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Il 28 gennaio 2022 alle ore 18.30 si è riunita in seduta telematica la Commissione consigliare programmazione ed uso del territorio, ambiente, sviluppo economico e sostenibile, lavori pubblici, patrimonio, mobilità e viabilità del Comune di Nonantola, in cui è stata illustrata una proposta della Giunta per lo sviluppo urbanistico del comparto ex-PIP Gazzate. Erano presenti, oltre ai membri della commissione consigliare Massimo Po, Umberto Belviso, Gianluigi Monari, Alessandro di Bona, Francesco Antonucci e Antonio Platis, la Sindaca Nannetti e gli assessori Bassi e Baccolini, il direttore dell'Area Tecnica del Comune di Nonantola Geom. Gianluigi Masetti, il direttore del Consorzio Aree Produttive Arch. Luca Biancucci, il titolare della ditta NIM Sig. Oriello Fontana, i progettisti incaricati Arch. Giuseppe Gervasi e Arch. Anusca Roncaglia e i consiglieri comunali Stefania Grenzi e Giovanni Serafini.

È emersa l'intenzione della Giunta di modificare una previsione urbanistica del 2011 di realizzazione di un'Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata con l'insediamento di un'espansione della ditta NIM-O&N che insisterà su un'area complessiva di 96 mila mq, di cui circa il 70% della superficie sarà dedicato alla logistica su gomma.

Non vediamo, in questa proposta, una logica urbanistica coerente con l'obiettivo di uno sviluppo economico, sociale e ambientale equilibrato e sostenibile per il nostro territorio. Riteniamo altresì inaccettabile uno "sviluppo" basato unicamente sull'attrattività economica del territorio che passi sopra i principi di sostenibilità ambientale, di riduzione delle emissioni, di mobilità sostenibile. Che senso ha usare gli oneri di urbanizzazione per costruire nuove piste ciclabili se poi le strade vengono riempite dai camion e il territorio viene cementificato? Chiediamo pertanto all'Amministrazione comunale di confrontarsi apertamente con cittadini e associazioni su questi progetti così impattanti per Nonantola, organizzando momenti di approfondimento e dibattito prima di assumere decisioni irreversibili.

Potete qui sotto ascoltare la registrazione della seduta della Commissione consigliare.


Documento di convocazione.

Slides della presentazione.

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Due grandi urbanizzazioni sorgeranno alle porte di Nonantola nel silenzio dell'Amministrazione comunale

Nel corso della Commissione Urbanistica dello scorso 7 dicembre abbiamo appreso che, in parallelo al rinvio di sei mesi all'assunzione del Piano Urbanistico Generale, due nuove grandi urbanizzazioni interesseranno nei prossimi mesi la zona ovest di Nonantola: il Fondo Consolata e il PIP Gazzate. Il primo interesserà un'area di oltre 90 mila mq posta fra il fiume Panaro e la rotatoria Modena, con insediamenti commerciali e produttivi. Il secondo sarà collocato su un'area attualmente ad uso agricolo posta sud di via Zuccola e prevede un grande polo dedicato alla logistica – leggasi centinaia di camion al giorno – che coprirà un'area di 75 mila mq, realizzato in deroga ai parametri vigenti di impermeabilizzazione del suolo e delle altezze delle costruzioni che potranno raggiungere i 30 metri di altezza.

Entrambi questi progetti stanno per giungere a realizzazione dopo un'interlocuzione iniziata anni orsono fra i proprietari e la Giunta comunale – i progetti sono già stati depositati presso l'Ufficio tecnico comunale – interlocuzione che potrebbe tranquillamente essere definita "riservata", visto che che né i cittadini, né il Consiglio comunale sono stati messi della condizione di esprimersi nel merito.

Nonantola Progetto 2030 ritiene che questo modo "sotterraneo" di gestire la pianificazione urbanistica del territorio sia poco trasparente nei confronti dei cittadini, specialmente per quanto riguarda grandi progetti di questo tipo che inevitabilmente avranno forti ripercussioni sulla mobilità e sull'assetto idrogeologico del nostro territorio.

