – abbiano avuto e continuino ad avere importanti responsabilità in questi eventi drammatici.

Spesso percepiamo una condizione di impotenza di fronte a questi problemi globali e ci chiediamo cosa potremmo fare per dare un contributo alla lotta al cambiamento climatico. Se molto può essere fatto a livello di piccoli gesti quotidiani, come cittadini attivi e consapevoli dobbiamo però pretendere che anche le nostre istituzioni si impegnino nella transizione ecologica e nell’attuazione del PNRR, chiedendo loro l'assunzione di precise responsabilità per attivare immediatamente un cambio di direzione nelle politiche ambientali ed economiche. In particolare, il consumo di suolo – che con i suoi "costi nascosti" è causa di veri e propri danni economici messi a carico della collettività – rappresenta un’emergenza ecosistemica fortemente correlata al fenomeno del cambiamento climatico, da anni denunciato da rapporti, indagini e studi riguardanti ogni parte del mondo. 

L'urbanistica è un potente strumento nelle mani dell'Ente locale che dovrebbe indirizzare lo sviluppo della città verso la sostenibilità ambientale, in quanto governa l'uso del territorio, i trasporti, la mobilità e i consumi energetici. L'elaborazione del nuovo Piano Urbanistico Generale di Nonantola, lo strumento politico-amministrativo che caratterizzerà il nostro territorio e la nostra città per i prossimi 30 anni, può essere l'occasione per pianificare uno sviluppo sostenibile per il nostro territorio. La sua approvazione è prevista nel corso del 2022.

Il nuovo strumento urbanistico avrà inevitabilmente ricadute sui grandi interessi economici e forse non è un caso che, nelle more dell'approvazione del piano, nei prossimi mesi si concretizzeranno due nuove grandi urbanizzazioni che interesseranno la zona ovest di Nonantola: il Fondo Consolata e l’ex-PIP Gazzate. Il primo interesserà un'area di oltre 90 mila mq posta fra il fiume Panaro e la rotatoria Modena, con insediamenti commerciali e produttivi collocati fuori dal perimetro della tangenziale. Il secondo sarà collocato su un'area posta sud di via Zuccola e prevede un grande polo dedicato alla logistica conto terzi su gomma – 60 baie di carico e 1.400 passaggi mensili di camion in ingresso e uscita – che coprirà un'area di 75 mila mq di un terreno oggi occupato da un bosco spontaneo.

Come associazioni firmatarie sottolineiamo con forza, proponendoli alla valutazione e al giudizio dell’intera nostra comunità, le preoccupazioni e il timore per le conseguenze che i due nuovi insediamenti possono comportare. Riteniamo che ogni nuova trasformazione urbanistica debba portare ad un miglioramento della qualità del paese, secondo i principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, indicati negli obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Riteniamo inoltre che le azioni del Comune, e soprattutto la comunicazione istituzionale su materie così rilevanti e decisive per il futuro del nostro territorio e della nostra comunità, debbano corrispondere pienamente ed esaustivamente ai bisogni di conoscenza e di partecipazione dei cittadini in questa importante fase progettuale.

Sosteniamo poi che siano da evitare nuovi insediamenti, ed in particolare quelli produttivi, fuori dal perimetro già urbanizzato del paese, a maggior ragione se realizzati su aree ad elevato rischio idraulico; laddove ciò non fosse possibile in virtù di diritti giuridicamente consolidati, l’ente locale dovrebbe intervenire affinché le trasformazioni siano conformi alle norme di sicurezza del territorio – in coerenza con i principi di salvaguardia della permeabilità del suolo e di prevenzione del rischio idraulico – e non impattino sulla mobilità locale e intercomunale. Temiamo inoltre che l'insediamento di un polo logistico sul nostro territorio, data la natura "conto terzi" dell'attività, possa un domani intensificarsi in termini di impatto sul traffico locale, seguendo dinamiche economiche estranee al controllo delle amministrazioni locali.