L'alluvione dell'anno scorso impone a tutti un forte ripensamento sulla collocazione delle nuove urbanizzazioni in zone allagabili come queste, mentre il cambiamento climatico ci obbliga ad adottare nuovi modelli di sviluppo, in particolare per quanto riguarda la transizione energetica e la mobilità sostenibile. Ci chiediamo: a cosa serve realizzare piste ciclabili per alleggerire il traffico automobilistico privato se poi incentiviamo il traffico commerciale con nuovi poli per la logistica?

Non riusciamo a vedere, in queste due imminenti realizzazioni, una logica urbanistica coerente con l'obiettivo di uno sviluppo economico, sociale e ambientale equilibrato e sostenibile per il nostro territorio. Chiediamo pertanto all'Amministrazione comunale di confrontarsi apertamente con cittadini e associazioni su questi progetti così impattanti per Nonantola, organizzando momenti di approfondimento e dibattito prima di assumere decisioni irreversibili.

Invitiamo infine il Consiglio Comunale, le forze politiche, le associazioni ambientaliste e tutti i cittadini ad esprimere una forte iniziativa unitaria di mobilitazione affinché siano respinte e modificate proposte così impattanti per il territorio e così incoerenti con le politiche di contrasto al cambiamento climatico.

Domenica 7 novembre 2021, presso la Sala dei Giuristi della Partecipanza Agraria di Nonantola, si è tenuta l'Assemblea del Circolo Nonantola Progetto 2030. Un’assemblea molto partecipata e costruttiva, a riprova dell’interesse e del radicamento del nostro gruppo sul territorio di Nonantola.

L’Assemblea si è aperta con la relazione sull’incontro del 28 ottobre u.s. fra le delegazioni di Nonantola Progetto 2030, Partito Democratico e lista Una mano per Nonantola. A tale incontro, organizzato dal PD e UMPN e propedeutico, nelle intenzioni degli organizzatori, all’avvio di un tavolo/laboratorio di confronto politico/programmatico fra le forze progressiste, abbiamo partecipato con spirito costruttivo e aperto, come sempre disponibili a dare un contributo positivo alla discussione.

L’Assemblea ha quindi discusso approfonditamente:

  • le ragioni della crisi politica che si è originata all’interno della maggioranza PD-UMPN, culminata recentemente nella decisione di UMPN di riprendersi libertà di azione politica;
  • le difficoltà nelle quali si trova oggi l’attività amministrativa a Nonantola;
  • i conseguenti ritardi dell’Amministrazione nell’affrontare le questioni importanti per il nostro territorio.

L’Assemblea, all’unanimità, ha infine dato mandato al coordinamento di NP2030 di partecipare al tavolo/laboratorio al quale è stato invitato, portando il proprio contributo costruttivo sia sul piano politico – con l’idea di costruire un’area progressista larga ed inclusiva – che programmatico – partendo dai numerosi problemi aperti e irrisolti del nostro Comune – avendo ben chiara l’esigenza di delineare il cammino che si intende far percorrere al nostro Comune e la meta a cui tendere.

Vorremmo che quel tavolo/laboratorio potesse definire quale paese immaginiamo e quale paese vogliamo costruire per i prossimi 20/30 anni.

Vorremmo che quel tavolo/laboratorio non riproponesse vecchi e logori schemi.

Vorremmo che quel tavolo/laboratorio fosse capace di far salire una tensione politica positiva e producesse uno sforzo culturale in grado di dare vita a quel necessario cambiamento per il nostro paese, che avvertiamo tanto statico quanto percorso da azioni che hanno il senso della provvisorietà e della frammentazione.

Per queste ragioni, nell’approvare la partecipazione al tavolo/laboratorio, l'Assemblea di NP2030 ritiene necessario definire con chiarezza ragioni, finalità e modalità di lavoro del tavolo stesso, che possono essere riassunte nel seguente mandato:

  1. Sul piano politico è importante coinvolgere tutte le forze politiche che si riconoscono nell’area progressista. È necessario quindi ragionare di un progetto politico che abbia un respiro lungo, che risponda sì alle questioni quotidiane, ma che traguardi l’attuale legislatura.
  2. È indispensabile che il tavolo/laboratorio individui in maniera condivisa una serie di azioni concrete e prioritarie per la nostra Amministrazione, da mettere in campo nel breve e nel medio periodo.
  3. Va sciolto il nodo dei rapporti che devono intercorrere tra le funzioni del tavolo/laboratorio, i consiglieri comunali di riferimento e la Giunta in tutte le sue componenti. Ciò per dare senso e concretezza all’azione politica del tavolo e assicurare l’efficacia degli interventi sul territorio.