Riteniamo infine che le istituzioni, anche attraverso la pianificazione urbanistica, insieme alle forze sociali e produttive, debbano esercitare appieno la funzione di governo delle dinamiche economiche del territorio, secondo i principi dell’economia circolare, indirizzandole verso attività ecologicamente compatibili che ne riducano l'impatto ambientale sul territorio e contribuiscano alla completa decarbonizzazione e utilizzo dei combustibili fossili entro il 2030.

Per quanto sopra richiamato, le scelte di insediare a Nonantola un polo logistico nell’area ex-PIP Gazzate e di realizzare un intervento misto commerciale/industriale nell’area Fondo Consolata, vanificherebbero gli intenti dell’Amministrazione locale verso la transizione ecologica di cui al PNRR e, ancora una volta, rinvierebbero al futuro la soluzione di problematiche già oggi insostenibili, quali la vulnerabilità idraulica di quelle aree, il "nodo Navicello" della mobilità da e per Modena e il problema delle emissioni di polveri sottili e di altri agenti inquinanti da parte dei mezzi di trasporto utilizzati nell’attività logistica.

Chiediamo pertanto che nella fase di formazione del nuovo Piano Urbanistico Generale, che dovrà più coerentemente rappresentare la reale situazione del nostro territorio anche alla luce delle criticità idrauliche che si sono evidenziate dopo l’alluvione del 6 dicembre 2020, non si proceda con l’insediamento di nuove attività economiche ad elevato impatto ambientale – come la logistica su gomma o gli insediamenti produttivi fuori dal perimetro urbanizzato – e che venga perseguita, con scelte urbanistiche innovative, la transizione ecologica in ogni settore, compreso quello della mobilità.

Firma anche tu la lettera aperta

Le associazioni firmatarie (in ordine alfabetico): Comitato Ambiente è Salute - Nonantola, Comitato cittadini alluvione Nonantola, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta Modena, GASlow, Giunchiglia-11, Iniziativa Nonantolani, Legambiente Nonantola, Mediterranea Nonantola, Movimento 5 Stelle Nonantola, nanoGAS, Nonantola Libera, Nonantola Progetto 2030, Rinascere APS, Una mano per Nonantola.

Pubblichiamo un comunicato stampa a firma congiunta dei gruppi consigliari Nonantola Progetto 2030, Movimento 5 Stelle e Nonantola Libera in merito alla costruzione di un nuovo polo della logistica a Nonantola, presso l'ex-PIP Gazzate.

Abbiamo letto con attenzione l’articolo apparso sulla Gazzetta di Modena dello scorso 16 febbraio, dove per la prima volta la Sindaca di Nonantola “presenta” il progetto di nuovo insediamento che riguarderà l’area ex-PIP Gazzate: su un’area di circa 84 mila mq l’azienda O&N “amplierà il proprio stabilimento e magazzino”. La Sindaca omette, però, un particolare alquanto rilevante: il 70% del futuro insediamento non riguarderà l’O&N, bensì la multinazionale dei trasporti DSV (ex Saima Avandero) che costruirà un enorme polo logistico per la Maserati, Lamborghini e Ducati. Il buon Di Pietro direbbe: “ma che ci azzeccano costoro con l’azienda tessile?” Forse, nel tacere questo secondo soggetto, la Sindaca non vuole alimentare ulteriore allarmismo fra i cittadini viste le già pesanti condizioni del traffico – soprattutto nello snodo Navicello – e visto che stiamo parlando di un’area ad elevato rischio idraulico?

Dopo che per anni si è tenuto all’oscuro il Consiglio Comunale degli accordi che Amministrazione Comunale e Consorzio Attività Produttive (che ha in gestione l’area) stavano prendendo con l’impresa e nonostante nel 2011 lo stesso Consiglio Comunale di Nonantola avesse approvato un diverso progetto per utilizzare quell’area per la rigenerazione dell’intera area artigianale – in un'ottica di riconversione ecologica, sia dal punto di vista energetico che idraulico – e dopo la convocazione, tardiva, della Commissione Urbanistica avvenuta qualche giorno fa a giochi fatti – ma alla presenza degli acquirenti – oggi leggiamo che l’unica offerta per l’utilizzo di quel territorio è venderla tutta... al migliore offerente?

Ma l’alluvione del 2020 non ha insegnato nulla alla nostra Sindaca, alla quale bastano le rassicurazioni dell’azienda che costruirà la vasca di laminazione e provvederà a mettere a dimora lo stesso numero di piante che ovviamente dovrà tagliare per costruire il magazzino? Altrettanto, la Sindaca ci rassicura sull’impatto sulla mobilità: qualche mezzo pesante verrebbe da Modena, senza incidere sul traffico presente dalla parte opposta!

Perché si vuole minimizzare l’impatto che invece tale realizzazione avrà? Perché lo si vuole mistificare con l’aumento dell’occupazione (in verità, con dati quantitativi e qualitativi vaghi e “unilaterali”) e del benessere complessivo per tutta la comunità, mentre nulla si dice in tema di transizione energetica e di lotta ai cambiamenti climatici? possono davvero bastare la desigillazione del Parco della Resistenza e la realizzazione del Parco Urbano nella striscia compresa fra la tangenziale e via Gazzate per compensare l’impatto del nuovo polo logistico e del prossimo comparto della “Consolata”, dove agli insediamenti commerciali si aggiungeranno quelli produttivi tolti dal PIP Gazzate per fare posto alla logistica?

Se Modena continua ad essere fra le province italiane più inquinate d’Italia e l’aria della pianura Padana fra le peggiori al mondo, non possiamo persistere su politiche urbanistiche che consumano e impermeabilizzano suolo, né su scelte di mobilità su gomma, che allontanano la fine dell’utilizzo di combustibili fossili e sono fonti continue di polveri sottili; altrettanto non possiamo procrastinare il cambiamento del modello di sviluppo e mantenere la conflittualità tra sviluppo e qualità ambientale, assecondando le logiche espansive di chi ancora se lo può permettere: anche un governo locale, come il Comune di Nonantola, può e deve orientare la crescita del proprio territorio verso la sostenibilità ambientale e la sicurezza sociale operando scelte innovative e condivisibili per tutti. E per farlo deve abbandonare un progetto sbagliato, sia nello spazio, sia nella qualità, accogliendo i dubbi e le critiche delle forze ambientaliste e progressiste e non strizzando l’occhio alla destra ultraliberista.

I gruppi consigliari
Nonantola Progetto 2030
Movimento 5 Stelle
Nonantola Libera

Il 28 gennaio 2022 alle ore 18.30 si è riunita in seduta telematica la Commissione consigliare programmazione ed uso del territorio, ambiente, sviluppo economico e sostenibile, lavori pubblici, patrimonio, mobilità e viabilità del Comune di Nonantola, in cui è stata illustrata una proposta della Giunta per lo sviluppo urbanistico del comparto ex-PIP Gazzate. Erano presenti, oltre ai membri della commissione consigliare Massimo Po, Umberto Belviso, Gianluigi Monari, Alessandro di Bona, Francesco Antonucci e Antonio Platis, la Sindaca Nannetti e gli assessori Bassi e Baccolini, il direttore dell'Area Tecnica del Comune di Nonantola Geom. Gianluigi Masetti, il direttore del Consorzio Aree Produttive Arch. Luca Biancucci, il titolare della ditta NIM Sig. Oriello Fontana, i progettisti incaricati Arch. Giuseppe Gervasi e Arch. Anusca Roncaglia e i consiglieri comunali Stefania Grenzi e Giovanni Serafini.

È emersa l'intenzione della Giunta di modificare una previsione urbanistica del 2011 di realizzazione di un'Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata con l'insediamento di un'espansione della ditta NIM-O&N che insisterà su un'area complessiva di 96 mila mq, di cui circa il 70% della superficie sarà dedicato alla logistica su gomma.