In altre parole occorre sia ricostruire l’area progressista su basi nuove e proiettarla verso il 2030, che determinare un cambio nell’azione di governo del nostro paese, necessità evidenziata anche da UMPN.

Nonantola Progetto 2030, senza la presunzione di essere indispensabile e di possedere verità indiscutibili, senza essere ultimativa, ma come sempre disponibile all’ascolto delle ragioni di ciascuno dei soggetti partecipanti al tavolo/laboratorio, convinta di poter dare un contributo positivo alla soluzione dei problemi del nostro Comune, sente allo stesso tempo il dovere della chiarezza e della trasparenza: partecipare al tavolo/laboratorio per noi significa lavorare per superare sia le difficoltà sulle questioni di metodo, cioè di rispetto reciproco, di partecipazione, di trasparenza, di rapporti con la Giunta, che su quelle di merito, definendo in modo preciso i problemi concreti da affrontare e le linee di azione per il futuro di Nonantola.

Su questi obiettivi il nostro impegno è e sarà totale ad ogni livello. Il piccolo cabotaggio, il prendere tempo, le discussioni sui massimi sistemi prive di effetti reali per il nostro paese non ci appassionano. Laddove non si evidenziasse la volontà da parte dei soggetti politici partecipanti di ricostruire un fronte progressista capace concludere l'attuale legislatura con un cambio sostanziale nell'azione di governo ed aprire prospettive per la prossima, valuteremo l'opportunità di confermare o meno la nostra presenza al tavolo.

Ringraziamo infine la Partecipanza Agraria di Nonantola per l’ospitalità data alla nostra Assemblea e rileviamo, nel contempo, l’assenza nel nostro Comune di spazi pubblici agibili in cui possa essere svolta democraticamente la partecipazione dei cittadini alla vita politica.

Dopo l'ultima presa di posizione della lista Una mano per Nonantola, che dichiara la propria libertà d'azione politico-programmatica, la giunta Nannetti non ha più una maggioranza precostituita in consiglio comunale. Si apre quindi uno scenario inedito per il nostro Comune, molto delicato, con un’amministrazione costretta alla navigazione a vista.

Nonostante ciò, la Sindaca ancora oggi tace sulle ragioni della profonda crisi che attraversa il nostro paese. Arroganza? presunzione? assenza di volontà di mettersi in discussione? di interrogarsi? Certo l'elezione diretta assegna ai sindaci importanti poteri decisionali, ma non per questo fa di loro dei capi indiscussi, dei decisori assoluti e solitari. Assegna, casomai, alla loro intelligenza politica il ruolo di propulsori dei processi democratici e di organizzatori dei processi partecipativi sia per il livello istituzionale, sia per i cittadini.

Altrettanto inspiegabilmente il Partito Democratico, forza di maggioranza relativa, ingessato nella propria autoreferenzialità, non riesce a gestire una situazione nuova e più complessa di quella esercitata in passato in condizioni di maggioranza assoluta. Permane, in quel partito, il riflesso condizionato che lo porta a ritenersi il tutto, a considerare gli altri come satelliti, o peggio, come portatori d'acqua. A un partito che a fronte di critiche sostanziali da parte dell’alleato non entra nel merito e svicola noi chiediamo: sul PUG, sui dossier urbanistici, sulle aree artigianali, sul dopo alluvione, sul sistema socio-sanitario nel pieno di una pandemia, sulla transizione ecologica va proprio tutto bene a Nonantola? Se anche la lista che ha sostenuto e sostiene il programma di legislatura dice che avanti così non si può andare, può bastare un “sediamoci tutti attorno a un tavolo” come se nulla fosse?

La situazione di stallo pesa sia sul piano amministrativo che su quello politico. In queste condizioni sarebbe per noi comodo limitarci a osservare questo disastro, forti del fatto che... “noi l'avevamo detto”. Ma noi vogliamo bene al nostro paese e non intendiamo né assecondarne il declino, né considerarlo ineluttabile. Senza presunzione, sentiamo il dovere di prenderci cura del nostro paese che non merita di vivere questa situazione.