Non vediamo, in questa proposta, una logica urbanistica coerente con l'obiettivo di uno sviluppo economico, sociale e ambientale equilibrato e sostenibile per il nostro territorio. Riteniamo altresì inaccettabile uno "sviluppo" basato unicamente sull'attrattività economica del territorio che passi sopra i principi di sostenibilità ambientale, di riduzione delle emissioni, di mobilità sostenibile. Che senso ha usare gli oneri di urbanizzazione per costruire nuove piste ciclabili se poi le strade vengono riempite dai camion e il territorio viene cementificato? Chiediamo pertanto all'Amministrazione comunale di confrontarsi apertamente con cittadini e associazioni su questi progetti così impattanti per Nonantola, organizzando momenti di approfondimento e dibattito prima di assumere decisioni irreversibili.

Potete qui sotto ascoltare la registrazione della seduta della Commissione consigliare.


Documento di convocazione.

Slides della presentazione.

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Due grandi urbanizzazioni sorgeranno alle porte di Nonantola nel silenzio dell'Amministrazione comunale

Nel corso della Commissione Urbanistica dello scorso 7 dicembre abbiamo appreso che, in parallelo al rinvio di sei mesi all'assunzione del Piano Urbanistico Generale, due nuove grandi urbanizzazioni interesseranno nei prossimi mesi la zona ovest di Nonantola: il Fondo Consolata e il PIP Gazzate. Il primo interesserà un'area di oltre 90 mila mq posta fra il fiume Panaro e la rotatoria Modena, con insediamenti commerciali e produttivi. Il secondo sarà collocato su un'area attualmente ad uso agricolo posta sud di via Zuccola e prevede un grande polo dedicato alla logistica – leggasi centinaia di camion al giorno – che coprirà un'area di 75 mila mq, realizzato in deroga ai parametri vigenti di impermeabilizzazione del suolo e delle altezze delle costruzioni che potranno raggiungere i 30 metri di altezza.

Entrambi questi progetti stanno per giungere a realizzazione dopo un'interlocuzione iniziata anni orsono fra i proprietari e la Giunta comunale – i progetti sono già stati depositati presso l'Ufficio tecnico comunale – interlocuzione che potrebbe tranquillamente essere definita "riservata", visto che che né i cittadini, né il Consiglio comunale sono stati messi della condizione di esprimersi nel merito.

Nonantola Progetto 2030 ritiene che questo modo "sotterraneo" di gestire la pianificazione urbanistica del territorio sia poco trasparente nei confronti dei cittadini, specialmente per quanto riguarda grandi progetti di questo tipo che inevitabilmente avranno forti ripercussioni sulla mobilità e sull'assetto idrogeologico del nostro territorio.

L'alluvione dell'anno scorso impone a tutti un forte ripensamento sulla collocazione delle nuove urbanizzazioni in zone allagabili come queste, mentre il cambiamento climatico ci obbliga ad adottare nuovi modelli di sviluppo, in particolare per quanto riguarda la transizione energetica e la mobilità sostenibile. Ci chiediamo: a cosa serve realizzare piste ciclabili per alleggerire il traffico automobilistico privato se poi incentiviamo il traffico commerciale con nuovi poli per la logistica?

Non riusciamo a vedere, in queste due imminenti realizzazioni, una logica urbanistica coerente con l'obiettivo di uno sviluppo economico, sociale e ambientale equilibrato e sostenibile per il nostro territorio. Chiediamo pertanto all'Amministrazione comunale di confrontarsi apertamente con cittadini e associazioni su questi progetti così impattanti per Nonantola, organizzando momenti di approfondimento e dibattito prima di assumere decisioni irreversibili.

Invitiamo infine il Consiglio Comunale, le forze politiche, le associazioni ambientaliste e tutti i cittadini ad esprimere una forte iniziativa unitaria di mobilitazione affinché siano respinte e modificate proposte così impattanti per il territorio e così incoerenti con le politiche di contrasto al cambiamento climatico.

Domenica 7 novembre 2021, presso la Sala dei Giuristi della Partecipanza Agraria di Nonantola, si è tenuta l'Assemblea del Circolo Nonantola Progetto 2030. Un’assemblea molto partecipata e costruttiva, a riprova dell’interesse e del radicamento del nostro gruppo sul territorio di Nonantola.

L’Assemblea si è aperta con la relazione sull’incontro del 28 ottobre u.s. fra le delegazioni di Nonantola Progetto 2030, Partito Democratico e lista Una mano per Nonantola. A tale incontro, organizzato dal PD e UMPN e propedeutico, nelle intenzioni degli organizzatori, all’avvio di un tavolo/laboratorio di confronto politico/programmatico fra le forze progressiste, abbiamo partecipato con spirito costruttivo e aperto, come sempre disponibili a dare un contributo positivo alla discussione.

L’Assemblea ha quindi discusso approfonditamente:

  • le ragioni della crisi politica che si è originata all’interno della maggioranza PD-UMPN, culminata recentemente nella decisione di UMPN di riprendersi libertà di azione politica;
  • le difficoltà nelle quali si trova oggi l’attività amministrativa a Nonantola;
  • i conseguenti ritardi dell’Amministrazione nell’affrontare le questioni importanti per il nostro territorio.

L’Assemblea, all’unanimità, ha infine dato mandato al coordinamento di NP2030 di partecipare al tavolo/laboratorio al quale è stato invitato, portando il proprio contributo costruttivo sia sul piano politico – con l’idea di costruire un’area progressista larga ed inclusiva – che programmatico – partendo dai numerosi problemi aperti e irrisolti del nostro Comune – avendo ben chiara l’esigenza di delineare il cammino che si intende far percorrere al nostro Comune e la meta a cui tendere.

Vorremmo che quel tavolo/laboratorio potesse definire quale paese immaginiamo e quale paese vogliamo costruire per i prossimi 20/30 anni.

Vorremmo che quel tavolo/laboratorio non riproponesse vecchi e logori schemi.

Vorremmo che quel tavolo/laboratorio fosse capace di far salire una tensione politica positiva e producesse uno sforzo culturale in grado di dare vita a quel necessario cambiamento per il nostro paese, che avvertiamo tanto statico quanto percorso da azioni che hanno il senso della provvisorietà e della frammentazione.

Per queste ragioni, nell’approvare la partecipazione al tavolo/laboratorio, l'Assemblea di NP2030 ritiene necessario definire con chiarezza ragioni, finalità e modalità di lavoro del tavolo stesso, che possono essere riassunte nel seguente mandato:

  1. Sul piano politico è importante coinvolgere tutte le forze politiche che si riconoscono nell’area progressista. È necessario quindi ragionare di un progetto politico che abbia un respiro lungo, che risponda sì alle questioni quotidiane, ma che traguardi l’attuale legislatura.
  2. È indispensabile che il tavolo/laboratorio individui in maniera condivisa una serie di azioni concrete e prioritarie per la nostra Amministrazione, da mettere in campo nel breve e nel medio periodo.
  3. Va sciolto il nodo dei rapporti che devono intercorrere tra le funzioni del tavolo/laboratorio, i consiglieri comunali di riferimento e la Giunta in tutte le sue componenti. Ciò per dare senso e concretezza all’azione politica del tavolo e assicurare l’efficacia degli interventi sul territorio.

In altre parole occorre sia ricostruire l’area progressista su basi nuove e proiettarla verso il 2030, che determinare un cambio nell’azione di governo del nostro paese, necessità evidenziata anche da UMPN.