Oggi registriamo come, nel tempo, nell'area progressista (a Nonantola divisa tra governo e opposizione), sia cresciuta la critica alla gestione del nostro Comune. Anche Una mano per Nonantola ritiene “inadeguati ed inaccettabili i criteri e le modalità con cui vengono esercitate le funzioni di governo della nostra comunità”. Se le parole hanno un senso, chi a Nonantola ha responsabilità politica non può ignorare il problema che da tempo viene posto. Generici tavoli programmatici che si limitino all’indirizzo politico non servono, tantomeno la soluzione può essere... “aggiungi un posto a tavola”. Nonantola Progetto 2030 ritiene prioritario affrontare il problema della gestione della cosa pubblica e del modo di operare e di decidere.

Ribadiamo la nostra convinzione che questo paese non meriti né lo stallo attuale né la riproposizione del modo di operare che ci ha portati qui. Le responsabilità ci paiono chiare: le sorti della legislatura stanno fondamentalmente nelle mani del Partito Democratico e da lì devono venire parole e azioni concrete per il necessario cambiamento. Noi continueremo ad opporci a questo “sistema”, allargando il fronte di chi si batte per davvero per il cambiamento e non di chi legittima un governo debole e spesso opaco nelle scelte. Se l'attuale forza di maggioranza relativa vuole proseguire su questa strada, si assuma la responsabilità di una crisi politica che rischia di avere conseguenze anche per il futuro.

Riconfermiamo a Una mano per Nonantola la nostra disponibilità ad avviare un cammino condiviso per provare ad agire metodi nuovi, coinvolgenti le diverse sensibilità. Un cammino che abbia il tratto della novità e che si rivolga perciò a tutte le forze che condividono le criticità oramai indicate da tanti – criticità che oggi sono esplose – e che provino ad agire per superarle. Un cammino che si caratterizzi per l’inclusione e costruisca un metodo nuovo di rapportarsi fra soggetti diversi e una progettualità politica che invece di essere statica e contemplativa del declino, guardi al futuro attraverso una gestione amministrativa frutto di una sintesi condivisa fra soggetti “alla pari” sul piano della dignità politica.

Un percorso che proponiamo a tutte le forze politiche che si collocano nell'area progressista.

Esprimiamo solidarietà alla CGIL per il vigliacco attacco squadrista alla sede nazionale del sindacato. Nonantola Progetto 2030 rivendica l'antifascismo come elemento costituente della Repubblica Italiana, nata dalla lotta di Resistenza e si rivolge alla Giustizia affinchè sia fatta piena luce sulle responsabilità di questo atto criminale, che ha colpito non solo una sede sindacale, ma anche tutti i cittadini che credono nel valore delle istituzioni democratiche.

Nonantola Progetto 2030: "Parta il cammino tra chi condivide queste criticità per dare vita a Nonantola ad un'area progressista larga e plurale che rilanci per il nostro paese un progetto chiaro, trasparente e responsabile"

L'autunno, oltre al cambio di stagione, pare abbia portato con sé una novità politica nel nostro comune. La presa di posizione della lista Una mano per Nonantola lascia intravedere la fine dell’illusione, alimentata 30 mesi fa all'atto della formazione dell'alleanza con il PD, che si potesse costruire un'alleanza senza che fossero chiari i presupposti comuni che la caratterizzavano. Le due questioni che vengono oggi poste da Una mano per Nonantola, metodo e merito, sono le stesse che Nonantola Progetto 2030 pose alla base della possibile alleanza del centro-sinistra per governare Nonantola e che non trovò allora soluzione, ragione per la quale oggi siamo all'opposizione.

Ci si rispose allora con accuse pesanti: settarismo, arroganza, volontà di boicottare il centro-sinistra e in particolare di manifestare un pregiudizio personale nei confronti della candidata sindaca. Ma dopo l’insediamento della nuova Amministrazione abbiamo assistito in sequenza a: l'uscita dal gruppo PD dell'ex-segretario; le dimissioni di due assessori di Una mano per Nonantola dopo solo un anno di legislatura con motivazioni pesanti nei confronti della conduzione dei rapporti in giunta e sulle priorità progettuali; la dura nota dei giorni scorsi di una componente essenziale della maggioranza. Tutto ciò rivela una difficile situazione politico-programmatica che non ha precedenti per il nostro comune e si palesa concretamente la possibilità che questa giunta non disponga della maggioranza in consiglio per governare (i sette consiglieri PD numericamente non bastano).

Se siamo arrivati a questo punto di crisi, una qualche ragione e responsabilità ci dovranno pure essere: forse il partito di maggioranza relativa (PD) e l'attuale capo dell'esecutivo (la sindaca) qualche interrogativo dovranno porselo. È mai possibile che sia sempre responsabilità degli altri? tutti settari? tutti arroganti? tutti bramosi di potere?

Trascorsa metà legislatura non ci poniamo più nell'ottica della giustezza delle nostre posizioni - operazione magari gratificante, ma poco interessante sul piano politico - né cerchiamo rivincite politiche o rivendicazioni, anche se ogni tanto un po' di coerenza in politica non guasterebbe. Per Nonantola Progetto 2030, ieri come oggi, la centralità rimane il destino del nostro paese. Vincere elezioni è sempre una parte importante di una competizione elettorale, ma, come abbiamo visto, a volte non basta. Bisogna poter dare senso anche a una vittoria. Progetti, visione per il futuro, indirizzi programmatici, modalità di azione, inclusione, valorizzazione delle differenze sono elementi fondanti dell'agire politico, a maggior ragione se si deve far funzionare una coalizione di forze e soggettività differenti. Su questi aspetti nel nostro comune registriamo ritardi enormi.

Per tutte queste ragioni riteniamo che oggi non bastino più gli appelli ai buoni sentimenti, al vogliamoci bene. Non bastavano 30 mesi fa (il punto a cui siamo arrivati ne è la prova evidente), non bastano a maggior ragione oggi.

A nostro avviso rimangono decisivi oggi come allora:

  1. i modi con i quali si sta insieme fra soggetti diversi, su come si prendono le decisioni, su come si interpretano i diversi ruoli;
  2. i contenuti delle decisioni e quindi l’azione di governo, che devono essere sì ispirati a risolvere i problemi della quotidianità, ma anche proiettati verso un'idea di paese futuro e condiviso;
  3. modi, contenuti e azioni devono essere ispirati alla trasparenza, alla condivisione, all’inclusione e alla partecipazione di tutti gli organi istituzionali e dei soggetti interessati ad agire per la collettività.

In altre parole, chiarezza, trasparenza e responsabilità. A ciò ci siamo attenuti in questi due anni e mezzo di opposizione, che abbiamo fatto sempre nel merito delle questioni. I problemi concreti di metodo e di merito li poniamo oramai da tempo. Al punto a cui siamo oggi, non servono più gli appelli generici che ripropongono ipotesi già viste o già sperimentate e non funzionanti. Per rimettersi in cammino è necessario produrre uno scatto in avanti.

Nonantola Progetto 2030 ritiene che per il nostro comune si debba avviare un cammino che, partendo da tutti quei soggetti che condividono le criticità qui evidenziate e che si riconoscono nell’area progressista, dia vita a un centro-sinistra nuovo e più largo, provando a costruire progetti condivisi, adottando modalità inclusive che mettano a valore le differenze, bandendo posizioni personalistiche deleterie e attivando ascolto e partecipazione. Riteniamo che, da subito, questi soggetti possano produrre atti ufficiali e azioni concrete che rendano credibile il cambio di metodo, per esempio rivedendo completamente le edificazioni previste sul Fondo Consolata e sul PIP Gazzate, prendendo in mano in modo trasparente e partecipato i dossier sul polo socio-sanitario e sulla Casa di Comunità, sulla RSA di Casette, sulla Consulta del volontariato e dello sport, sulla ricostruzione del palazzo comunale, sul Piano Urbanistico Generale, sul parco della Pace, sulla mobilità sostenibile, sul trasporto pubblico locale, sulle nuove piantumazioni, sulla caserma dei Carabinieri, sul decoro urbano in centro storico, sull’edilizia scolastica.

Nonantola Progetto 2030 pensa che tutto ciò sia necessario al nostro paese per provare ad uscire da una situazione davvero difficile.