Nonantola Progetto 2030, senza la presunzione di essere indispensabile e di possedere verità indiscutibili, senza essere ultimativa, ma come sempre disponibile all’ascolto delle ragioni di ciascuno dei soggetti partecipanti al tavolo/laboratorio, convinta di poter dare un contributo positivo alla soluzione dei problemi del nostro Comune, sente allo stesso tempo il dovere della chiarezza e della trasparenza: partecipare al tavolo/laboratorio per noi significa lavorare per superare sia le difficoltà sulle questioni di metodo, cioè di rispetto reciproco, di partecipazione, di trasparenza, di rapporti con la Giunta, che su quelle di merito, definendo in modo preciso i problemi concreti da affrontare e le linee di azione per il futuro di Nonantola.

Su questi obiettivi il nostro impegno è e sarà totale ad ogni livello. Il piccolo cabotaggio, il prendere tempo, le discussioni sui massimi sistemi prive di effetti reali per il nostro paese non ci appassionano. Laddove non si evidenziasse la volontà da parte dei soggetti politici partecipanti di ricostruire un fronte progressista capace concludere l'attuale legislatura con un cambio sostanziale nell'azione di governo ed aprire prospettive per la prossima, valuteremo l'opportunità di confermare o meno la nostra presenza al tavolo.

Ringraziamo infine la Partecipanza Agraria di Nonantola per l’ospitalità data alla nostra Assemblea e rileviamo, nel contempo, l’assenza nel nostro Comune di spazi pubblici agibili in cui possa essere svolta democraticamente la partecipazione dei cittadini alla vita politica.

Dopo l'ultima presa di posizione della lista Una mano per Nonantola, che dichiara la propria libertà d'azione politico-programmatica, la giunta Nannetti non ha più una maggioranza precostituita in consiglio comunale. Si apre quindi uno scenario inedito per il nostro Comune, molto delicato, con un’amministrazione costretta alla navigazione a vista.

Nonostante ciò, la Sindaca ancora oggi tace sulle ragioni della profonda crisi che attraversa il nostro paese. Arroganza? presunzione? assenza di volontà di mettersi in discussione? di interrogarsi? Certo l'elezione diretta assegna ai sindaci importanti poteri decisionali, ma non per questo fa di loro dei capi indiscussi, dei decisori assoluti e solitari. Assegna, casomai, alla loro intelligenza politica il ruolo di propulsori dei processi democratici e di organizzatori dei processi partecipativi sia per il livello istituzionale, sia per i cittadini.

Altrettanto inspiegabilmente il Partito Democratico, forza di maggioranza relativa, ingessato nella propria autoreferenzialità, non riesce a gestire una situazione nuova e più complessa di quella esercitata in passato in condizioni di maggioranza assoluta. Permane, in quel partito, il riflesso condizionato che lo porta a ritenersi il tutto, a considerare gli altri come satelliti, o peggio, come portatori d'acqua. A un partito che a fronte di critiche sostanziali da parte dell’alleato non entra nel merito e svicola noi chiediamo: sul PUG, sui dossier urbanistici, sulle aree artigianali, sul dopo alluvione, sul sistema socio-sanitario nel pieno di una pandemia, sulla transizione ecologica va proprio tutto bene a Nonantola? Se anche la lista che ha sostenuto e sostiene il programma di legislatura dice che avanti così non si può andare, può bastare un “sediamoci tutti attorno a un tavolo” come se nulla fosse?

La situazione di stallo pesa sia sul piano amministrativo che su quello politico. In queste condizioni sarebbe per noi comodo limitarci a osservare questo disastro, forti del fatto che... “noi l'avevamo detto”. Ma noi vogliamo bene al nostro paese e non intendiamo né assecondarne il declino, né considerarlo ineluttabile. Senza presunzione, sentiamo il dovere di prenderci cura del nostro paese che non merita di vivere questa situazione.

Oggi registriamo come, nel tempo, nell'area progressista (a Nonantola divisa tra governo e opposizione), sia cresciuta la critica alla gestione del nostro Comune. Anche Una mano per Nonantola ritiene “inadeguati ed inaccettabili i criteri e le modalità con cui vengono esercitate le funzioni di governo della nostra comunità”. Se le parole hanno un senso, chi a Nonantola ha responsabilità politica non può ignorare il problema che da tempo viene posto. Generici tavoli programmatici che si limitino all’indirizzo politico non servono, tantomeno la soluzione può essere... “aggiungi un posto a tavola”. Nonantola Progetto 2030 ritiene prioritario affrontare il problema della gestione della cosa pubblica e del modo di operare e di decidere.