Abbiamo chiesto – spiegano i consiglieri d’opposizione – di discutere nel prossimo consiglio comunale di fine settembre un nostro ordine del giorno per invitare formalmente il Prefetto, in modo che si possa chiarire finalmente la posizione del Ministero della Difesa e valutare in modo trasparente tutte le soluzioni che potrebbero permettere di mantenere la Caserma sul territorio.

Il Comune di Nonantola conta 16.200 abitanti ed è situato in posizione strategica, trovandosi tra le città di Modena e Bologna, inoltre riveste un’importanza storico-culturale notevole. Tutte le forze politiche d’opposizione presenti in Consiglio Comunale, chiedono a gran voce la permanenza della Caserma dei Carabinieri sul nostro territorio nella modalità più tutelante non solo per la comunità, ma anche per i carabinieri che continueranno a prestare servizio garantendo la sicurezza di tutti i cittadini e il controllo sul nostro territorio.

Bisogna ricordare infatti che dall’ottobre del 2009, l’Amministrazione comunale sapeva del rischio di perdere la sede della stazione dei carabinieri ma nonostante questo, negli anni, si è cercato solo di mettere ‘una pezza’ e non affrontare nel dettaglio ed in modo risolutivo la questione.

Oggi Nonantola, sebbene sia stato realizzato un presidio provvisorio, non ha trovato ancora un percorso per ridare alla città una stazione permanente dei Carabinieri. Per questa ragione – concludono I consiglieri d’opposizione - confidiamo che l’Amministrazione comunale ed il Prefetto accettino l’invito a partecipare ad un consiglio comunale aperto per definire in modo trasparente e risolutivo la questione.

Nonantola Progetto 2030 - Movimento 5 Stelle Nonantola - Forza Italia - Nonantola Libera

Giunti a metà legislatura Nonantola Progetto 2030 fa il punto su diverse questioni che riguardano il nostro paese.

In un documento che stiamo distribuendo casa per casa (che potete anche scaricare qui), troverete le nostre considerazioni e le nostre proposte su:

  • Caserma, palazzo comunale, scuole, piano energetico, piano urbanistico, impianti sportivi, mobilità sostenibile, residenza sanitaria per anziani;
  • La qualità edilizia delle nuove costruzioni
  • Combattere il cambiamento climatico
  • Un ripensamento sul progetto “Fondo Consolata”
  • Alluvione: come contenere i danni
  • Alluvione: la parola al comitato #bastaemergenze
  • Proposte per il potenziamento dei servizi socio-sanitari

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Un anno fa il Consiglio Comunale di Nonantola, su proposta della Giunta, invitò le società immobiliari proprietarie del Fondo Consolata a presentare un nuovo progetto edificatorio per quell’area verde a est di Nonantola, esterna alla tangenziale. Con quella decisione del Consiglio comunale, cui Nonantola Progetto 2030 votò contro, furono inserite nuove aree produttive, oltre a quelle commerciali e ricettive già previste nel precedente progetto, a fronte di un’irrilevante riduzione della superficie territoriale occupata. Poiché a nostro avviso costruire capannoni industriali su un’area di grande qualità ambientale è una distorsione della buona pratica urbanistica, avanzammo quindi una proposta alternativa: eliminare le funzioni produttive dal Fondo Consolata, spostandole in zone meno pregiate del territorio, e vincolare le aree liberate all’uso boschivo o agricolo, all’interno di un progetto “Nonantola città dei boschi” che mettesse in relazione le realtà ambientali presenti sul nostro territorio: il bosco della Partecipanza, quello del Consolata, il parco della Pace, fino all’argine del fiume Panaro.

Ma l’alluvione cambia tutto e persino la nostra proposta di salvaguardia di una porzione del territorio è superata dalla cruda realtà. Infatti, uno studio sul rischio di allagamento del nostro territorio, commissionato dall’Amministrazione comunale, suggerisce che tutte le aree a ridosso del fiume (come il Fondo Consolata) dovranno essere classificate come “aree ad elevata pericolosità idraulica” e quindi non adatte a nuove edificazioni di qualunque natura.

Occorre quindi ripensare completamente il progetto, cancellando ogni previsione urbanistica su queste aree a rischio idraulico, rinunciando a realizzare un intervento oramai superato da ogni punto di vista, non ultimo quello ambientale, riducendo il più possibile il consumo di suolo agricolo e spostando eventuali diritti edificatori residui su altre zone del territorio.