Ribadiamo la nostra convinzione che questo paese non meriti né lo stallo attuale né la riproposizione del modo di operare che ci ha portati qui. Le responsabilità ci paiono chiare: le sorti della legislatura stanno fondamentalmente nelle mani del Partito Democratico e da lì devono venire parole e azioni concrete per il necessario cambiamento. Noi continueremo ad opporci a questo “sistema”, allargando il fronte di chi si batte per davvero per il cambiamento e non di chi legittima un governo debole e spesso opaco nelle scelte. Se l'attuale forza di maggioranza relativa vuole proseguire su questa strada, si assuma la responsabilità di una crisi politica che rischia di avere conseguenze anche per il futuro.

Riconfermiamo a Una mano per Nonantola la nostra disponibilità ad avviare un cammino condiviso per provare ad agire metodi nuovi, coinvolgenti le diverse sensibilità. Un cammino che abbia il tratto della novità e che si rivolga perciò a tutte le forze che condividono le criticità oramai indicate da tanti – criticità che oggi sono esplose – e che provino ad agire per superarle. Un cammino che si caratterizzi per l’inclusione e costruisca un metodo nuovo di rapportarsi fra soggetti diversi e una progettualità politica che invece di essere statica e contemplativa del declino, guardi al futuro attraverso una gestione amministrativa frutto di una sintesi condivisa fra soggetti “alla pari” sul piano della dignità politica.

Un percorso che proponiamo a tutte le forze politiche che si collocano nell'area progressista.

Esprimiamo solidarietà alla CGIL per il vigliacco attacco squadrista alla sede nazionale del sindacato. Nonantola Progetto 2030 rivendica l'antifascismo come elemento costituente della Repubblica Italiana, nata dalla lotta di Resistenza e si rivolge alla Giustizia affinchè sia fatta piena luce sulle responsabilità di questo atto criminale, che ha colpito non solo una sede sindacale, ma anche tutti i cittadini che credono nel valore delle istituzioni democratiche.

Nonantola Progetto 2030: "Parta il cammino tra chi condivide queste criticità per dare vita a Nonantola ad un'area progressista larga e plurale che rilanci per il nostro paese un progetto chiaro, trasparente e responsabile"

L'autunno, oltre al cambio di stagione, pare abbia portato con sé una novità politica nel nostro comune. La presa di posizione della lista Una mano per Nonantola lascia intravedere la fine dell’illusione, alimentata 30 mesi fa all'atto della formazione dell'alleanza con il PD, che si potesse costruire un'alleanza senza che fossero chiari i presupposti comuni che la caratterizzavano. Le due questioni che vengono oggi poste da Una mano per Nonantola, metodo e merito, sono le stesse che Nonantola Progetto 2030 pose alla base della possibile alleanza del centro-sinistra per governare Nonantola e che non trovò allora soluzione, ragione per la quale oggi siamo all'opposizione.

Ci si rispose allora con accuse pesanti: settarismo, arroganza, volontà di boicottare il centro-sinistra e in particolare di manifestare un pregiudizio personale nei confronti della candidata sindaca. Ma dopo l’insediamento della nuova Amministrazione abbiamo assistito in sequenza a: l'uscita dal gruppo PD dell'ex-segretario; le dimissioni di due assessori di Una mano per Nonantola dopo solo un anno di legislatura con motivazioni pesanti nei confronti della conduzione dei rapporti in giunta e sulle priorità progettuali; la dura nota dei giorni scorsi di una componente essenziale della maggioranza. Tutto ciò rivela una difficile situazione politico-programmatica che non ha precedenti per il nostro comune e si palesa concretamente la possibilità che questa giunta non disponga della maggioranza in consiglio per governare (i sette consiglieri PD numericamente non bastano).

Se siamo arrivati a questo punto di crisi, una qualche ragione e responsabilità ci dovranno pure essere: forse il partito di maggioranza relativa (PD) e l'attuale capo dell'esecutivo (la sindaca) qualche interrogativo dovranno porselo. È mai possibile che sia sempre responsabilità degli altri? tutti settari? tutti arroganti? tutti bramosi di potere?

Trascorsa metà legislatura non ci poniamo più nell'ottica della giustezza delle nostre posizioni - operazione magari gratificante, ma poco interessante sul piano politico - né cerchiamo rivincite politiche o rivendicazioni, anche se ogni tanto un po' di coerenza in politica non guasterebbe. Per Nonantola Progetto 2030, ieri come oggi, la centralità rimane il destino del nostro paese. Vincere elezioni è sempre una parte importante di una competizione elettorale, ma, come abbiamo visto, a volte non basta. Bisogna poter dare senso anche a una vittoria. Progetti, visione per il futuro, indirizzi programmatici, modalità di azione, inclusione, valorizzazione delle differenze sono elementi fondanti dell'agire politico, a maggior ragione se si deve far funzionare una coalizione di forze e soggettività differenti. Su questi aspetti nel nostro comune registriamo ritardi enormi.

Per tutte queste ragioni riteniamo che oggi non bastino più gli appelli ai buoni sentimenti, al vogliamoci bene. Non bastavano 30 mesi fa (il punto a cui siamo arrivati ne è la prova evidente), non bastano a maggior ragione oggi.

A nostro avviso rimangono decisivi oggi come allora:

  1. i modi con i quali si sta insieme fra soggetti diversi, su come si prendono le decisioni, su come si interpretano i diversi ruoli;
  2. i contenuti delle decisioni e quindi l’azione di governo, che devono essere sì ispirati a risolvere i problemi della quotidianità, ma anche proiettati verso un'idea di paese futuro e condiviso;
  3. modi, contenuti e azioni devono essere ispirati alla trasparenza, alla condivisione, all’inclusione e alla partecipazione di tutti gli organi istituzionali e dei soggetti interessati ad agire per la collettività.

In altre parole, chiarezza, trasparenza e responsabilità. A ciò ci siamo attenuti in questi due anni e mezzo di opposizione, che abbiamo fatto sempre nel merito delle questioni. I problemi concreti di metodo e di merito li poniamo oramai da tempo. Al punto a cui siamo oggi, non servono più gli appelli generici che ripropongono ipotesi già viste o già sperimentate e non funzionanti. Per rimettersi in cammino è necessario produrre uno scatto in avanti.

Nonantola Progetto 2030 ritiene che per il nostro comune si debba avviare un cammino che, partendo da tutti quei soggetti che condividono le criticità qui evidenziate e che si riconoscono nell’area progressista, dia vita a un centro-sinistra nuovo e più largo, provando a costruire progetti condivisi, adottando modalità inclusive che mettano a valore le differenze, bandendo posizioni personalistiche deleterie e attivando ascolto e partecipazione. Riteniamo che, da subito, questi soggetti possano produrre atti ufficiali e azioni concrete che rendano credibile il cambio di metodo, per esempio rivedendo completamente le edificazioni previste sul Fondo Consolata e sul PIP Gazzate, prendendo in mano in modo trasparente e partecipato i dossier sul polo socio-sanitario e sulla Casa di Comunità, sulla RSA di Casette, sulla Consulta del volontariato e dello sport, sulla ricostruzione del palazzo comunale, sul Piano Urbanistico Generale, sul parco della Pace, sulla mobilità sostenibile, sul trasporto pubblico locale, sulle nuove piantumazioni, sulla caserma dei Carabinieri, sul decoro urbano in centro storico, sull’edilizia scolastica.

Nonantola Progetto 2030 pensa che tutto ciò sia necessario al nostro paese per provare ad uscire da una situazione davvero difficile.